∆
<< Quindi come facciamo? Ah, tranquilla i regali li ho presi tutti ieri.>> avviso Jennifer mentre guido verso la palestra.
<< Brava Rose! Così ho una cosa in meno da fare. Come facciamo...trovato!>> grida dall'altra parte del telefono.
<< Jen, se magari eviti questi scatti improvvisi di euforia, mi faresti un favore dato che sto guidando!>> grido anche io.
<< Come stai guidando...e dove stai andando? Non dovresti stare al telefono mentre guidi!>> mi rimprovera.
<< Quanto sei pallosa! Non mi succederà nulla se tu non gridi al telefono! Comunque, perché non vieni anche tu, ora, con me in palestra? Potresti rifarti un po' gli occhi. Ci sono così tanti ragazzoni!>> le dico mentre svolto l'angolo per andare al parcheggio.
<< A proposito di questo...>> dice senza continuare la frase.
<< A proposito di questo, cosa?!>> le chiedo non capendo.
<< Faccio sesso con Sam! Ora non so cosa siamo...ma è davvero, davvero bravo.>> non ci credo...mi sembrava che fosse strana. Aveva sempre qualcosa da fare!
<< Hai capito la piccola Jennifer! Bene mi fa davvero piacere per te, amica mia.>> dico con tono dolce.
<< Grazie tesoro, comunque ci vengo lo stesso in palestra. Gli occhi sono fatti per guardare. Dammi dieci minuti e arrivo.>> mi dice chiudendo la chiamata.
Odio quando non mi risponde così e mi chiude il telefono in faccia! Però le voglio un bene dell'anima.
Entro nel parcheggio, davanti alla palestra, e scendo dalla macchina.
Mentre aspetto Jen, mi accedendo una sigaretta e il mio sguardo si sofferma su una mamma che ha appena preso sua figlia in braccio, per riempirla di baci. È una scena così bella, piena d'amore.
Una scena che io non potrò più rivivere, sentire.
Perdere una madre è davvero brutto. Soprattutto in età adolescenziale, quando ti succedono le prime esperienze.
Vederla spegnersi davanti a me, mi ha creato un vuoto dentro che nessuno potrà mai colmare. Un vuoto che mi mangia dentro, che mi consuma.
Ma nessuno se ne accorge, perché ormai fingo di stare bene, cerco di sorridere anche quando non voglio.
Devi essere forti per tuo padre.
Queste famose parole, al funerale, mi venivano dette da tutti.
Si, sono forte..per lui. Non gli ho mai mostrato il mio dolore per non farlo stare male. Ma io sto male.
Non posso permettermi di ricordare mia madre.
Farebbe troppo male, e io cadrei di nuovo in un oblio oscuro, privo di gente, di colori, di sentimenti.
Non voglio ricordarla, non voglio ricordare i suoi capelli, i suoi occhi e il suo amato sorriso.
Mi ucciderebbe...
Butto per terra la cicca della sigaretta e in lontananza vedo Jen che sventola la mano in aria per farsi vedere.
La raggiungo, la saluto e insieme entriamo.<< Ci vuole davvero un po' di palestra amica mia! Mi sto scaricando!>> mi dice Jennifer mentre alza dei pesi da un chilo.
Mi viene da ridere..è così piccola che non riesce ad alzare più di un chilo.
<< Oh. Mio. Dio!>> parla quasi a monosillabi.
<< Che succede? Il peso è troppo pesante?>> chiedo scoppiando a ridere.
<< Non sei simpatica. Comunque... Oddio girati, un ragazzo sta venendo qui!>> mi dice cercando di parlare a bassa voce. Cosa che non riesce a fare, perché Jennifer ha un vocione peggio di un camionista.
Mi giro e mi ritrovo, davanti, un Jace tutto sudato che mi sta arrapando di brutto.
<< J-Jace..>> cerco di dire mentre mantengo gli ormoni al proprio posto.
<< Rose, come stai? Volevo prop...>> ma viene interrotto da Jennifer..quando mai!
<< Lui è il famoso Jace?!?!?! Piacere, io sono Jennifer. Una delle due migliori amiche di Rose. Ci ha parlato così tanto di te!>> dice tutto di un fiato.
Si proprio..ho raccontato tantissimo di lui.
<< Bhe, spero bene.>> dice Jace sfoggiando un super sorriso.
<< Comunque, volevo chiederti se stasera volevi venire a cenare da me.>> mi chiede guardandomi intensamente. Sento lo sguardo di Jennifer che saetta da me a Jace, ed è davvero imbarazzante.
<< Allora Rose? Cosa rispondi?>> si intromette Jennifer.
Mi giro verso di lei e la guardo male.
<< Si, va benissimo.>>
<< Perfetto, alle 20:30 passo a prenderti.>> mi dice lasciandomi un bacio sulla guancia e andandosene.
<< Stasera si scopa!>> grida appena Jen.
<< Cazzo, Jen! Stai zitta, non gridare!>> la rimprovero.
<< Stasera vengo da te con Madison, e ti prepariamo per bene signorina.>>
Quando dice così...ho paura..davvero tanta paura.
Per fortuna che ho la serata libera..
STAI LEGGENDO
Il mio veleno
RomanceNessuno stupido si avvicinerebbe al fuoco dopo aver capito che scotta. Nessuno, tranne chi ha un motivo valido per bruciarsi...