Durante la celebrazione, Andrea mi ha chiesto di leggere una lettera che ha scritto lei.
---- Sono passate poco più di 30 ore dal vostro maledetto incidente e io sono qui, in questa nostra casa, troppo grande per solo due persone. Due bambine che hanno paura della vita. Mamma, papà, le vostre bambine. Non riesco a parlare, perché ogni parola rimbomba e l'eco inizia a ripetere ciò che dico. Ali si diverte a sentirlo, io no. Lo odio, quando c'eravate anche voi quattro si sentiva chiasso, si sentivano tante voci. La bimba più piccola è forte, ma quella più grande molto meno. Non ha ancora smesso di piangere. È dura, c'è un dolore infinito in questo nostro cuore. Fa male non avervi qui.
Papi, sai devo dirti che non importa dove io e Ali andremo nella vita, di chi ci innamoreremo o chi sposeremo, TU sarai sempre il nostro uomo. Il migliore di tutti. Tu che eri così forte e che invece su quel letto di ospedale eri indifeso, tutto pieno di tagli ferite e bruciature. Tu che eri e sarai per sempre il nostro eroe.
Mami, io e te eravamo due leoni: entrambe forti e testarde, orgogliose tanto da arrivare a litigare ogni giorno. Se tornassi indietro forse ti ripeterei un po' più spesso che non ti odio, che le litigate erano dovute alla nostra troppa somiglianza. Ti abbraccerei tante volte. L'unica consolazione è il fatto che tu sia riuscita a vedermi crescere e mi hai insegnato con tanta pazienza quello che sapevi, invece la piccola peste che ha scelto di rimanere qui a darmi la forza di andare avanti, fra un po' non si ricorderà quasi neanche più di te e questo a me fa più male della tua mancanza stessa. Io non voglio che lei ti sostituisca. Tu eri unica mami.
Ale, sai io e Ali abbiamo provato a scriverti messaggi, più di una volta ma a quanto pare su là il wi-fi non prende, forse Dio è un po' arretrato, bisognerebbe consigliargli di evolversi un pochino, sai? Forse se gli spiegassi la causa, potrebbe scegliere di ascoltarti e così potremmo sentirci ogni giorno, come se tu fossi ancora qui. Ci manca la tua presenza qui a casa, eri tu l'anima delle feste in famiglia. Ora la nostra camera è piena dei tuoi vestiti, ma vuota di te. Tu non ci sei e il tuo letto è ogni giorno più vuoto. Sta anche perdendo il tuo profumo. Sai ogni due ore lo spruzzo nella camera, così per ricordarmi di te e far finta per un secondo che tu sia ancora qui con noi.
Infine te, Asia. La gemella. Una delle due piccoline. La tua metà è quella che sente di più la tua mancanza. Eravate speciali, inseparabili. Io ti chiedo solo una cosa, piccola peste: stai vicino ad Alice e proteggila. Falle da angelo custode e ogni tanto falla divertire e gioca con lei. Lo so che lei non può vederti, non sono pazza, ma so anche che lei può sentirti, voi avete un legame speciale. Io voglio che lei sia felice, quindi Asietta, aiutami tu.
I coldplay dicevano "quando ti senti così stanco ma non riesci a dormire, bloccato al contrario. Quando le lacrime si versano sul tuo viso, quando perdi qualcosa che non puoi rimpiazzare, quando ami qualcuno ma tutto va perduto, potrebbe andar peggio?" si, può sempre andare peggio. Ma allo stesso tempo Maria Carey rispondeva: "C'é un eroe se guardi nel tuo cuore, non devi avere paura di quello che sei, c'é una risposta se vai a vedere nella tua anima e il dolore che conosci si scioglierà. E poi arriverà un eroe, ti darà la forza di andare avanti e metterai da parte le tue paure e saprai che puoi sopravvivere, quindi quando ti senti senza speranza guarda dentro te stesso e sii forte e alla fine troverai la verità: che c'é un eroe dentro te. È una lunga strada quando affronti il mondo da solo, nessuno allunga una mano a cui tu possa aggrapparti. Puoi trovare l'amore se cerchi dentro te stesso e il vuoto che sentivi, sparirà. Il Signore sa che é difficile seguire i sogni, ma non permettere a nessuno di strapparteli via. Tieni duro, ci sarà un domani, troverai la strada in tempo." Si, un domani ci sarà, però sarà un domani diverso. Un po' più vuoto.
Mà, pà, giuro che io la proteggerò con tutta la forza che ho. Io la proteggerò e cercherò di parlarle di voi quattro il più possibile in modo che non vi dimentichi. Noi vi vogliamo bene e sappiate che ci mancate e che se volete tornare da noi, basta dirlo che noi vi riaccogliamo.
Ciao famiglia---
Raggiunsi la fine della lettera per miracolo senza piangere.
Dopo aver finito di salutare tutti, torniamo tutti a casa. Io intrattengo e gioco con Alice, mentre invece Andrea pensa a sistemare un po' casa e a iniziare a mettere negli armadi le cose che c'erano in giro che appartenevano a uno dei quattro morti. La sera, Alice e Andrea si addormentano distrutte sul divano. Dopo aver sistemato i giochi della piccola le porto a dormire nei propri letti.
Mentre sto per lasciare Andrea nel letto, quest'ultima si sveglia e mi chiede di non lasciarla, ringraziandomi per aver letto la sua lettera al funerale.
(parla Andrea)
Fra meno di un mese ci sarà l'udienza in tribunale in cui si deciderà se potrò avere o meno l'affidamento permanente di mia sorella. La cosa brutta è che anche Alice dovrà partecipare e io avrei voluto tanto che lei ne rimanesse fuori, è piccola, troppo piccola per queste cose.
Dopo una settimana dalla tragedia, sia io che Alice torniamo chi all'asilo e chi a scuola. Lascio il mio numero di cellulare alle maestre in modo che mi possano chiamare per qualsiasi urgenza della piccola. Quello che c'è di buono è che sia le maestre d'asilo che i miei professori sono comprensivi.
Con il passare del tempo però, questa comprensività, mi ha stufato. La situazione era diventata troppo pesante: la faccia che chiunque ha quando mi guarda è piena di compassione. Compassione che io non voglio, forse per orgoglio, ma io non voglio essere ricordata come la "poverina che ha perso la famiglia" ma come la "ragazza che nonostante tutto ha cresciuto la sua sorellina".
Quei maledetti 24 giorni passarono come niente. Le mie amiche hanno tentato di farmi svagare, ma purtroppo i risultati sono stati alquanto pessimi. Durante tutto questo periodo, nonostante avessi un estremo bisogno del mio ragazzo vicino, ci siamo visti poco. Ma è giusto così, lui a Macerata ha la squadra, ha la sua casa e ha gli allenamenti. Fortunatamente nei momenti di estremo bisogno, se non c'era lui, c'erano le mie amiche che non mi hanno lasciata sola un momento.
Ormai era solamente una questione di minuti e saremmo entrati in quell'aula di tribunale. Sotto gli occhi preoccupati di Jiri, abbraccio forte Alice ricordandogli quanto ci eravamo dette la sera prima.
Le porte di fronte a noi si aprono e ci invitano ad accomodarci. Io sarò rappresentata da un amico di famiglia. Dopo la presentazione del caso vengo chiamata per essere "interrogata" dai due avvocati, cosa che mi avevano spiegato fosse normalissima per valutare l'affidabilità della persona.
Tremavo tantissimo ed ero veramente troppo agitata. Non potevo permettere che mi portassero via anche l'unica sopravvissuta della mia famiglia.
Dopo il giuramento iniziano le domande. Come si chiama, quanti anni ha, lavora o studia, ha esperienze con i bambini e così via..
<<quindi lei mi dichiara di essere adatta per crescere una bambina di tre anni?>>
<<bè, ovviamente io non posso assicurare che Alice, mia sorella, diventi la più studiosa, diligente e perfetta ragazza di questo mondo, ma posso giurare che io ce la metterò tutta, che mi dedicherò appieno a lei. Non la lascerò mai sola.>>
<< ed economicamente, signorina, come la mettiamo?>>
<<per ora ci affidiamo un po' alla pensione dei nonni e poi appena ci verranno riconosciute l'eredità avremo anche quelle. Inoltre, appena dati gli esami di maturità, mi cercherò un lavoro>><<bene, signor giudice, io con la ragazza avrei finito. Ora procederei con la piccola>>
Dopo il consenso del giudice, mi dirigo verso la parte opposta dell'aula dove stavano seduti Jiri, Alice, Giulia, Elisa e i miei nonni. Prendo Alice in braccio e la accompagno verso la sedia appositamente disposta per lei e la faccio sedere. Le lascio un bacio sulla guancia e mentre mi allontano lei mi ricorda che mi vuole bene.
Alla fine delle domande fatte ad Alice, ovviamente domande accessibili per una bambina della sua età, gliene porgono una del tutto inaspettata.
<<un'ultima domanda. Tua sorella Andrea, in questi giorni ti ha detto che cosa avresti dovuto rispondere alle nostre domande?>>
<<in verità si..>>
Spazio autrice: buonasera a tuttiiiiiii <3 purtroppo, per problemi che si sono susseguiti, non sono proprio riuscita ad aggiornare, quindi per farmi perdonare vi lascio con un doppio capitolo.. buona lettura a tutti e, lo so che siamo in un momento critico della storia, ma non vi nascondo nuovi sviluppi ;)
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Sogno o realtà?
FanfictionAndrea è una ragazza di periferia di ormai diciotto anni. Lei non è la classica bella ragazza e per questo soffre. Fortunatamente ha delle amiche vicino a lei che le vogliono bene e la aiutano con la sua autostima. Un giorno però la sua vita viene c...