"Allora, che mi racconti, novità?", disse Violet, curiosa, sedendosi accanto a Natalie che si era appena riscaldata una pizza, giusto per non dare troppo disturbo e sporcare la bellissima cucina, che sembrava non fosse mai stata usata, tanto era pulita.
"Ma i tuoi hanno rifatto la cucina?", chiese Natalie con la bocca piena, mentre masticava un pezzo di pizza e ignorava la domanda della sua amica, guardandosi in torno.
"Sì, qualche mese fa, ma questo non è importante ora. Dimmi cosa c'è che ti turba così tanto da venire qui alle nove di sera, senza aver cenato, tra l'altro. Questo non è mai stato un comportamento da te, sei sempre ligia agli orari, e rispettosa del tempo degli altri, perciò dimmi cosa è successo per farti piombare qui non appena sono arrivata, visto che ieri ci siamo sentite e non mi hai detto niente", disse Violet, guardando indagatoria Natalie che all'improvviso trovava più interessante la cucina di Violet e la pizza che stava mangiando, piuttosto che tutto il discorso che Violet aveva fatto.
"Senti, posso finire di mangiare e poi ci sediamo e ne parliamo con calma, che ne dici? Tanto con la bocca piena ti direi le cose a metà, e invece voglio che sia una conversazione chiara e sincera, e non voglio essere intenta a fare qualcos'altro mentre parliamo. Ti dispiace?", chiese Natalie, cercando intanto le parole più giuste per iniziare quella conversazione.
"E va bene, finisci pure di mangiare, tanto non resisto quando fai quegli occhioni supplichevoli da cane bastonato. Vuoi una birra?", chiese, con un luccichio strano negli occhi.
"Oh, sì, ti prego, saranno secoli che non bevo più niente. A casa mia c'è il divieto di comprare qualunque cosa abbia un minimo d'alcool, come ben sai, e non uscendo mai è veramente dall'ultima volta che sei venuta tu e siamo andate in quel pub, che non tocco un goccio d'alcool", disse sospirando Natalie.
Violet rise, aprì il frigo e porse una bottiglia di birra a Natalie, alla quale si illuminarono gli occhi non appena la ebbe tra le mani.
Stappò la bottiglia e bevve un lungo sorso, sorridendo felice quando guardò di nuovo Violet:
"Oh sì, mi sei decisamente mancata, te e questo!", disse ridendo.
Violet sorrise allegra, mentre beveva un sorso di birra dalla bottiglia dell'amica.
"Allora, che mi racconti tu, visto che sto mangiando? Novità interessanti all'orizzonte?", chiese Natalie, mentre mangiava con un po' più di calma, visto che la fame aveva iniziato un po' a calmarsi.
"Beh, che vuoi che ti dica...", iniziò Violet, giocherellando con il tappo della bottiglia, "il lavoro va bene, anzi molto bene, sto guadagnando tanto e lavorando tanto, ma mi piace e mi permette di avere lo stile di vita che ho sempre voluto. Sai, i miei hanno sempre avuto abbastanza soldi, per fortuna, ma quando ho saputo che volevano rifare la cucina, ho dato un piccolo contributo anch'io e alla fine, anche se non lo volevano, lo hanno accettato, e sono stata così felice di aver potuto dare una mano a loro che, per me, hanno fatto così tanto", disse sorridendo.
Natalie la guardò e sorrise appena, anche se si rabbuiò all'istante: anche lei avrebbe voluto dare una mano con il suo lavoro a risollevare la fattoria, ma purtroppo non se ne era mai andata di lì e, in quel senso, non avrebbe mai potuto aiutarli, tranne provare a trovare delle soluzioni per il finanziamento e lavorare come una matta in fattoria.
"Ehi, tutto bene? Ho detto qualcosa che non va?", chiese Violet, sventolandole la mano davanti agli occhi.
"No, no, tutto bene, scusa, pensavo solo a quello che hai appena detto", disse Natalie, riscuotendosi e sorridendo debolmente, non volendo far preoccupare la sua amica.
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Scommetto su di me
أدب نسائيNatalie è una ragazza di venticinque anni che ha passato gli ultimi sei anni della sua vita nella fattoria di famiglia, a Spring Valley, un tranquillo paesino di campagna del New Jersey, a seguito di una disavventura che le è successa quando aveva d...