capitolo 56

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Penso sia normale il senso di stanchezza, pesantezza e tristezza ora come ora...
E ogni minuto, ogni secondo che passa il senso di vuoto incolmabile aumenta dentro me.
Voglio lui accanto a me.

Mi manca alla follia, lo ritrovo ovunque...con i ricordi...
Ma i ricordi non mi bastano.
Ieri a casa di liam ci siamo fatti degli spinelli. Io volevo staccare da tutto e liam mi ha semplicemente fatto compagnia.
Io problema,però, è che non ho staccato da niente. Avevo e ho sempre lui nella testa.
È dentro di me, nella mia pelle, nelle mie ossa.
Ieri non sono tornato nella casa, ma ci sto tornando ora.

Quando entro alec mi guarda attentamente.
E io scoppio in lacrime appena mi abbraccia.

"Ti va di andare a parlare con il giudice e gli assistenti sociali?"

"Si. L'idea che lui sia in un congelatore non mi attrare."

"Tra mezzora andiamo in tribunale allora..." mi dice lui mettendo una mano sulla mia guancia.

"Va bene." Mi guardo in giro.

"Li hanno portati fuori cosi da liberare la mente dai pensieri. Che hai fatto ieri?"

"Sono andato da liam..e durante la notte ci siamo fatti degli spinelli...pensavo che mi avrebbe aiutato a metterlo da perte e invece era molto piu intensa la sua mancanza."

"Posso immaginare quanto ti manca...manca tanto a tutti.."

"Per me è diverso.. lui era tutto per me. Sai cosa..? Tutto cio che dico, cio che penso...sembrano siano frasi fatte e messe la...ma per me lo era davvero. Harry è la mia persona. Come si fa a vivere senza la propia meta?"

"Si sopravvive. In qualche modo..."

"Sopravvivere? Non posso. Lo sto gia facendo e non sta andando bene."

"Lo so lou,ma è tutto cio che puoi fare... lui non tornera mai indietro, ma è sempre accanto a te. Ti guiderà sempre. Ti amerà sempre."

"Anchio..."

"Lo so,lou. Lo so. Dai andiamo."

Saliamo in auto e il tragitto è lento e silenzioso con solo la musica della radio come sottofondo.
E passa Ed.
Passa Photograph e io inizio a piangere mentre sussurro quella melodia. Quasi come se harry fosse qua e io gliela stessi dedicando.

Alec mette una mano sul mio ginocchio e me lo stringe un po.
Parcheggia davanti al tribunale.

"Fatti forza louis." Mi dice con un piccolo sorriso sul volto e scendiamo dal veicolo.

Entriamo nel tribunale e subito le due assistenti sociali di harry ci vengono incontro.

"Ciao. Come va?"domandano e alec annuisce poco convinto io le guardo e riesco solo a pensare a quanto harry le ha odiate.

"Vogliamo accomodarci? Il giudice ci sta aspettando." Annuiamo entrambi e entriamo in una stanza: le pareti color bianco pana, gli arredi antichi e fatti di legno; tra cui una libreria e la scrivania.

Lui dietro la scrivania, le assistenti sociali a lato e noi davanti.

Ci salutiamo dandoci la mano e poi ci sediamo.

"Mi dispiace molto. Condoglianze." E fisso solo quei libri dietro di lui.

"So che harry era una persona speciale. Ma ne vorrei parlare." Alec annuisce.

"Allora: Harry, 17anni da 4 messi nella casa sotto la tua custodia, alec, e aiutato da louis." Dice guardandomi.

"Avete idea del motivo del suo gesto?"

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