2. Beatrice non è il nome della ragazza di Dante?

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Non sapete che arriva un'ora della notte in cui tutti devono togliersi la maschera?
(Kierkegaard)

Quel martedì mattina, appena aprì gli occhi, pensava di aver sognato tutto: il lavoro alla Modest, gli One Direction e l'imminente viaggio in Texas. Tuttavia, durante la colazione, la sua coinquilina e il suo ragazzo, Tyler, le confermarono ogni cosa.

Loro tre si conoscevamo da appena 4 mesi, ma si era creata fin da subito una speciale intesa, tanto che spesso uscivano insieme. Beatrice si trovava ad invidiare il loro rapporto, alcune volte. Avrebbe voluto anche lei un ragazzo che la guardasse come Tyler guardava Shay. Le storie che aveva avuto erano durate solo alcuni mesi e finivano non appena si accorgeva che ad investire sentimentalmente nel rapporto fosse solamente lei. Era triste da dire, ma quei pochi ragazzi con cui era stata erano interessati esclusivamente al suo aspetto fisico. Sapeva di essere una bella ragazza, ma aveva anche altre qualità e non si sarebbe accontentata del mediocre se poteva avere il meglio. Era quasi un anno che non aveva un ragazzo e nonostante avesse raggiunto un certo equilibrio interiore, in cuor suo sperava sempre di incontrare una persona con cui condividere i suoi pensieri, le sue giornate e anche le sue paure. Bea pensava che sarebbe stato bello avere qualcuno che ridesse alle sue battute senza senso o che la apprezzasse per quella che era.

Le sue riflessioni vennero interrotte non appena buttò l'occhio sull'orologio. Era in ritardo e quel mattino avrebbe dovuto essere alla BBC Radio entro le nove per l'intervista di quel gruppo che, ancora faticava a crederlo, avrebbe dovuto seguire. Mise le ultime cose nella borsa e prese l'autobus.

Quel giorno faceva un caldo infernale e si maledì mentalmente per aver messo una maglia così pesante; l'autobus, in particolar modo, sembrava una scatola di latta messa nel forno.

"Scusi, dove devo andare per l'intervista degli One Direction?" chiese al portiere che stava nella hall dell'emittente radiofonica. Marco si era dimenticato di dirle quale fosse lo studio e non aveva ancora il suo numero di telefono. Si appuntò mentalmente di chiederglielo il prima possibile. 

L'uomo non fece in tempo a risponderle che furono distratti dall'enorme calca di persone che improvvisamente spingeva per entrare all'interno dell'edificio. Immaginò che tutto quel trambusto fosse dovuto all'arrivo dei ragazzi, così disse al signore che si sarebbe arrangiata e aspettò il loro ingresso.

I quattro, tutti muniti di occhiali da sole come se quelli avessero potuto camuffarli, si infilarono velocemente nella hall seguiti dalle loro guardie del corpo. Niall fu il primo ad accorgersi della ragazza e venne verso di lei con un sorriso.

"Ciao bela!" esclamò in un italiano un po' maccheronico "Cosa ci fai qui da sola?"

"Non sapevo in quale studio fosse l'intervista e non ho il numero di Marco" confessò ancora un po' in imbarazzo.

"Seguici, tanto dobbiamo andare nella stessa direzione!" disse poggiando una mano sulla sua schiena per spingerla a raggiungere gli altri tre. "Penso che dovremmo scambiarci i numeri di telefono, ti serviranno in futuro" continuò.

Una volta raggiunti gli altri, andarono nello studio di Radio 1, dove Marco li stava già aspettando.

"Allora, dite quello che volete, ma state attenti riguardo a quella questione" disse il ragazzo incitando i ragazzi ad entrare.

Bea e Marco seguirono l'intervista dalle vetrate poste intorno allo studio, al cui interno Nick Grimshaw stava ponendo alcune domande ai ragazzi riguardo al nuovo album e al primo singolo estratto. Era emozionata all'idea di seguire così da vicino la carriera artistica del gruppo e il suo entusiasmo, circa la partenza imminente, stava crescendo sempre di più.

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