Capitolo 32

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In uno slancio di gratitudine, Natalie gli si avvinghiò al collo e lo abbracciò forte, stupendosi in prima persona del suo gesto, ma sentendosi molto bene tra le braccia di Caleb e, per una volta, decise di staccare il cervello e di godersi la sensazione di protezione sicurezza che provava in quel momento.

Caleb si irrigidì al gesto di Natalie, non aspettandosi una cosa del genere da lei, ma la strinse subito forte e con una mano le accarezzò piano la testa, sussurrandole ad un orecchio:

"Non è stata colpa tua Natalie, non punirti ingiustamente per qualcosa che non hai fatto".

Natalie nascose la testa nel suo collo, inspirando profondamente il profumo di lui, uno di quegli odori che gli riaccendevano il fuoco nelle vene e aveva paura che non sarebbe più riuscita a farne a meno, anche se significava potersi fare molto male di nuovo.

Dopo qualche istante in quella posizione, Natalie si scostò e, guardandolo negli occhi colma di gratitudine, disse in un sussurro:

"Grazie davvero, per tutto. Grazie per aver capito e , soprattutto, per non essere scappato dopo una rivelazione del genere. Ti ringrazio per tutte le belle parole che hai detto e per il conforto che hai provato a darmi e, anche se so che sarà dura, voglio provare a fidarmi di te. Ad una persona che dice che vuole provare ad aggiustarmi, gliela devo comunque dare una possibilità, no?",aggiunse sorridendo.

Caleb annuì, sorridendo a sua volta, poi si abbassò a cercare di darle un casto bacio sulle labbra, anche se non era facile fermarsi al casto perché, ogni volta che le loro bocche o i loro corpi si incontravano, facevano letteralmente scintille. Ma in quel momento non voleva provare ad avere qualcosa in più da lei, sapeva che aveva bisogno di tempo e sapeva anche che, probabilmente, doveva digerire il fatto di aver raccontato il suo passato ad un semi sconosciuto e anche Caleb, per quanto volesse davvero provare a riaggiustarla e a farla sua in tutti i sensi, sapeva che non sarebbe stato uno scoglio facile da superare quello che lei gli aveva raccontato, e anche lui aveva bisogno di un po' di tempo per buttare giù tutto quello che lei gli aveva rivelato.

Con grande dispiacere di Natalie, Caleb non approfondì il bacio, e lei rimase a guardarlo con espressione inebetita e delusa e, prima che potesse dire qualcosa, Caleb le fece una carezza sul viso e disse, con tono dolce:

"Mi sa che, tra una cosa e un'altra, abbiamo fatto un po' tardi e, purtroppo, ho un concorso da rispettare. Non ti preoccupare, la nostra chiacchierata non finisce sicuramente qui, ma ti ringrazio per avermi aperto davvero il tuo cuore. So che ti è costato molto confidarti con me, ma ti prometto che non scapperò dopo queste tue rivelazioni, e proverò ad aspettare i tuoi tempi, che spero non saranno troppo lunghi, anche perché non è certo facile resistere ad una come te", disse, guardandola con malizia e strizzandole un occhio.

Natalie arrossì a quel complimento e, provando a ricomporsi, disse:

"Beh, grazie a te per avermi ascoltato senza giudicare. E sì, temo anche io che sia un po' tardi, e non credo che nessuno sarebbe felice di vederci uscire insieme dalla stessa stanza vuota. Quindi forse è il caso che usciamo uno per volta", aggiunse, cercando di tornare alla realtà e di fare la persona pratica, dopo essersi mostrata così debole.

Caleb la guardò un po' in tralice, per nulla contento che lei non avesse raccolto il suo invito a stringere un po' i tempi, ma sapeva che, se la voleva, non doveva spingere troppo sull'acceleratore, perciò disse:

"Hai ragione, non possiamo uscire insieme da qui dentro. Perciò prima esco io e, tra poco esci tu. Vedi di ricomporti in fretta, perché ti voglio vedere di là insieme a tutte le ragazze", aggiunse, dandole un tenero bacio sulla guancia e avviandosi verso la porta.

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