Capitolo 12

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"Oh mio Dio, non ci credo, da quanto tempo!", furono le prime parole che Natalie sentì urlare dalla cucina da sua madre, non appena aprì la porta.

Sentì un tonfo dopo le parole della madre e si alzò per andare a vedere cosa stesse succedendo tra quelle due, anche se un'idea ce l'aveva.

Quando arrivò nell'ingresso, non poté fare a meno che appoggiarsi allo stipite della porta e sorridere, guardando la scena che le si presentava davanti: sua madre stava stringendo fortissimo Violet, che aveva lasciato andare la borsa per terra, mentre anche le ricambiava quell'abbraccio così forte e genuino, lasciando strizzare da Rachel.

Dopo qualche istante, vedendo spuntare la faccia di Violet da sopra la spalla di sua madre, che non sembrava voler accennare a mollare l'abbraccio, con un'espressione di una chiara richiesta di aiuto dipinta sulla faccia, Natalie si schiarì rumorosamente la voce e si avvicinò, dicendo:

"Ehm, mamma, forse è il caso che lascia andare un po' Violet, credo che stai per soffocarla".

Alle parole della figlia, Rachel sembrò riscuotersi, e si staccò da Violet, rossa in volto, dicendo:

"Oh, scusami Violet se ti ho fatto male, ma era davvero troppo tempo che non ti vedevo e, soprattutto, che non venivi in questa casa. Ma fatti guardare un pò", disse, iniziando a girarle intorno e studiandola attentamente in ogni piccolo dettaglio; "non sei assolutamente cambiata da quando venivi qui qualche anno fa: ti trovo sempre bellissima e in forma", affermò, smettendo di girarle attorno e fermandosi di nuovo davanti a Violet. "la vita di città ti ha fatto davvero bene, se possibile sei ancora più bella di prima".

Violet la guardò sorridendo, poi disse:

"Grazie Rachel per tutti i complimenti, sei sempre stata molto gentile. Ma devo dire che anche a te l'aria di Spring Valley non fa affatto male, sembri ringiovanita! Potresti passare tranquillamente per una delle tue figlie, piuttosto che per la loro madre".

Rachel arrossì, poi scosse la testa e disse:

"Grazie per il complimento, ma ormai sono vecchia per poter anche solo pensare di essere paragonata ad una delle mie figlie. Ma dimmi cara, qual buon vento ti porta da queste parti? I tuoi genitori stanno bene, tutto a posto? Posso offrirti qualcosa?", chiese Rachel, iniziando a sparare domande a raffica, tanto era emozionata di avere di nuovo Violet a casa sua, come ai vecchi tempi.

Sua figlia aveva passato sempre molto tempo a casa di Violet, ma anche Violet non era stata da meno, e quindi le sembrava di essere tornata indietro nel tempo, quando quelle due erano inseparabili e i problemi erano decisamente minori di quelli attuali.

Violet la guardò, indecisa a quale delle domande rispondere per prima, ma Natalie arrivò in suo soccorso:

"Mamma, non riempire Violet con tutte queste domande, altrimenti poi non tornerà più", disse Natalie, avvicinandosi. "Intanto ti posso dire perché è venuta qui, visto che per il resto delle domande ti potrà rispondere con calma mentre sono a prepararmi: è venuta qui perché stasera mi porta fuori in città", disse sorridendo, guardando verso sua madre, sicura che quella notizia non potesse che farla felice.

E infatti, fu proprio quello che successe: il sorriso di Rachel si allargò a dismisura, e gli occhi le brillavano come se le avessero detto che aveva appena vinto alla lotteria.

"Non ci credo, sei riuscita a convincerla a uscire con te, in città, e a non stare rintanata in questo paese per tutto il tempo in cui resterai qui?", chiese Rachel, sorpresa, a Violet.

"Oh, sì, incredibile ma vero, finalmente l'ho convinta ad uscire e a farsi una vera serata fuori", disse soddisfatta Violet. "Mi raccomando, non aspettarla in piedi però, non ho intenzione di farle fare molto presto, per una volta che sono riuscita a convincerla",sottolineò contenta.

Scommetto su di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora