36. Ti conviene fare come dico

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I ricatti: più paghi, più te ne chiedono
(Mark Twain)

JODIE'S POV

Una laurea alla University College London con il massimo dei voti e una specialistica in Management, speravo potessero consentirmi di avere un buon lavoro.

Quando, poi, la Modest! mi aveva contattata per quello stage, mai avrei creduto di poter lavorare per i One Direction.
Era stato tutto così veloce: il momento prima ero seduta davanti al responsabile di risorse umane per fare un colloquio, quello dopo avevo già una valigia in mano pronta a partire con loro.

Mi sembrava così assurdo e non riuscivo a realizzare che stesse accadendo proprio a me.
Eppure Liam, Louis, Niall ed Harry erano lì in quella sala di aspetto dell'aeroporto.

Harry.

Avevo letto della sua relazione con una mia collega e, quando l'avevo vista accanto a lui, non avevo avuto alcun dubbio su chi fosse.
Tuttavia, avevo finto di non conoscerla per non far capire che mi fossi informata su di loro o cose del genere.

Avevo capito subito, però, che né ad Harry, né agli altri, stessi particolarmente simpatica. I giorni seguenti la partenza li avevo passati con Marco ed Aidan, che cercavano di spiegarmi cosa dovessi fare e il resto del tempo lo passavo in camera, visto che nessuno voleva parlarmi.

Non sapevo cosa avessi fatto di così grave, ma immaginavo fosse dovuto al fatto che ero la sostituta di Beatrice.

Poi, un giorno, mentre leggevo un libro sdraiata sul letto, Marco era entrato nella mia camera.

"So come ti senti" disse sedendosi accanto a me. "E ho una proposta da farti"

Mi misi seduta incitandolo a continuare. Ero sempre stata così curiosa. Ma come dice un proverbio inglese: la curiosità uccise il gatto.

"So che ti piace Harry e ti aiuterò a conquistarlo" aveva bisbigliato per non farsi sentire.

Lo guardai stranita, ricercando nel suo volto dei segnali che mi provassero che stesse scherzando, ma non ce n'erano.

"Ma lui ha una ragazza" mormorai, chiudendo il libro con un tonfo.

"Bea non è la ragazza adatta a lui" sibillò deciso.
Prima di quel momento, era sempre stato premuroso e gentile nei miei confronti, tanto che quel tono duro di voce non credevo gli si addicesse.

Mi chiesi subito per quale motivo non volesse che Beatrice stesse con Harry. Magari l'agenzia non la voleva al suo fianco. Eppure, quei due sembravano così presi l'uno dall'altra quando avevo visto i loro sguardi complici all'aeroporto.

"A me sembra che loro due si am..."

"Lo vuoi conquistare o no?" mi rimproverò spazientito.

Mi alzai in piedi per allontanarmi da quel ragazzo che non riuscivo più a capire chi fosse. Non potevo fare una cosa così ad Harry, nonostante avessi un debole per lui da quando avevano iniziato la loro carriera, quello che mi proponeva Marco non era giusto.

"Harry mi piace da sempre, ma non posso mettermi in mezzo" avevo cercato di spiegare.

"Jodie, se tieni a questo lavoro, ti conviene fare come ti dico"

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