<<Kovar, ma dove avete intenzione di portarci?>>
<<non te lo dico, neanche se mi picchi>>
<<va be come non detto, d'altra parte me lo dovevo aspettare da te>>
Faccio per uscire dal bagno perché ho dimenticato i pantaloni, ma con molta sorpresa non vedo Kovar in stanza. Mi sembra troppo strano perché mi ha risposto qualche minuto prima, così, insospettita, faccio per girarmi e infatti trovo lo schiacciatore che sta venendo verso di me per farmi spaventare. Purtroppo per lui non riesce e così torno in bagno a finire di sistemarmi.
<<io sono pronta, devo prendere qualcosa in particolare? O ti basto io? Ahah>> cerco di provocarlo
<<a me basti tu, gli altri dicono di prendere le stesse cose di ieri.>>
<<moh avrei preferito soddisfare te, non gli altri>> continuo a provocare lo schiacciatore
<<smettila di provocare, io resisto solo fino ad un certo punto, poi cedo eh>>
Mentre mi dice l'ultima frase si fa sempre più vicino, fino a che le nostre labbra non trovano un contatto. Quel contatto si trasforma in un bacio, timido ma bello. Appena ci stacchiamo le nostre labbra si incurvano verso l'alto, andando a creare due sorrisi. Cercando di tornare alla realtà prendo lo zaino e lo preparo, potendo così raggiungere gli altri, ovunque questi siano andati.
Il viaggio, al contrario di quello che pensavo io, non fu affatto silenzioso e per niente imbarazzante, anzi ci punzecchiammo tutto il tempo come sempre. Stavolta la destinazione era il parco acquatico appena fuori dalla città. Passammo tutta la giornata con gli altri, tra una nuotata, uno scivolo e qualche tuffo. All'ora di chiusura, i ragazzi ci riportarono all'ostello per farci una doccia e cambiarci, per poi ripassarci a prendere per portarci a cena. Decidiamo di sistemarci al meglio, ma senza esagerare troppo: un paio di jeans e una maglietta carina con un filo di trucco. Alla fine noi non siamo ragazze da vestitino e tacchi, siamo più da tuta e scarpe da ginnastica.
<<Ragazze, adesso che siamo sole, parliamo un po' di questi pallavolisti. Per esempio, Andrea, io e Giu ti abbiamo visto molto affiatata con Kovar, c'è qualcosa che ci nascondi?>> tra un turno e l'altro sotto la doccia, troviamo il tempo anche di chiacchierare.
<<io? No, non devo dirvi niente. Anzi devo andare a fare la doccia, visto che si è liberata.>> tento di sviarle.
<<Andre, non ci scappi e non ci freghi adesso ti siedi e ci racconti. Tanto lo sappiamo che ti piace da morire, è il tuo tipo e ce lo hai sempre detto. A questo punto che sembra che lui ti assecondi, noi dovremmo credere che non è successo niente?>>
<<Ok ok, va bene. Stamattina, quando voi siete andate via prima,ecco stavo finendo di vestirmi e mi ha baciato, si insomma ci siamo scambiati un bacino e niente di più. Voi invece? Con i vostri pallavolisti?>>
<<nono, frena, tu ti sei baciata con quel figo di Kovar e pensavi di non dirci niente?>>
<<ecco, non potevo mica arrivare lì e dirvi così davanti a tutti: "sapete io e Kovar ci siamo baciati". Aspettavo un momento in cui fossimo sole, ma non l'avevo ancora trovato. Scusate>>
<<si dai ti scusiamo, vero Eli?>>
<<ma certo, infine è vero che di tempo da sole non ce n'è stato oggi.>>
<<grazie. Però scusate voi non mi state raccontando niente dei vostri due pallavolisti>>
<<per quanto mi riguarda, come sapete si mi piace Luca e si sta creando un bel rapporto tra noi, come si dice se son rose, fioriranno no?>> Giulia risponde subito senza problemi, mentre Elisa un po' più timida si fa attendere.
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Sogno o realtà?
FanfictionAndrea è una ragazza di periferia di ormai diciotto anni. Lei non è la classica bella ragazza e per questo soffre. Fortunatamente ha delle amiche vicino a lei che le vogliono bene e la aiutano con la sua autostima. Un giorno però la sua vita viene c...