28.

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È passata una settimana da quando abbiamo scoperto che Madison aspetta un bambino e ovviamente, non lo ha ancora detto ad Adam.
Dice che ha paura di dirglielo perché non sa come potrebbe reagire..come non darle torto, anche io avrei paura di dirglielo.
Penso che non è facile reagire a una notizia del genere..
Tra poco devo andare al lavoro e non so come scamparla con Madison..ogni sera mi invento scuse diverse e Adam non riesce più a tenermi il gioco.
Mi siedo sul letto esasperata pensando a che scusa inventarmi questa volta.
<< Rose, stasera andiamo al cinema?>> mi chiede Madison entrando in camera.
Cazzo, e ora?
<< Ehm..no Madison, non posso stasera..>> le dico alzandomi dal letto e raggiungendo l'armadio per vestirmi.
<< Non ci credo...è la quarta volta che mi dai buca! Sono curiosa di sapere quale sarà la prossima scusa!>> dice alzando il tono di voce.
<< Madison, calmati. Nelle tue condizioni non conviene andare in giro..>> mento cercando di svignarmela.
<< Non sto morendo! Aspetto solo un bambino Rose.>> mi dice cercando di non farsi sentire.
<< Dovresti dirglielo. Non puoi continuare a nasconderglielo. Tra un po' incomincerà a notarsi la pancia, poi continui a vomitare..>> le dico mettendomi i jeans.
<< Lo sai, non riesco a dirglielo. Ho paura che mi lascia da sola..>> si confida.
<< Non penso che ti lascerebbe da sola e anche volendo, ci sarò io con te e mio nipote.>> le dico facendole un sorriso dolce.
So che la mia presenza non potrebbe mai coprire il ruolo di un padre..ma voglio essere presente nella vita del bambino.
<< Ok, domani glielo dico.>> dice convinta.
Sarà la decima volta che lo dice, e ogni volta non lo fa.
<< Comunque non pensare di svignartela così. Rose, mi sto rompendo le palle. Cosa mi nascondi?>> mi domanda alzando un sopracciglio.
<< Ma nulla Madison. Forse esco con Jace.>> mento.
<< Ah..va bene. Allora buona serata.>> dice uscendo dalla stanza.
Qui qualcosa mi puzza..non ha insistito. Forse si sta stancando di starmi sempre dietro.
Ma lo faccio per il suo bene, non posso dirle tutto, soprattutto ora che aspetta un bambino.
Prendo la borsa ed esco, prima di andare al locale devo passare da mio padre a lasciargli la metà del debito che deve dare..
Manca una settimana alla fine del mese e sono riuscita a guadagnare solo 10.000 dollari. Per arrivare a venti mila devo lavorare un altro mese, ma non so se quelli gli daranno un altro mese.
Che vita!
Accendo la macchina e parto andando verso la mia vecchia casa.
Accendo la radio e una canzone attira la mia attenzione, Kiss It Better..non so perché ma mi fa pensare a Michael..più non lo voglio nella mia mente e più lo penso. Perché lui? Tanto non mi merita, lui vuole una donna, non una mocciosa. Cazzo!
Mi piace, non ci posso fare niente..mi piace che mi tiene testa, mi piace come mi guarda. Si, perché come mi guarda lui..non mi guarda nessuno. Lui suo sguardo mi passa attraverso il corpo, mi esamina e mi piace da impazzire.
Ma forse dovrei lasciarlo andare, concentrarmi su qualcun altro..
Sono talmente assolta nei miei pensieri che non mi accorgo neanche di essere arrivata davanti alla casa di mio padre.
Scendo e vado verso la porto bussando.
<< C-chi è?>> chiede mio padre, ovviamente ubriaco.
Devo dire che ho un po' paura..
<< Sono io, apri.>> gli dico.
Lui spalanca la porta e mi abbraccia.
<< Finalmente, mi hai portato i soldi?>> chiede di fretta.
Si papá, ciao. Anche tu mi sei mancato, anche io ti voglio bene.
<< Si, ma..>> non mi fa finire di parlare che mi spinge dentro casa.
Do un'occhiata alla casa e noto che, come sempre, ci sono lattine di birra sparse ovunque, una pila di piatti altissima nel lavandino e della droga sul tavolino..non ci credo cazzo!
<< Ma sei serio? Ti droghi ancora dopo che sei rimasto fregato con i soldi?>> chiedo schifata.
<< Ho cambiato spacciatore! Dovresti conoscerlo Rose, è un bel ragazzo. Potreste andare d'accordo.>> dice barcollando verso di me.
<< Mi fai schifo! Cavatela da solo. Non voglio più avere niente a che fare con te!>> grido andando verso la porta.
Lui mi afferra da un braccio e mi butta per terra.
Si mette sopra di me e mi tira uno schiaffo.
<< Non devi rispondere così a tuo padre!>> mi dice mentre mi tira un altro ceffone.
<< Tu sei un cazzo di psicopatico! Lasciami andare!>> grido scalciando.
<< Sei una cazzo di puttana inutile!>> mi tira un pugno sullo zigomo.
Fa davvero male..non riesco a muovermi. Ho troppa paura..
Lo vedo barcollare un po' e cerco di spingerlo via.
Cade all'indietro e, mente sono ancora per terra, cerco di strisciare verso la cucina.
<< Mi stai facendo incazzare Roza!>> grida. Quando arrivo sulla soglia della cucina, cerco di trascinarmi verso il bancone.
<< Mamma..dammi la forza..>> dico tra me e me.
Mi alzo in piedi, raggiungo il bancone e quando sento mio padre dietro di me gli tiro una pentola in testa.
Cade al suolo, sembra non muoversi.
<< Oh dio..l'ho ucciso...>> mi avvicino al suo corpo e metto due dita sul collo per vedere se respira.
<< Dio per fortuna..>> respira..
Cerco di riprendermi dalla situazione ed esco da questa cavolo di casa.
Corro verso la macchina, metto in moto e corro verso il locale.

Non ho idea di come sia conciata la mia faccia..infatti decido di indossare il cappuccio della mia felpa per nascondermi un po', tanto poi userò la maschera stasera, così nessuno farà domande.
Ovviamente sono così deficente da continuare a lavorare per aiutare mio padre. Dovrei mandare tutto al diavolo e vivere la mia vita..ma non ci riesco..
Sento il telefono squillare, è Adam. Speriamo non sia successo nulla a Madison.
<< Adam, dimmi.>> gli dico.
<< Rose..Madison è con te? Non mi risponde al telefono.>> dice preoccupato.
<< No, Adam perché?>> chiedo.
<< Come no! Mi ha detto che sareste andate al cinema insieme.>> mi dice.
Ma non è possibile..
<< Adam io sono qui al locale per ballare e lei non è...>> mi giro per andare fuori dal locale quando mi ritrovo davanti Madison..
<< Mi prendi per il culo?!>> grida lei con le lacrime agli occhi.
<< Oddio..ma ti ha seguita.. arrivo subito.>> mi dice Adam al telefono.
<< Madison..non è come pensi..>> dico ma mi interrompe.
<< Tu..tu non esci con me per venire qui e fare la puttana?!>> sbotta
<< Quante cazzo di bugie mi hai detto? Non dirmelo..so già la risposta!>> dice con le lacrime agli occhi.
<< Madison..>> dico cercando di avvicinarmi a lei.
<< Non ti avvicinare. Mi fai schifo! Non ti voglio più vedere..>> dice girandosi e andandosene.
<< No, no.. Madison, non farmi questo. >> dico con le lacrime agli occhi.
<< Non posso fare cosa?! Io faccio quello che voglio! Bastava dirmelo che preferivi fare la puttana nel locale di Michael anziché stare con la tua migliore amica.>> sbraita.
<< Ma cosa stai dicendo? Non potrei mai preferire questo lavoro a te.>> dico sinceramente.
<< Non me ne frega un cazzo! Non mi interessa nulla di te.>> dice aprendomi una ferita enorme nel cuore.
Vedo in lontananza Adam..
Si avvicina e posa una mano sulla spalla di Madison.
<< Madison..non puoi capire perché sto lavorando qui..è difficile da spiegare..>> le dico.
<< Stai zitta! Adam ti prego.. Portami via..>> supplica Adam.
Lui le passa un braccio intorno al fianco e la porta via mentre io rimango sul mio posto.
Mi accascio per terra, stremata da questa giornata di merda..
Mi sento malissimo..se solo mi facesse spiegare...
Non posso stare senza Madison.. È come se fosse mia sorella. Non vado avanti senza di lei, ma lei non mi vuole più. L'ho delusa, pensa che mi piaccia fare la puttana anziché stare con lei. Come può pensare una cosa così?
Dio, mi scoppia la testa.
Mi porto le gambe al petto e inizio a dondolarmi sul posto.
Odio questa vita. Madison non ha bisogno di una come me.
Ma io non posso lasciarla..ha bisogno di me e io di lei.
Scoppio di nuovo a piangere. Penso a me e lei, a tutte le cazzate che abbiamo fatto, le litigate, le risate...ho sempre avuto la paura che un giorno si sarebbe stancata di me, e mi sa che quel giorno è arrivato..

Il mio velenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora