Tenevo gli occhi chiusi, cercando di concentrarmi solo sulle sensazioni intorno a me. Il cinguettio discordante degli uccelli, che nel suo insieme formava un suono armonioso e rilassante; l'odore di erba fresca tutto intorno a me, pungente e penetrante che andava a mescolarsi al profumo della nostra pelle, rendendo tutto ancora più inebriante; la sensazione di solletico che provavo quando qualche ciuffetto d'erba sfiorava le mie gambe nude.
Tutto ciò avrebbe dovuto essere estremamente anti igenico, ma Jason uscì dal bauletto della sua moto un piccolo plaid blu scuro, morbidissimo e profumato. Lo stese sul terreno e poi mi fece distendere di nuovo. Avrebbe potuto uscirlo prima, quel dannato plaid, ma da un lato era meglio così; l'avrei sporcato di sangue. Fortunatamente lì vicino c'era un piccolo torrente, così presi una bottiglia d'acqua potabile dalla mia borsa e mi lavai in prossimità del torrente, mentre Jason sistemava le nostre moto vicino la radura ed il plaid sul terreno.
Tornai da lui con le gambe barcollanti, un po' indolenzita e con la testa per aria. Lui mi prese per un braccio e mi fece stendere accanto a lui, nella posizione in cui eravamo in quel momento. Una di quelle stupide posizioni dei film, dove la mia testa era accoccolata sul suo braccio disteso, mentre la sua mano mi carezzava la schiena e le nostre gambe erano aggrovigliate. Continuavo a tenere gli occhi chiusi, sentendo Jason che con le dita mi sfiorava il ventre, le gambe, le braccia.<<Hai freddo?>> sussurrò, con le labbra contro i miei capelli. Scossi leggermente la testa in segno di diniego.
<<Hai i brividi e stai tremando>> constatò. <<Ma se non hai freddo, probabilmente è l'effetto Jason>> continuò, ridacchiando.Aprii lentamente gli occhi e lo guardai, con aria fintamente annoiata. Aveva i capelli completamente disordinati, le labbra rosse e parecchi graffi sulle spalle, ma la cosa più bella in quel momento era perdermi nei suoi occhi. Non c'era più sfida, dolore, disprezzo, rabbia. Tutte emozioni che ero abituata a vedere accanto a Jason persino nei nostri momenti migliori. Sembrava che tutte le emozioni negative fossero scomparse dalla sua testa, per lasciare spazio ad un profondo senso di gioia, quello che leggevo in quel momento nei suoi occhi.
<<Effetto Jason?>> ripeti, alzando gli occhi al cielo.
<<Esatto, quello che ti riporta da me ogni volta>> spiegò, giocando con i miei capelli. Quelle parole mi riportarono per un attimo alla realtà, una realtà in cui fuori da quella radura io e Jason non eravamo nulla, in cui io e Jason facevamo completamente parte di due mondi diversi. Cercai di ignorare quella realtà e concentrarmi ancora per un attimo sul corpo caldo di Jason affianco al mio, sulle sue mani che giocavano con i miei capelli e sulla mia pelle.
<<E cos'è che invece fa tornare te da me?>> chiesi a quel punto.
Lui ci pensò su qualche attimo, senza smettere di accarezzarmi e guardando la sua mano sulla mia pancia. <<L'effetto Destiny>> rispose poi, tornando a guardarmi serio, ma assumendo un cigolio leggermente divertito.
<<Quindi siamo la causa di due effetti>> dissi, reggendo il suo gioco.
<<Esattamente. L'effetto Jastiny>> esclamò, non contenendo la sua faccia divertita, e mio malgrado risi con lui.
<<Quindi, ciò che ci attrae è l'effetto Jastiny?>> gli chiesi, aspettando che annuisse, ma si fece serio.
<<Ciò che mi attrae principalmente sei tu>> disse. <<I tuoi occhi, il tuo corpo... Il tuo carattere schivo. Tutto ciò mi riporta sempre a te>> sussurrò, guardandomi in un modo che mi fece incendiare ogni parte del corpo. <<Ed oggi... stamattina è stato solo un assaggio di quello che potremo fare io e te>>.
Deglutì rumorosamente. <<Che intendi?>>.
<<Ero troppo preso dal non farti male, da farti abituare alla sensazione, da farti rimanere impressa nella mente la sensazione della tua prima volta con me, della tua prima volta in assoluto. Conosco un paio di cose che sono sicuro potrebbero piacerti. Magari stasera...>> disse, alzando le sopracciglia con fare provocatorio ed estremamente eccitante. A quelle parole il mio ventre si contorse fastidiosamente e la mia bocca rimase senza saliva.
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Incompresi ~The Misunderstood Series
Romance> esclamò, inchiodandomi con i suoi occhi profondi. I suoi capelli erano sparati in tutte le direzioni, per quante volte ci aveva passato le mani in mezzo. L'ombra di un sorriso aleggiava sulle sue labbra, evidenziando ancor di più la fossetta sul m...