L’imperfezione è bellezza, la pazzia è genialità, ed è meglio essere assolutamente ridicoli che assolutamente noiosi
(Marilyn Monroe)Erano le 7 del mattino quando il cellulare di Bea si mise a suonare facendoli svegliare di colpo. O meglio la bionda si era svegliata, mentre Harry si era limitato a grugnire in segno di disapprovazione.
Bea spostò il braccio di Harry che le bloccava i fianchi e scivolò dall'altro lato del letto cercando alla rinfusa il telefono sopra il comodino.
"Ti prego cambia suoneria, sto iniziando ad odiare Ed" mugugnò Harry per poi affondare la faccia sul cuscino. Ancora si ricordava bene il momento in cui la canzone del suo amico rosso gli aveva impedito di baciarla.
Bea fece finta di non ascoltare le sue proteste e rispose al telefono appena vide il nome Franco lampeggiare sul display.
"Ho visto che sei a Verona, brutta stronza!"
La voce squillante del suo amico la obbligò ad allontanare il telefono dall'orecchio; quando urlava era più petulante di Louis.
"Ciao anche a te, tesoro. Ti sembra l'ora di chiamare?" rispose passandosi una mano tra i capelli arruffati.
"Hai fatto porcate all night con il tuo cantante?" le chiese con la voce provocante.
Bea ruotò gli occhi al cielo anche se lui non poteva vederla. "No e non fare quella voce. Ti ho sempre detto che sembri Platinette"
Diede un'occhiata ad Harry trovandolo addormentato. Le guance schiacciate dal cuscino e i lunghi capelli sparsi qua e là le fecero sorgere un sorriso spontaneo. Sembrava un bambino quando dormiva.
"Piuttosto, come fai a sapere che sono a Verona?" gli chiese subito dopo.
"Twitter, Facebook, Google, Instagram. Sei ovunque, Beatrice. Tu e il capellone degli One Direction"
"Si chiama Harry" lo corresse scuotendo la testa divertita.
"Sì vabbè mica mi ricordo i nomi! So solo le canzoni" si giustificò Franco. "Comunque, io sono qui a Verona da Matteo. Se dici ci troviamo. Muoio dalla voglia di vederti" concluse aumentando di nuovo i decibel della voce.
"Non vedo l'ora di vedere la tua faccia di cazzo, Fra! Alle tre da Tiffany. Verrà anche il capellone" decise Bea su due piedi.
"Sei obbligata a portarlo, voglio farmi un selfie con lui. Poi vedi come muore d'invidia quella vacca di Melissa"
"Non è una buona idea. Il mio capo mi ammazza" rifiutò Bea pensando alla Modest! e al loro assurdo contratto.
Sostenere una conversazione con Franco era estenuante. Voleva sempre fare di testa sua e quando gli vietavi una cosa, lui la faceva ugualmente.
"Sei sempre la solita rompi coglioni noiosa" si lamentò il suo interlocutore. "Ci vediamo più tardi, lesbica" concluse riattacandole il telefono in faccia.
Era sempre stato così, quando non lo accontentava le dava della lesbica.
Fin dai tempi dell'università a Bologna, Bea gli aveva spiegato che non era un'offesa chiamarla in quel modo visto che lui stesso era gay, ma Franco era ostinato e ormai lesbica era diventato il suo nomignolo riservato alle volte in cui lo faceva arrabbiare.Sorrise ripensando ai tempi in cui lei e Franco facevano coppia fissa. Quante ne avevano passate insieme! E, invece, ora riuscivano a vedersi solo quando lei tornava a Verona e lui andava a trovare il suo ragazzo che lavorava in città.
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Managing your life ○ hes.
FanfictionCOMPLETA Harry Styles, 21 anni, cantante della boy band più acclamata del momento. La sua vita è fatta di flash e di titoli sui giornali che lo descrivono come un donnaiolo da strapazzo. Beatrice Clarke, 25 anni, giovane italiana laureata in Managem...