30. Non piangere, per favore

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Se volete, ascoltate questa canzone mentre leggete.↑

E tutti i piani che si sono conclusi in disastri? 
E dell'amore? Che dire della fiducia? 
Che dire di noi?
(Pink)

Cercò di coprire il telefono per attutire il suono, mentre faceva segno al biondo di stare zitto. Harry sarebbe andato su tutte le furie se avesse scoperto che stava dormendo a casa sua. Sperò che il ragazzo non avesse sentito niente.

Ma Beatrice Clarke non poteva essere così fortunata.

"Chi era?" le chiese dopo istanti carichi di silenzio.

"Era F-Francesca". Buttò lì la prima persona che le venne in mente.

Era sempre stata una frana a dire le bugie: le tremava la voce, balbettava e iniziava a gesticolare come una pazza.

"Era la voce di un ragazzo, Bea"  obiettò lui.

Harry era troppo furbo, non lo avrebbe mai convinto del contrario.
Ma aveva una paura folle di dirgli chi fosse realmente. Non voleva rischiare di perderlo di nuovo.

"Ti sbagli. Era lei" tentò un'altra volta sentendo il cuore battere all'impazzata.

"Non mentirmi, per favore".
La voce roca e il respiro irregolare li poteva sentire rimbombare nella sua testa.

Ok, non sarebbe mai riuscita a mentire. Doveva dirgli la verità, da persona matura quale era.

"Siamo a casa di Luke" si arrese con un sospiro. "È una storia lunga"

"Raccontamela"

Il tono, apparentemente tranquillo, le fece gelare il sangue.

"Io, Shay, Ale e Fra siamo andate ad una festa organizzata da Olly Murs con i ragazzi, però quando siamo tornate ci siamo accorte di aver dimenticato le chiavi dentro casa, quindi Luke ci ha proposto di dormire da lui. I ragazzi sono sul divano e noi al piano di sopra" sputò fuori alla velocità della luce.

Ora che aveva detto tutta la verità, sapeva che Harry si sarebbe arrabbiato, ma si sentiva meglio all'idea di non dovergli più dire bugie.

"Mi hai mentito" mormorò deluso.

"No!" scattò Bea. "No, Harry. Tu non volevi parlarmi, perché avrei dovuto dirti di quella fes...?"

"Beatrice, ora mi hai mentito. Quando ti ho chiesto chi fosse e tu mi hai detto che era Francesca" la zittí.

Non stava urlando, eppure Bea poteva sentire la sua rabbia spingere per uscire.

"Hai ragione. Sono stata una stupida, ma credevo che ti saresti arrabbiato" ammise iniziando a camminare su e giù per la cucina.

Luke, nel frattempo, si era alzato andandole vicino.
Assisteva allo scontro con gli occhi pieni di preoccupazione. Si sentiva in colpa per essersi intromesso nella relazione tra Harry e Bea, ma la sua intenzione non era quella di farli allontanare.

"Credimi che sono più incazzato ora" sibillò paurosamente pacato.

"Harry, mi dispiace"

Non poteva più stare lì, si sentiva soffocare. Rivolse al biondo uno sguardo carico di scuse, prima di uscire in giardino quasi correndo.
La Luna stava lasciando il posto al Sole e la fresca aria mattutina la costrinse a stringersi di più nella maglietta dei Nirvana.

"Vedi perché odio questa fottuta distanza?" sbottò Harry con la voce spezzata.

"La odio anche io, ma mi manchi e non ti ho tradito" bisbigliò lei con le lacrime che minacciavano di uscire.

Managing your life ○ hes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora