Epilogo

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Settembre 2021


BEA'S POV

"Ho dimenticato di prendere le chiavi dell'auto!" si schiaffeggia la fronte Francesca, tutta in ghingheri nel suo abito lungo color pesca.

"Quante volte ti ho ripetuto di controllare se ci fosse tutto?" l'ammonisce Shay, rivolgendo gli occhi al cielo. Indossa un vestito uguale a quello della nostra amica sbadata, ma di un colore smeraldo che le fa risaltare la pelle ambrata.

Io, invece, rivolgo un'occhiata divertita ad Ale, limitandomi ad assistere al battibecco che si sta svolgendo nel bel mezzo del pianerottolo.

"Cosa stai aspettando?" la bacchetta Shay, invitandola con un gesto della mano a rientrare in casa. "Vai a prenderle"

Francesca, stranamente, non ribatte, ma sparisce oltre la porta e dopo pochi istanti tiene tra le mani le chiavi dell'auto che ci deve portare a destinazione. Non che mi fidi molto di Fra alla guida di una Rolls-Royce, ma gli imprevisti dell'ultimo minuto hanno sballato i nostri piani e questa sembra essere l'unica soluzione.

"Eccomi, ci sono. Niente panico, niente panico!" ripete più a sé stessa che a noi.

Dopodiché, si fionda velocemente giù per le scale, seguita da noi tre che non siamo di certo agili come lei sopra a dei trampoli alti 20 centimetri.
Negli ultimi sei anni ha cambiato un'infinità di lavori e solo recentemente ha scoperto di avere una vera e propria passione per le sfilate di moda. Insomma, camminare sui tacchi è diventato il suo pane quotidiano, al contrario della sottoscritta che rischia di rompersi una gamba ad ogni passo.

"Puoi ripetermi dove hai lasciato Damaris?" mi chiede Francesca, una volta salite in macchina.

Stringo istintivamente il vestito tra le mani, quando noto che si è immessa nella carreggiata in contromano. Credo abbia ancora un po' di confusione riguardo al senso di marcia del Regno Unito. Ammetto, però, che sono facilmente suggestionabile quando si tratta di essere a bordo di una quattro ruote.
Dopo l'incidente non sono più riuscita a guidare. Ci ho provato spesso, ma ogni volta che accendevo il motore, le immagini di quel giorno mi ritornavano in mente, paralizzandomi all'istante.

"Ci aspetta là con Anne" riesco a rispondere sovrapensiero, lasciando la presa sulla stoffa ormai piegazzata. Tento di stiracchiarla con il palmo delle mani, ma il tessuto in chiffon sembra non voler tornare come prima. Sbuffo sconsolata, prima di rilassare la schiena sul sedile e concentrarmi su ciò che c'è fuori dal finestrino.

La confusione che caratterizza la capitale inglese, lascia pian piano spazio ad un paesaggio verdeggiante, tempestato di casette tipiche.
Londra è una città enorme, ma basta fare pochi chilometri per ritrovarsi immersi in paesaggi incantevoli, quali sanno essere le campagne inglesi. Negli ultimi anni, ne ho approfittato per visitare in lungo e in largo la Gran Bretagna e, nonostante alcune volte senta ancora nostalgia dell'Italia, molti luoghi mi sono rimasti nel cuore, tanto che è diventato normale considerare il Paese in cui è nato mio padre "casa".

Il tempo sembra trascorrere veloce, mentre mi lascio cullare dai ricordi degli anni passati. Sembra ieri che mi trovavo sopra ad un aereo, piena di speranze e determinata a dimostrare quanto valessi ai miei genitori, eppure sono successe così tante cose da quando vivo qui, che fatico a ricordare la mia vita prima di trasferirmi a Londra.

"Prego, fiorellino". Una voce interrompe i miei pensieri e lo vedo.

È così bello nel suo smoking nero e con quel sorriso ad illuminargli il volto.
Non mi sono nemmeno accorta che l'auto ora è ferma, ma mio padre, ricurvo verso la portiera aperta, mi fa ritornare alla realtà. Afferro la mano che mi porge e, con fatica, riesco ad uscire dalla macchina.

Managing your life ○ hes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora