31. Senti, io ti prendo in braccio

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Scusate se vi rompo qui sopra, ma so che poche si cagano il mio spazio autrice ahaha
Volevo solo ringraziarvi e baciarvi (sulla guancia) per le 5k visualizzazioni ❤
So che molte storie ne hanno il triplo dopo soli 5 capitoli, ma ho iniziato a scrivere Managing your life convinta di scrivere solo per me stessa. È ancora così, in parte, ma sapere che ci sono altre persone che leggono ciò che scrivo, mi rende felice.
Quindi grazie alle ragazze che lasciano sempre dei commenti che adoro leggere e con molte delle quali ho stretto amicizia e ringrazio anche le lettrici silenziose (sappiate che non mordo in caso vogliate scrivermi...o forse sì?🤔).

Non vi stresso oltre, quindi buona lettura!

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Ho un vuoto dentro
che se ti va
in due
ci stiamo
(Emanuele Piccinino)

HARRY'S POV

Erano trascorsi cinque lunghi giorni dal mio litigio con Bea e, nonostante avessi provato a chiamarla circa un trilione di volte per tentare di risolvere la situazione, lei non aveva mai risposto, rifiutando la chiamata dopo i primi squilli.

Se mi fossi pentito di averle chiesto quella fottuta pausa? Certo.

A dire il vero, appena le avevo proposto quell'opzione, il mio cervello aveva urlato a gran voce un gigante e assordante: "ma sei coglione?".

Purtroppo però, invece di rimediare, avevo solo incasinato le cose non ponendo un freno alla mia lingua lunga, ma ribadendo il concetto come un cretino e così mi ritrovavo, dopo quasi una settimana, con la consapevolezza che, forse, l'avevo persa per sempre.

"Allora, vuoi dirci che è successo tra te e Bea?"

Louis si mise seduto su una sedia del camerino, in attesa di spiegazioni. Mi studiava con i suoi occhi azzurri sperando di riuscire a capire cosa mi passasse per la testa.

"Penso che tra noi sia finita, Lou" mormorai un po' a disagio.

Mi sentivo in soggezione con quei tre che mi fissavano come se avessi quattro teste.

"C-come? Cioè, voglio dire, ma perché?" balbettò Niall scioccato.

"Un insieme di cose che non ho voglia di raccontare"

"No, ora lo dici!" mi incalzò Liam puntandomi l'indice contro. "Sono cinque giorni che tocchi a malapena il cibo e poi, credi che non ti senta di notte?"

Maledizione! Eppure, pensavo di essere stato discreto.

Odiavo farmi vedere debole davanti alle persone e, nonostante i giornali mi credessero un robot privo di qualsivoglia emozione, ero un essere umano.
Anche io soffrivo, piangevo e scaricavo il dolore con la rabbia.

"È successo solo una volta, non esagerare" tentai di difendermi.

"Io non direi. E comunque, non deviare l'attenzione sperando di cavartela. Sputa il rospo"

Sbuffai rassegnato prima di raccontare tutta la storia.
Così, dissi loro della foto, del tentativo di scusarmi per la mia reazione esagerata, della telefonata, della voce di Luke, della pausa e delle ultime parole di Bea.

"Quindi, siete finiti in questa situazione perché siete due coglioni?" sintetizzò poco gentilmente Niall.

"Praticamente sì" sospirai prendendo consapevolezza del fatto che fosse colpa di entrambi.

Bea aveva sbagliato a mentirmi e io avevo toppato proponendole una pausa.
Eppure, in quel momento, mi ero sentito così solo, amareggiato, deluso, tradito.

Managing your life ○ hes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora