12. Io ho un debole per le più mature

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Mi ha preso la mano
e mi ha portato a vedere
come è fatta la felicità
(Anonimo)

Ci troviamo davanti all'uscita secondaria dell'hotel (segui le indicazioni fino alla cucina). Non metterci due ore.
H.

Bea sorrise mentre lesse il messaggio che Harry le aveva mandato. Erano arrivati a Kansas City da poche ore e il concerto sarebbe stato il giorno dopo, quindi la band aveva un giorno di relax.

Louise, Niall, Marco, Aidan e Louis avevano deciso di rilassarsi nella piscina dell'hotel, mentre Harry, Liam e gli altri erano rimasti nelle proprie stanze. Bea, invece, aveva rifiutato un tuffo in piscina perché, purtroppo, era arrivato quel periodo del mese.
Così se ne stava nella sua camera a disfare la valigia pur sapendo che il giorno seguente avrebbe dovuto rifarla. Si annoiava tremendamente e quello sembrava l'unico rimedio alla noia, ovviamente prima che le arrivasse il messaggio di Harry.

Indossò velocemente degli shorts a vita alta, una t-shirt a righe e le scarpe da ginnastica. Aprì lentamente la porta della sua stanza, controllando se ci fosse qualcuno nell'area in comune. Via libera! Corse fuori dalla suite e raggiunse l'ascensore tirando un sospiro di sollievo quando le porte si chiusero senza aver incontrato nessuno.

Perché Harry doveva inventarsi cose del genere per vederla, quando le loro camere si trovavano di fronte?

Sbuffò infastidita cercando di non pensare al fatto che il riccio si divertisse a complicarle la vita. Guardò le indicazioni nella hall e seguì la strada per le cucine sperando di non incontrare qualcuno a quell'ora del pomeriggio.

Quel giorno la fortuna era dalla parte di Bea, perché la cucina era deserta e riuscì a raggiungere una porta antipanico. La aprì e si trovò in un vicolo stretto. L'odore nauseante di immondizia la costrinse a coprirsi il naso con il braccio. Si guardò attorno, ma di Harry nessuna traccia.

Perfetto! Le dava appuntamento in un vicolo puzzolente e nemmeno si presentava in orario.

Stava per tornare dentro quando la porta si aprì.

"È da molto che aspetti?" le chiese Harry chiudendo la porta alle sue spalle.

"No, sono appena arrivata. Ma si può sapere perché tutta questa segretezza? Mi sento in un film di James Bond!" rispose Bea con le braccia incrociate e uno sguardo severo. Nonostante fosse infastidita, non poté fare a meno di notare quanto Harry fosse bello con gli skinny jeans neri e la maglietta dello stesso colore.

"Avremmo potuto vederci di sopra, in effetti" disse Harry grattandosi il mento con fare pensieroso. "Ma così è più eccitante!" concluse sorridente, facendo comparire quelle irresistibili fossette.

Bea roteò gli occhi al cielo. "A volte sembra tu abbia 5 anni, poi ci penso e mi ricordo che ne hai 21"

"Tu, invece, ne dimostri 60, quando in realtà ne hai solo 25" ribattè prontamente Harry.

"Non mi ricordare il fatto che abbiamo 4 anni di differenza, per favore"

"Cos'è? Ti pesa essere la più vecchia?" disse Harry avvicinandosi lentamente, come un predatore fa con la sua preda. "Ti confesso un segreto: io ho un debole per le più mature" concluse sussurrandole all'orecchio.

Bea lo scansò cercando di ignorare i brividi che il contatto del suo respiro sulla pelle le aveva provocato.

"Possiamo gentilmente andarcene da questa puzza?" sviò sperando di distrarlo dal suo intento di sedurla.

"Ah ma quindi non sei tu che emani questo odorino?" la provocò con un ghigno.

"Vaffanculo" fu la risposta gentile di Bea.

Managing your life ○ hes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora