Erano giorni che Ivy non aveva contatti con Scott. Lui le scriveva, ma lei non gli rispondeva. A detta sua, era parte del suo gioco.
A detta mia, era infastidita perché alla festa di Scott l'aveva trovato post- coito con Gigì.
E questa cosa mi preoccupava. Se gli dava fastidio che lui avesse rapporti con un'altra, era evidente che c'era un minimo di interesse serio nei suoi confronti. E la gelosia era il primo sintomo di un innamoramento.
Iniziai a ridere. Ivy innamorata? Era più facile trovare una suora a cui piacesse scopare, che un Ivy innamorata. Di uno come Scott, poi!
Dal canto mio, ero contenta che non avessero più contatti. Perché ciò voleva dire che non avrei avuto più né lui né Jason, né gli altri giocatori della squadra intorno.
Mi dispiaceva un po' solo per Tyler, che stava iniziando a piacermi davvero come persona.
Sai Destiny, là fuori ci sono un mucchio di persone simpatiche, come Tyler. Lo sapresti, se solo ti fossi degnata di socializzare con la gente, ogni tanto.
Ma lui, a differenza di Scott, quando ci vedeva a scuola non si faceva problemi a farsi vedere con noi o a pranzare con noi quando non aveva gli allenamenti, nonostante le occhiate di fastidio di Gigì, Candice e le altre galline.
Non capivo questo fastidio, proprio per niente. Erano le cheerlader della loro squadra, non avevano mica stipulato un contratto dove diceva che i giocatori non potessero fare amicizia con altre persone.
In ogni caso, Gigì mi odiava a prescindere ed io odiavo lei.
<<Comunque, primo o poi me lo farò>> commentò Ivy nel mio orecchio, con la bocca piena. Io guardavo il purè di patate nel mio piatto, con lo stomaco chiuso. Mi faceva senso, il purè di patate. A meno che non lo preparassi io.
Come ogni cibo, del resto.
Lo punzecchiai con la forchetta, per essere sicura che non prendesse vita, considerando la nomina della mensa della scuola, poi lo ingoiai. Non aveva un sapore cattivo.
<<Mi stai ascoltando?>> sbottò Ivy, dandomi un pizzicotto sulla coscia.
<<Mh?>> le chiesi guardandola in faccia, con la forchetta in bocca. <<Sì, certo>>.
Lei sbuffò dal naso. Sembrava un toro, il piercing già ce l'aveva, era perfetta.
Anche se i tori erano i maschi delle vacche. Quindi Ivy per logica somigliava ad una vacca. Scoppiai a riderle in faccia, sputando un po' di purè.
Sei veramente molto disgustosa.
<<Non so proprio come fare, con te!>> esclamò Ivy, cacciandosi con espressione disgustosa un po' di purè che le era finito sul braccio. <<Comunque, parlavo del professore di Filosofia. Me lo farò>>.
<<Certamente>> le dissi, per assecondarla.
Non se lo sarebbe fatta mai.
<<I professori devono dare ripetizioni, no?>> mi chiese, indispettita dalla poca partecipazione all'argomento ''Chi si farà Ivy questa volta?'' che stavo prestando.
<<Non lo so Ivy, ma secondo me dovresti puntare a qualcuno più del tuo livello>> le risposi, mentre osservavo camminare il professore Ryes davanti a noi, per dirigersi nell'edificio.
<<Hai detto la cosa più sbagliata che potessi mai dirmi. Io sono al livello di tutti>> disse, ammiccandomi. Poi si alzò, mi lanciò un bacio e si diresse verso l'interno dell'edificio. Mentre la guardavo divertita e rassegnata insieme, notai che la testa di Scott, a pochi tavoli da noi, si alzò di scatto e iniziò ad osservarla. Poi si alzò a sua volta, e scomparve anche lui dentro la scuola.
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Incompresi ~The Misunderstood Series
Romance> esclamò, inchiodandomi con i suoi occhi profondi. I suoi capelli erano sparati in tutte le direzioni, per quante volte ci aveva passato le mani in mezzo. L'ombra di un sorriso aleggiava sulle sue labbra, evidenziando ancor di più la fossetta sul m...