23. Sorpresa

1.9K 83 25
                                    

La mamma tiene il suo bambino per mano solo per un breve periodo, ma il suo cuore l’accompagna tutta la vita
(Anonimo)

"Dove mi stai portando?" chiese Bea entusiasta appena Harry mise in moto la macchina.

"Sorpresa" si limitò a rispondere divertito, scrollando le spalle.

"Odio le sorprese" sbuffò arricciando il naso.

"Questa la amerai, vedrai"

Bea sorrise incrociando gli occhi verdi di Harry, lo vedeva così felice che non poteva fare a meno di esserlo lei stessa.

Harry accese la radio e, per passare il tempo, si misero a commentare tutte le canzoni che venivano trasmesse.

"Ed ora ascoltiamoci Drag me down degli One Direction" annunciò il presentatore.

Bea ed Harry si scambiarono uno sguardo di intesa e pochi secondi dopo si ritrovarono a cantare a squarciagola. O meglio, Harry cantava, Bea si limitava a stonare scatenando le risate del ragazzo.

"Eccola, eccola! Quanto ti adoro quando canti questa parte!" gli confessò urlando per sovrastare la musica.

Il ragazzo la guardò per un istante prima di ripetere l'acuto che tanto adorava Bea.

"Wow! Mi fai venire i brividi ogni volta, maledetto stronzo!" lo rimbeccò schiaffeggiandogli una spalla.

"Se ti lamenti, c'è una fila interminabile di ragazze che vorrebbero avere il sottoscritto che canta solo per loro" la provocò.

"Non ci provare!" lo minacciò con l'indice alzato. "Tu sei mio e non divido i tuoi assoli privati con nessuna al mondo"

"Tuo, dici? Forse le mie fans avrebbero qualcosa da ridire" la contraddisse per portarla al limite.

"Harry! Smettila, ti sto avvertendo"

"Devo dedurre che sei gelosa, Beatrice?" le chiese trattenendo un sorriso.

"Deduci bene, Harold"

"Allora, visto che hai ammesso che sei gelosa, puoi pure baciarmi"

Harry girò il viso leggermente continuando a tenere gli occhi fissi sulla strada, arricciando le labbra per farsi dare un bacio, ma Bea gli si avvicinò scoccandogliene uno sulla guancia.

"Per ora mi accontento, ma solo perché sto guidando" si lamentò contrariato.

La ragazza rise nel vedere la sua faccia. Adorava provocarlo per vedere le sue reazioni.

"Ma siamo usciti da Londra" fece notare Bea dopo qualche chilometro.

"Perspicace"

"Dai, dove mi porti? Devo iniziare a preoccuparmi?"

Bea odiava non sapere le cose. Voleva sempre avere il comando della propria vita e le sorprese erano delle incognite che le facevano arrovellare il cervello.

"Bea, sei capace di stare zitta? Anzi, dormi"

Non gli rispose, ma la sua occhiataccia lo fulminò. Si arrese all'idea di non ricavare niente da Harry; era così bravo a non lasciarsi sfuggire nulla.

Si rilassò sul comodo sedile in pelle lasciando che il rumore del temporale la cullasse fino ad addormentarsi.

***

"Holmes Chapel? Stai scherzando vero?" sbraitò in preda al panico appena lesse il cartello che dava il  benvenuto nella cittadina.

Incontrare la madre di Harry non era da definirsi una sorpresa, ma piuttosto un agguato in piena regola.
Insomma, era una cosa che aveva bisogno di una preparazione psicologica.

Managing your life ○ hes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora