Capitolo 27

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Natalie aveva in mente un sacco di domande da fare a Caleb, ma non fecero in tempo a sedersi, che un cameriere arrivò subito al loro tavolo, con una bottiglia di vino bianco in mano e chiese, tutto cerimonioso, a Caleb:

"Il vino lo assaggia lei?".

Caleb sorrise e annuì, il cameriere versò il vino e aspettò che Caleb lo assaggiasse e poi, quando ebbe un cenno di assenso da parte di lui, si prodigò a riempire entrambi i bicchieri, lasciando la bottiglia sul tavolo e sparendo dalla loro vista.

Natalie guardava in tralice il vino, memore della sera prima, anche se le sembrava scortese non assaggiarne nemmeno un po', ma non voleva lasciarsi prendere troppo la mano.

Caleb la osservava, curioso, mentre lei osservava il bicchiere di vino indecisa sul da farsi, poi sorrise e le disse:

"Ehi, guarda che è buono, non ti morde mica. Ti garantisco che è uno dei vini migliori che ci sono sulla piazza. E non credo che tu sia astemia", aggiunse, strizzandole un occhio.

Natalie lo osservò, in tralice, poi prese coraggio e bevve un sorso di vino, che le solleticò la gola e la rinfrescò: era davvero molto buono, ed era un altro di quei vini di cui avrebbe bevuto una bottiglia intera, ma non aveva intenzione di finire come la sera prima, e voleva godersi assolutamente quella serata, perciò decise che avrebbe bevuto con parsimonia.

Posò il bicchiere e, guardando Caleb dritto negli occhi, che stava sorridendo in maniera provocatoria, disse:

"No, ovviamente non sono astemia, ma questo penso che tu lo sappia già. Comunque è bene che non esageri con il vino, anche se questo è davvero molto buono. Allora, mio caro signor Evans, è pronto a raccontarmi qualcosa di sé?", chiese sorridendo Natalie, che si sentiva un po' più spavalda dopo aver bevuto un goccio di vino.

Caleb sorrise e si sporse verso di lei, appoggiando i gomiti sul tavolo e guardandola dritta negli occhi. Poi sorrise e disse:

"Certo, chiedimi pure quello che vuoi. Tanto dopo sarà il mio turno di riempirti di domande, e non vedo l'ora", disse in tono provocatorio, strizzandole un occhio.

Natalie sorrise, per nulla intimorita dalla sua risposta, anche perché aveva avuto una vita piatta e monotona, tranne quel piccolo dettaglio di sei anni prima, ma non era certo una di quelle cose che avrebbe raccontato ad uno sconosciuto, ma era contenta di avere carta bianca e di poter chiedere quello che voleva.

Sorrise a sua volta e disse, con un luccichio negli occhi:

"Bene, allora partirò con una domanda facile che, probabilmente, ti è già stata fatta anche dalle altre ragazze che sono venute fuori con te", aggiunse, con una punta di gelosia nella voce. Caleb allargò il suo sorriso sentendo il cambio di tono di Natalie, ma non disse niente, aspettando ch lei andasse avanti, mentre sorseggiava lentamente il suo vino. Natalie si lasciò per un attimo distrarre dalle labbra di lui che si inumidivano con il vino, e desiderò tanto, per un istante, di essere quel bicchiere e di riuscire finalmente a toccare quelle labbra, ma poi scosse la testa a quel pensiero, rendendosi conto di quanto fosse imbarazzante e fuori luogo in quel momento pensare ad una cosa del genere. Fece un respiro profondo, mentre Caleb continuava a guardarla intensamente, sorridendo sornione e aspettando che lei ricominciasse a parlare, e disse:

"Allora, come mai questa decisione del concorso? Credo che tu sia capacissimo di trovarti una donna da solo. Dovresti essere tu a scegliere con chi passare il tuo tempo, non le persone che lavorano con te. So che sembra stupida come cosa, visto che io faccio parte di questo concorso e ho voluto parteciparvi, ma non capisco come un ragazzo come te, bello, famoso e ricco, abbia potuto accettare di fare una cosa del genere, per trovare la persona più adatta a te", disse, bevendo poi un sorso di vino quando ebbe finito, aspettando che lui rispondesse.

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