Prologo

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L'ottimista è colui che vede nella grandine una buona partenza per un Mojito
(Anonimo)

Beatrice Clarke era una ragazza di 25 anni, bionda, con dei profondi occhi chiari e con tanti sogni nel cassetto. Aveva sempre pensato che la legge di Murphy fosse un pretesto degli imbranati per dare la colpa al caso, al cosmo o alla sfortuna. In genere era sempre stata piuttosto ottimista, si era sempre imposta di vedere il bicchiere mezzo pieno e di sorridere in faccia alla vita. Tuttavia, quella mattina, dopo aver sbagliato ad impostare la sveglia, aver fatto cadere il caffè direttamente sul suo completo nuovo di zecca, aver fatto andare in frantumi il fard e aver perso l'autobus, non poteva fare a meno di pensare che la frase: Se qualcosa può andar male, lo farà fosse effettivamente vera.

Quel giorno malediva la sfiga per averla presa di mira perché, se tutto fosse andato per il verso giusto, avrebbe potuto aggiudicarsi uno stage di sei mesi in una delle più importanti agenzie che curano la carriera artistica di molte star: la Modest! Management. Lavorare per loro sarebbe stato un sogno e sapeva benissimo che le avrebbe aperto la strada per la sua futura professione. Per questo, dopo essersi svegliata con mezz'ora di ritardo, aver ripiegato su un vestito nero lungo fino alle ginocchia per sostituire il tailleur macchiato, aver rinunciato al fard con conseguente cera degna di Edward Cullen e aver preso la metro nonostante la detestasse con tutta se stessa, stava pian piano entrando nell'ottica che quel giorno il suo bicchiere fosse quasi vuoto e che se non si fosse dimostrata spigliata ed entusiasta al colloquio sarebbe finita a vendere hamburger da McDonald's.

"Lei è la signorina Clarke, giusto?". Smise di torturarsi i braccialetti che portava al polso e si voltò verso la porta dell'ufficio in cui stava aspettando il responsabile delle risorse umane ed Harry Magee, uno dei proprietari della Modest!.

Grazie a Dio era arrivata comunque in anticipo. Annuì e un uomo alto, con i capelli brizzolati e il pizzetto le si avvicinò.

"Piacere, io sono Tom Dawson e farà il colloquio con me. Il signor Magee dovrebbe raggiungerci a momenti" si presentò con un sorriso a 32 denti.

"Piacere mio, Beatrice Clarke" esclamò lei, stringendo la mano che l'uomo le porse.

La ragazza si accomodò sulla sedia di fronte alla scrivania in mogano. "Ho visionato il suo curriculum e ho visto che durante la sua carriera universitaria ha fatto molti stages in Italia, ma nessuno in ambito musicale" iniziò l'uomo, dopo aver indossato un paio di occhiali. "Cosa si aspetta da questa esperienza?"

Beatrice rispose senza perdere tempo, dopotutto quella era una delle domande più gettonate ai colloqui di lavoro e lei aveva ripetuto quello che avrebbe dovuto dire davanti allo specchio del bagno.

"So per certo che mi impegnerei al massimo e cercherei di applicare tutte le conoscenze che possiedo, anche se non ho mai avuto a che fare con questo settore. Sono sicura che sarebbe un'esperienza formativa e potrei portare nuove idee" disse tutto d'un fiato. "Quali compiti mi verrebbero affidati?"

"Anzitutto, sarebbe affiancata da un manager con esperienza che le spiegherebbe la parte organizzativa e seguirebbe con lui uno dei nostri artisti" spiegò l'uomo incrociando le dita sopra la scrivania.

Beatrice stava ancora pensando al fatto che se fosse stata assunta avrebbe potuto conoscere uno degli artisti di cui si occupava la Modest, come ad esempio Olly Murs, quando la porta venne aperta e fece la sua comparsa un uomo con i capelli corti tendenti al rossiccio che la ragazza riconobbe subito dalle foto viste su Google. "Harry Magee, uno dei proprietari della Modest! Management" disse avvicinandosi con passo deciso. Beatrice non si fece intimorire e si alzò per presentarsi, dopodiché l'uomo si posizionò dietro la scrivania accanto al signor Dawson, dandogli un'amichevole pacca sulla spalla.

Managing your life ○ hes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora