11. Con te è diverso

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Quando ti bacio
non è solo la tua bocca
che bacio.
Io bacio
anche le tue domande
e i tuoi desideri,
bacio i tuoi dubbi
e il tuo coraggio.
Io bacio te
così come sei
e come sarai
domani e oltre
e quando il mio tempo
sarà trascorso
(Erich Fried)

HARRY'S POV

Il concerto a Minneapolis era andato alla grande. Le fan, come sempre, si erano dimostrate fantastiche e io ovviamente avevo fatto lo stupido. Adoravo raccontare barzellette a cui ridevo solo io o prendere bonariamente in giro le ragazze. Mi faceva sentire più vicino a loro. Come un loro amico.

Bea aveva assistito sotto al palco insieme a Marco, Aidan e alla sicurezza. Spesso mi ero ritrovato ad osservarla mentre cantava. Ormai sapeva a memoria tutta la scaletta e ogni pezzo. Le avevo cantato delle strofe di alcune canzoni cercando un contatto visivo, ma lei aveva evitato il mio sguardo come fossi Medusa.

Mi convinsi definitivamente che le donne non le avrei mai capite. Eppure, dopo il nostro bacio mancato, era tornata a scherzare come non fosse mai accaduto nulla. Un po' c'ero rimasto male perché, da una parte, speravo di poter ripetere l'esperienza e stavolta portarla a compimento, ma dall'altra mi ripetevo che era stato meglio così, che in ogni caso non avrei potuto averla. Non avrei mai fatto andare in culo il suo stage per una voglia che avevo io. Perché sì, purtroppo la desideravo con tutto me stesso. Era egoistico da parte mia, ma mi sarei perfino fatto tagliare i capelli per risentire il profumo della sua pelle o per riguardare i suoi occhi da così vicino. Se solo ripensavo a quel maledetto telefono mi giravano ancora le palle.

"Haz vieni a festeggiare? Gli altri pensavano di andare in un locale visto che il prossimo concerto è tra due giorni"

Alzai lo sguardo e vidi Liam spuntare dalla porta del mio camerino.

"Sto tanto bene qui sdraiato" dissi agitando le mani come per scacciare una mosca fastidiosa.

Non avevo proprio voglia di uscire. L'adrenalina post-concerto stava lasciando pian piano spazio alla stanchezza e l'ultima cosa che volevo era rinchiudermi in un cazzo di locale a bere.

"A volte sembri mio nonno"

"Deve essere piuttosto figo tuo nonno" dissi sistemandomi meglio sul divanetto su cui mi stavo rilassando.

Lo vidi alzare gli occhi al cielo, ma poi riprese a rompere i coglioni. "Dai ci sono tutti! Anche Marco, Bea e Aidan. Sai quanto ci vuole per trascinare quei tre a qualche festa"

"Ok, dammi due minuti che cambio la camicia" dissi scattando in piedi. Se c'era anche lei avrei potuto trovare il modo di parlarle senza Aidan e Marco tra i coglioni.

Liam mi guardò di sbieco, ma evidentemente decise di lasciare perdere perché uscì chiudendo la porta dietro di sé.

Mi cambiai optando per una camicia nera con dei fenicotteri rossi. Sistemai i capelli velocemente e uscì, trovando Liam, Niall, Louis e il resto della band ad aspettarmi. Mi guardai in giro come quando alle medie cerchi la tua cotta segreta; poi, o la trovi, scoppi di felicità, ma fingi indifferenza oppure non la vedi e ne rimani deluso. In quel caso io provai la seconda opzione.

"Lei è già là che ci aspetta" disse Niall.

Lo guardai interrogativo chiedendomi come facesse a sapere chi cercavo. Per fortuna, gli altri stavano discutendo animatamente su che videogioco fosse meglio tra Fifa e Pes.

"Non fare quella faccia. So che volevi trovare Bea"

Il tono della sua voce era a metà tra l'arrabbiato e il risentito, ma non ne capivo la ragione. Che il folletto irlandese avesse una cotta per la mia Beatrice?

Managing your life ○ hes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora