CAPITOLO 16

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Quella sera, suppongo a causa delle ore di dormita fatte sul treno, non riuscivo ad addormentarmi e girandomi e rigirandomi nel letto, mi ritrovai con il cellulare in mano, con l'intenzione di scrivere alla causa di tutti quei ragionamenti che mi riempivano la mente.

ANDRE SMS: "sei ancora sveglio?"

Gli scrivo, forse non del tutto convinta. La risposta non tarda per niente ad arrivare, in modo da non lasciarmi prendere dai ripensamenti.

MATT SMS: "cosa pensi, ragazzina. Io vivo la notte. E per te io ci sono, qualsiasi cosa. Problemi di cuore?"

ANDRE SMS: "grazie Matt, sai più che problemi di cuore, i soliti problemi.."

MATT SMS: "Andre, cazzo, smettila. Sai di essere bellissima e quei sei o sette chili in più non sono un problema"

Aveva centrato in pieno il mio problema, lo sapeva bene che mi ostacolava in tutto e che io mi facevo condizionare sempre.

ANDRE SMS: "cazzo, Matt lo sai che non sono sei o sette ma almeno una ventina, e lo sai anche te che non sono bellissima così"

MATT SMS: "smettila Andre. Sei stupenda e se ne accorgerà"

ANDRE SMS: "chi?"

MATT SMS: "il mondo, Andre. Se ne accorgeranno tutti"

ANDRE SMS: "senti, mi fai un favore?"

MATT SMS: "se è di smetterla no, per tutto il resto lo sai che ci sono e che il favore te lo faccio volentieri"

ANDRE SMS: "ok, allora ti va se ci vediamo (da soli) al bar domani verso le nove? Così ti spiego.."

MATT SMS: "sicuro, a domani. Anzi a fra qualche ora. E adesso dormi e non pensarci più, sei splendida <3"

ANDRE SMS: "ti voglio bene, Matt"

MATT SMS: "anche io Andre"

E mi addormento così, coi suoi messaggi.

Matt era il mio vicino di banco, ma non solo quello. Lui faceva parte della compagnia, quella nostra compagnia che si è formata ancora prima dei tempi dell'asilo. Siamo tutti dello stesso paesino e, fortunatamente, non ci siamo mai persi da allora. Il nostro rapporto si è rafforzato tantissimo durante questo anno scolastico in cui siamo stati fin troppe ore al giorno insieme. Essere vicini di banco, vuol dire questo, vuol dire avere lui/lei per cinque o sei ore vicino e sapere che in qualsiasi momento e occasione lui c'è: l'importante è non seguire la lezione senza farsi beccare. Gli volevo davvero bene e, dalle sue azioni, sembrava che anche lui me ne volesse.

La mattina dopo, la sveglia suona troppo presto: erano solo le 8 e mezza. Così mi riaddormento, fino a che suona la seconda sveglia a venti alle nove. Questa sembra che mi dica: cavolo Andre, svegliati c'è Matt che ti aspetta al bar, non fare la solita ritardataria. Così mi alzo, mi lavo la faccia, i denti e sistemo i capelli. Mi vesto e metto le scarpe. Poi prendo il cellulare e sono pronta ad uscire. Saluto mia mamma, promettendole che sarei tornata in orario per tenere le due pesti, perché lei avrebbe avuto il turno a lavoro.

Arrivo alle 9 e 01 al bar, ma ovviamente Matteo è già lì.

<<scusa Matt, sono in ritardo come sempre>>

<<tranquilla, stranamente sei in orario e ho già anche ordinato. Adesso possiamo parlare>>

<< ecco, sai te alleni ancora quella squadra di bimbi di pallavolo?>>

<<si certo, però adesso è estate e non facciamo allenamento>>

<<si certo, ovvio, ma ecco io volevo chiederti, si insomma... potresti allenare me e aiutarmi a dimagrire?>>

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