A Macerata mi trovo abbastanza bene. L'asilo per la piccola l'ho trovato e anche qualche lavoretto qua e là per me. Ma va bene così: sono giovane e non ho esperienza. Me ne farò e troverò anche qualcosa di meglio con il tempo. I primi tempi in quella città sono piuttosto duri, è difficile orientarsi, è difficile viverci per persone come me abituate a vivere in piccoli paesini di montagna. Ma con il tempo tutto diventa sempre più normale.
Jiri ha già riiniziato gli allenamenti con la Lube ed io sto lavorando in un pub poco distante da casa. Appena posso lo vado a vedere agli allenamenti perché so che a lui fa piacere e anche a me piace vederlo in quel campo che lui adora così tanto. Alice, invece, passa ore intere in quel palazzetto a vederli giocare. Ormai è diventata la loro raccattapalle. Non ha paura delle pallonate che tirano quei mostri. Infondo è sempre ben protetta da uno dei preparatori, che mentre organizzano gli esercizi per i pallavolisti insegnano anche a lei a giocare. Sa già fare il bagher e sta imparando a fare la rullata. Si diverte e finché è un divertimento a me sta bene. Ogni giorno mi ripete che vuole diventare brava come Simone e che quindi vuole allenarsi bene. Abbiamo dovuto comprarle delle ginocchiere che ovviamente le vanno gigantesche e anche una palla. Ormai, da quando siamo qui a Macerata gioca solo con quella palla a spicchi. Non so neanche io se preoccuparmi o se lasciarla fare. Jiri sostiene che a breve si stancherà e che lascerà perdere quella palla per altro, io non ne sono tanto convinta, ma la lascio fare.
Ho appena finito il mio turno al lavoro e decido di andare al loro allenamento. Inaspettatamente vedo il mio ragazzo che ride e si diverte con una ragazza. Non la conosco, ma lui sicuramente, da come le parla, si. Faccio per avvicinarmi a lui, quando noto che le loro bocche si uniscono. Un bacio semplice, a stampo, ma che in me causa un dolore immenso. I miei occhi si stanno riempiendo di lacrime e decido di scappare via. A quanto pare lui ha notato la mia presenza, perché mi sta chiamando ma non mi giro. Salgo in macchina e vado dritta all'asilo di Alice. Mi asciugo gli occhi e indosso un sorriso fintissimo. Scendo e vado a prenderla. Appena mi vede mi salta in braccio e mi stringe forte. È tutto quello di cui avevo bisogno. Decido di portarla al parco giochi e poi a fare un giro. Non ho voglia di tornare a casa e di incontrarlo. Spengo addirittura il telefono. Le dedico tutta la giornata che si presenta davanti a noi. Le compro addirittura un maglioncino che le stava veramente bene, mentre per me compro un vestitino, fin troppo elegante per me, ma che Alice ha insistito tanto che io comprassi. Verso le otto arriviamo sotto casa, ma io non ce la faccio a salire, così decido di andare da Jessica e Simone. Ovviamente Ali è più che felice di questa mia idea.
<<ciao, scusate il disturbo. Avevamo voglia di fare un giro a trovarvi>>
<<certo, entrate pure. Ali, se vai di sopra c'è Simo. Vai a fargli il solletico e obbligalo a giocare con te.>> dice subito Jessica, intuendo la mia necessità di sfogarmi.
Le racconto quello che ho visto. Le dico che dentro fa male.
<<Andre, io non voglio scusarlo. Non so nemmeno chi fosse la ragazza in questione, ma non avrebbe motivi per tradirti. Lui ti ama. È pazzo di te. Cavoli ti guarda con due occhi da innamorato perso e poi, ti ha chiesto di venire ad abitare qui con lui, ti sta aiutando a crescere la piccola. Non so cosa sia successo, ma lasciagli la possibilità di spiegare>>
<<i motivi per tradirmi ce li ha: deve mantenere due persone, sono una palla, mi ha dovuto sopportare dopo la morte della mia famiglia, faccio schifo e sono anche un disastro. Ho l'imbottitura sulla pancia, sono nana e ho dei capelli che stanno sempre in aria. Lei era magra alta, elegante con i tacchi, bionda e bellissima. Forse è meglio che scelga lei. È migliore di me>>
<<non pensarlo neanche. Tu sei fantastica. Sei un uragano. Travolgi chiunque ti stia a fianco con la tua energia positiva e il tuo umorismo. Tu sei speciale. Quella sarà stata una di quelle che si portava a letto prima di conoscerti. Non preoccuparti, si risolverà tutto.>>
<<è che ho paura Jessica, sai venire a vivere qui con lui è stato un passo azzardato e adesso me ne sto pentendo. Non voglio far cambiare ambiente un'altra volta alla piccola. E poi, lo sai l'altro motivo..>>
In quel momento arrivano in salotto Simone e la piccola e io, in tempi di record mi asciugo le lacrime e cerco di sorridere a mia sorella. Ci mettiamo a giocare tutti insieme.
Il cellulare di Simone suona. Dopodiché scambia due parole con la sua fidanzata. Continuiamo a giocare finché il campanello non suona. Io sono in cucina a prendere un sorso d'acqua. Sento la sua voce. Non può essere qui.
<<dov'è? Simo, dov'è lei?>>
spazio autrice: ciao a tutti!!!!! ecco che arriva ciò che nesuuno si sarebbe mai asettatooooo... aspetto vostri commenti sull'accaduto e su come sta andando la storia: vi sta piacendo o no? sususu con le stelline che mi fate felice e magari pubblico prima ;)
come sempre buona lettura a tutti e buona giornata <3
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Sogno o realtà?
FanfictionAndrea è una ragazza di periferia di ormai diciotto anni. Lei non è la classica bella ragazza e per questo soffre. Fortunatamente ha delle amiche vicino a lei che le vogliono bene e la aiutano con la sua autostima. Un giorno però la sua vita viene c...