CAPITOLO 40

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<<in verità, sì. Lei ieri sera mi ha detto che quando sarei stata seduta qui, dovevo dire la verità. E che le bugie, come ci diceva la mamma, non si dicono mai, perché se no il naso cresce come a pinocchio, poi che dovevo essere coraggiosa e educata. E poi mi ha detto che qualsiasi cosa succedeva lei mi vuole bene. Posso andare con loro adesso?>> dice indicando nella nostra direzione. Appena il giudice le da il consenso, Alice corre letteralmente verso di me e, dopo essermi saltata in braccio, mi abbraccia forte e mi lascia un bacio sulla guancia sussurrandomi: "Andre, hai visto come sono stata coraggiosa?"

All'unanimità la giuria e il giudice mi affidano la piccola e così, felici per la notizia ce ne torniamo a casa.

Almeno qualcosa nel verso giusto sta andando. Almeno lei non me l'hanno portata via, almeno io e lei siamo ancora insieme.

Il campionato di Jiri è finito, purtroppo lo scudetto non è arrivato, ma la stagione nel complesso è stata buona per la Lube. Io e lo schiacciatore continuiamo a stare insieme, il sentimento tra di noi è molto forte, però io credo di essere diventata un po' un peso. Non vedo l'ora di finire gli esami, ai quali mancano solo 21 giorni, in modo da eliminare tutto questo stress che ho addosso e dedicarmi un po' più a lui.

Domani viene a trovarmi. Starà da noi, come sempre. Tra di noi, nonostante il sentimento, la situazione si è un po' raffreddata. Dopo quel giorno, quel maledetto giorno non mi sono più concessa a lui. Non mi sentivo degna di essere felice, di passare un momento di puro piacere. Questo nostro allontanamento fisico lo noto troppo, lui ha smesso di toccarmi, un qualsiasi tocco innocente. Lo capisco, però ci ho provato più volte, ma ci siamo dovuti fermare subito dopo perché io mi bloccavo. Inoltre, non abbiamo neanche festeggiato per bene il suo compleanno. Era proprio a ridosso della scomparsa dei miei famigliari.

(parla Jiri)

Dopo più di una settimana e mezza, oggi rivedo Andrea, Alice sarà dai nonni per questo weekend. Voglio fare una sorpresa alla mia fidanzata. Appena arrivo, parcheggio sotto casa e attendo che mi apra la porta. Ci salutiamo con un bacio a stampo e appena mi stacco da lei noto che ha indosso solo una mia maglietta, il reggiseno e le mutandine. Le fulmino il suo culo che io amo tanto e che da troppo tempo non tengo tra le mie mani e, quando mi accorgo che lei si è accorta del mio sguardo, divento tutto rosso.

<< scusa Andre, è che sai, in mutande. È troppo tempo. Ho bisogno di una bella doccia fredda>>

parto con passo deciso verso la camera per lasciare giù le cose e andare a farmi la doccia per non pensare ai miei istinti più bassi. Inaspettatamente vengo fermato da Andrea.

<<Jì, voglio sentire le tue mani sul mio corpo, voglio sentire il tuo corpo che si fonde con il mio>> mentre parlava, la voce esprimeva sicurezza, fermezza, ma la faccia no. I suoi occhi avevano paura. E io sapevo cosa la bloccava. Lei non si sentiva legittimata a tornare a vivere. Lei si sentiva in colpa.

<<ti prego, Andrea. Non chiedermelo un'altra volta perché non saprei controllarmi. Io ho bisogno di te, fisicamente ne ho bisogno. Ma io non voglio che tu ti senta in colpa per quello che fai.>>

<<se non lo fai te, lo faccio io.>> e con un'espressione sorniona si avvicina a me e infila le sue mani gelide sotto la mia maglietta. Dopodiché si abbassa e inizia a lasciare una scia di baci al livello della cintura dei pantaloni che con cura slaccia e lascia che la mia erezione si liberi, togliendomi anche i boxer. Inizia a procurarmi piacere usando quella sua bocca e quella sua lingua fantastiche. Non riesco a trattenermi e le vengo in bocca. Adesso è il suo turno di godere. La prendo in braccio, cavoli è dimagrita ancora e di tanto, la porto sul suo letto e una volta appoggiata, le sfilo tutto ciò che ha addosso e inizio a stuzzicarle i seni per poi indugiare la mia lingua lì, proprio lì. Nel punto in cui riesco a procurarle piacere. Anche lei si lascia andare e viene.

<<ho bisogno di sentirti tutto dentro a me, Jiri. Ti prego>>

A queste parole, non ci penso due volte e le entro dentro. Il ritmo che tengo è piuttosto sostenuto, ne ho bisogno. È passato troppo tempo dall'ultima volta che è successo e mi ero proprio stancato di fare da solo. Per fortuna la mia piccola è tornata e in preda al piacere viene per la seconda volta insieme a me, che stremato mi lascio cadere in parte a lei.

<<mi sei mancata, amore mio>>

<<anche tu, pippa. E scusami davvero, per tutto sto periodo>>

<<figurati, io ti amo. E quindi non ti lascio.>>

<<anche io ti amo, schiacciatore del mio cuor – gli lascio un bacio a stampo>>

Glielo devo dire, adesso è il momento più giusto. È felice..

spazio autrice: spero che questa mia nuova presenza sia di vostro gradimento, ma a parte gli scherzi davvero, cercherò di aggiornare con più frequenza in rispetto di tutti colore che seguono la storia. non sono tempi facili e soprattutto sono molto impegnata, ma per voi queasto ed altro <3

detto ciò, forse stiamo arrivando al momento della svoltaaaaa.... buona lettura a tutti, vi voglio beneeee <3


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