CAPITOLO 45

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La mattina dopo, mi sveglio perché sento solletico alla pancia e il pizzichio della sua barba sulla mia fronte e le sue labbra umide che mi baciano. Appena capisco qualcosa noto che la sua mano mi sta toccando la pancia, apro gli occhi e noto che si scosta. Mi metto seduta sul divano e lo invito a darmi le mani. Gliele metto sulla mia pancia. Non c'è niente, a parte la classica pancetta che ho sempre avuto, ma è la sensazione che conta. I suoi occhi si fanno lucidi e i miei con i suoi. Dopodiché si scosta e va ad allenamento.

Mi manca. Viviamo insieme, ma non c'è contatto, non c'è dialogo. Sembriamo due estranei, eppure abbiamo condiviso molto in questi 12 mesi.

Come tutti i giorni vado a lavorare. Quando torno a casa la sera noto con stupore che la luce è spenta. Che strano, dovrebbero essere già a casa da un po'. Appena accendo la luce, mi ritrovo una scia di tanti post-it a forma di cuore. Prendo il primo: "ho soltanto una vita"

Il secondo: "e la vorrei dividere con te"

Il terzo: "con te che anche nell'imperfezione, sei soltanto incanto"

Poi incontro Alice mi conduce in cucina dove ci sono i seguenti. Sono tutti distribuiti sul tavolo a formare un cuore e una A al suo interno.

"elevo questa spada alta verso il cielo, giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo" "io sono un guerriero, veglio quando è notte" "ti difenderò da incubi e tristezze, ti riparerò da inganni e maldicenze" "e ti abbraccerò per darti forza sempre" "ti darò certezze contro le paure" "non temere nulla io sarò al tuo fianco, con il mantello asciugherò il tuo pianto" "amore mio grande, amore che mi credi. Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi" "e resterò al tuo fianco fino a che vorrai, ti difenderò da tutto non temere mai" "lotterò con forza contro tutto il male, e quando cadrò tu non disperare: PER TE IO MI RIALZERO'" "attraverseremo insieme questo regno" "VEGLIO SU DI TE SONO IL TUO GUERRIERO"

Alice mi prende la mano e mi porta su per le scale. Entriamo in camera mia e di Jiri.

Sulla parete ci sono un'infinità di nostre foto, fin da quando ci siamo conosciuti in cui non potevamo quasi vederci, appiccicate al muro e intorno ad esse altri post-it.

"può nascere dovunque anche dove non ti aspetti, dove non l'avresti detto, dove non lo cercheresti." "Può crescere dal nulla e sbocciare in un secondo, può bastargli un solo sguardo per capirti fino in fondo" "può invadere i pensieri ed andare dritto al cuore, sederti sulle scale e lasciarti senza parole" "può crescere da solo, esaurire come niente. Perché nulla lo trattiene o lo lega a te per sempre" "può crescere su terre dove non arriva il sole, apre il pugno di una mano, cambia il senso delle parole" "l'amore non ha un senso, l'amore non ha un nome, l'amore bagna gli occhi, l'amore scalda il cuore, l'amore batte i denti, l'amore non ha ragione" "è grande da sembrarti indefinito, può lasciarti senza fiato" "l'amore non ha torto, l'amore non ha ragione, l'amore batte i denti, l'amore scalda il cuore" "può renderti migliore e cambiarti lentamente" "ti dà tutto ciò che vuole e in cambio non ti chiede niente" "può nascere da un gesto, da un accenno, da un sorriso, da un saluto, da uno sbaglio, da un percorso condiviso" "L'AMORE MIO SEI TU" .

Le lacrime scendono inesorabilmente senza darmi tregua. Sento una manina piccola che cerca la mia. Alice mi tira verso una stanza che è sempre stata vuota. Sorprendentemente essa non è vuota. Per terra ci sono due tutine da neonato. Una verde e una arancio: colori neutri. Vengo invitata da mia sorella a sedermi sul cuscino che era stato appositamente posizionato in mezzo alle due tutine. Inizio a sentire una canzone già sentita: il primo metro su cui camminare di Nick. Vero, è una canzone stupenda e, giusto per non farci mancare niente, subito dopo parte a modo tuo di Elisa. Sono invasa dalle lacrime, mi giro per vedere dov'è Alice, ma lei non c'è più.

<<scusami, amore mio.>> con un gesto mi invita a rimanere seduta e ad ascoltare ciò che si è preparato. <<sono più di 12 mesi che ci conosciamo, e fortunatamente, quella sera a Verona hai avuto il coraggio di rimanere ad aspettarmi, di rischiare un rifiuto. Bè, hai avuto più coraggio di me, che in tutto quel tempo non ti ho manco chiamato. Poi la nostra storia è andata avanti, tra alti e bassi. Ci vedevamo poco, quello si, ma riuscivamo lo stesso a bastarci. Poi quell'incubo. Incubo da cui siamo usciti ancora più forti, da cui siamo usciti mano nella mano, l'uno affianco all'altra, insieme ad una piccola creatura che non ha fatto altro che migliorare la mia vita. Poi la tua maturità e voi che venite a vivere qui. Fantastico davvero. Forse precoce, ma bello. Tutto va bene fino a qualche giorno fa, quando tu vedi quello che vedi. Non sono qui per farti la morale, ma sono qui per dirti che quel giorno non è successo niente e che quella stronza è tornata anche oggi a rompere e non molto gentilmente l'ho rispedita al mittente. Mi chiedo soltanto perché io non l'abbia fatto anche qualche giorno prima. Ci saremmo risparmiati tutto questo dolore. Anche io ho sofferto e non avrei mai pensato di piangere ed invece è successo. Stavo male, non riuscivo a realizzare il fatto che tu non mi volessi neanche vedere, tanto da non tornare neanche a casa. Pensavo di averti persa. Poi quello schiaffo forse ha detto più di quello che avrebbe voluto: mi ha detto che anche tu stavi soffrendo, e che tutto questo dolore era causato dall'amore che c'è tra noi. Poi LA notizia. Non sapevo che fare e tra tutte le scelte che avevo ho preferito la peggiore: scappare e lasciarti da sola. Sono arrivato da Simo a pianti. Dal nervoso ho anche tirato un pugno al muro. Poi stamattina. Toccarti la pancia è stata un'emozione unica. Non pensavo potesse esistere un qualcosa di simile. Così ho deciso: dovevo fare qualcosa. Non potevo lasciare che il tutto andasse avanti così. Mi mancavi. Mi manchi.>>

Mi alzo e vado verso di lui e tra un singhiozzo e l'altro riesco a dirgli che lo amo e poi lo bacio.

<<e comunque, anche se è un po' presto, sono contento. Sono iper felice per chi porti in grembo>>

<<che filosofo>>

<<ti amo Andre, non andartene mai. Sei speciale e non riuscirei a sopravvivere senza di te>>

<<oh, Jiri. Non me ne vado, io resto se tu me lo permetti e non fai cagate. – mi stacco e prendo in braccio Alice che si era avvicinata a noi – dovremmo andare su dai nonni a dare la notizia, così lo direi a voce anche a Giu ed Eli>>

<<potremmo andare questo week-end che sono libero e anche Ali non ha l'asilo. Te hai il turno?>>

<< ce l'ho la domenica sera/notte. Però possiamo tranquillamente arrivare in tempo, no?>>

<<certo.>>

<<bene, Ali domenica andiamo a trovare i nonni. Sei contenta?>>

Il fine settimana era ormai arrivato. Ero di nuovo a casa. Mancava sempre una parte di me in quei posti, ma era comunque bello tornarci dopo tanto tempo. il sabato sera mi ero ripromessa di passarlo con la mia compagnia. Erano mesi che non uscivo con loro e i miei nonni e Jiri si erano offerti di tenermi Alice. Quella sera li sorpresi tutti, persino Matteo. Dissi di essere incinta appena vi fu un minuto di silenzio. Inizialmente, rimasero tutti sorpresi, ma poi iniziarono con le domande e con gli abbracci e i baci.

Da quel week-end tornai abbastanza stanca, ma felice per aver rivisto un po' tutti.

La vita proseguì normalmente, tra le litigate, le riappacificazioni, i pianti, le risate, le notti insonni e soprattutto il pancione che cresceva ogni giorno di più.

Io , Jiri e Alice ci stiamo godendo i momenti e ci stiamo preparando all'arrivo di altre due persone nella nostra famiglia. Io sono rimasta della mia idea: niente sesso dei bambini. La sorpresa è sempre la cosa migliore.

Spazio autrice: buonasera a tuttiiiiiii. spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e per farmi perdonare per la lunga assenza, ho pubblicato un capitolo doppio! buona lettura e attendo commentiiii :)

sempre grazie mille a tutti voi <3

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