Tolsi i pantaloncini di jeans e la maglietta e mi preparai per dormire; il giorno dopo sarebbe stata una faticaccia.
Il vestito da damigella era delicatamente poggiato sopra il mobile, solo guardarlo mi faceva venire il voltastomaco.
Indossai una vecchia felpa larga e consumata, tolsi i calzini e mi misi sotto le coperte. Mi rilassai piano piano, godendomi la larghezza del mio letto a due piazze finché non sentii dei colpi alla finestra. Ignorai il rumore, pensando fosse il vento o probabilmente il frutto della mia immaginazione, ma quando i rumori si fecero più insistenti mi alzai e cautamente scostai la tendina, per capire qual era la causa di quel rumore.
Giusto in tempo, vidi una pietra cadere tra le fessure del mio balconcino, così innervosita aprii la porta-finesrra ed uscì fuori.
Mi affacciai sul balcone nello stesso momento in cui una pietra urtò la mia caviglia.
<<Aia, ma che cazzo...?!>> sussurrai incazzata, cercando di non urlare per non svegliare David e gli altri.
Sotto il balconcino, l'immagine che mi si parò davanti fu quasi comica.
Jason, ridacchiando, cercava delle pietre da poter lanciare, non essendosi accorto che fossi in piedi sopra di lui.
Ma che cazzo stava facendo?
Presi la pietra che aveva preso la mia caviglia e gliela rilanciai a mia volta, prendendolo sulla schiena.
Lui si guardò intorno confuso, non capendo da dove potesse provenire quella pietra. Poi scrollò le spalle e la prese, pronto a rilanciarla sul balconcino dov'ero io. Quando alzò lo sguardo e mi vide, lasciò cadere immediatamente la pietra per terra e un sorriso comparve sul suo volto.
<<Ops, ti ho svegliata>> disse beffardo.
<<Si può sapere cosa cazzo stai facendo?!>> gli chiesi, incrociando le braccia al petto.
<<Scendi>> mi rispose, poggiandosi al tronco dell'albero che c'era nel mio giardino.
<<Cosa?>> gli chiesi incredula, pensando di aver sentito male. Cosa poteva volere a quell'ora?!
<<Scendi!>> ripeté lui, con più insistenza.
Sbuffai e rientrai in camera, per scendere di sotto. Indossai dei vecchi pantaloncini di David per non rimanere con le gambe completamente scoperte, i calzini e scesi di sotto.
Cercai di essere il più silenziosa possibile, soprattutto quando aprii la porta di ingresso e sgusciai nel giardino.
Trovai Jason poggiato all'albero nella stessa posizione di prima.
<<Sei impazzito?!>> gli dissi, puntandogli un dito contro il petto. <<Se avessi sbagliato finestra e avresti svegliato uno dei ragazzi, a quest'ora saresti morto! Soprattutto se avessi colpito la finestra di mio fratello!>>.
Lui spalancò le braccia sorridendo, con gli occhi completamente rossi. <<Oh andiamo, tuo fratello sto simpatico>>.
<<Non se mi cerchi di notte per chissà quale strano motivo!>> sbottai, cercando di mantenere un tono di voce basso.
<<Ei tigre, non farti film. Ti ho vista andar via con Alex e, visto che aveva bevuto non poco, volevo sapere se fossi arrivata a casa intera>> spiegò, facendo spallucce.
Ero pronta a rovesciargli addosso altre cattiverie, ma quando le sue parole mi arrivarono al cervello mi bloccai.
Si stava forse preoccupando per me?
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Incompresi ~The Misunderstood Series
Romance> esclamò, inchiodandomi con i suoi occhi profondi. I suoi capelli erano sparati in tutte le direzioni, per quante volte ci aveva passato le mani in mezzo. L'ombra di un sorriso aleggiava sulle sue labbra, evidenziando ancor di più la fossetta sul m...