<<Dove cazzo è il bastardo?>> le chiesi, voltandomi verso l'armadio di Ivy per cercare la mazza da baseball che tempo fa aveva rubato a Sean, per sfogarsi quand'era troppo nervosa.
Lei iniziò a ridacchiare, pulendosi il sangue dal labbro e le lacrime che le erano sfuggite sul viso. <<Secondo te si sarebbe mai potuto fermare? Ha solo preso i soldi>> disse lei, cacciandosi la maglia e rimanendo in reggiseno.
<<Devi dirlo a Sean>> le dissi io. Mi guardai le mani che stringevano saldamente la mazza, ormai non mi serviva più così la posai di nuovo nell'armadio. <<Penserà che sei stata tu a prenderli,altrimenti>>.
Lei si voltò, andando di fronte allo specchio e controllando di non avere segni. Poi attraverso di esso, mi guardò. <<Dee, già sai come stanno le cose. Sean non deve sapere quello che fa, né che ogni tanto viene a rubare i suoi soldi. Non finirebbe bene>> spiegò, indossando una vecchia maglia. Mi oltrepassò ed andò in bagno, per sciacquarsi il labbro.
<<Allora devi lasciarlo fare, senza metterti in mezzo>> la ammonì. <<Guarda come ti riduce ogni volta>>.
<<Non posso farne a meno>> disse lei, chiudendo l'acqua del lavandino e girandosi a guardarmi.
<<Di fare cosa?>> le chiesi.
<<Di ricordargli che è un viscido verme bastardo>> spiegò lei, con una risata.
Risi anche io, mio malgrado, ma tornai subito seria. <<Come fai a star così tranquilla Ivy? Io mi sto trattenendo per non andare a cercarlo e spaccargli la testa con la mazza da baseball di Sean!>>.
All'ultimo la mia voce si incrinò; non ero brava, quando si trattava di esternare qualsiasi tipo di sentimenti e la rabbia che provavo nel sapere quello che quel lurido verme le faceva, mi mandava in bestia.
Lei si avvicinò, addolcendo lo sguardo. <<Ormai non fa più male>> disse.
Sapevo che si parlava sia emotivamente che fisicamente. Insomma, quel lurido verme era suo padre! Un padre che non si era mai preso cura di lei, come mia madre. Ma almeno mia madre se n'era andata senza dire niente a nessuno, con un altro uomo, senza motivo- se non perché era una codarda-, ed era completamente sparita dalla circolazione. Mente il padre di Ivy, tornava per prendere soldi che non gli spettavano , che Sean faticosamente metteva da parte per mandare avanti lui e Ivy, e poi scompariva di nuovo; e di tutto ciò Sean non ne sapeva niente. Il padre di Ivy era furbo, e si presentava ogni tot di mesi sempre e solo quando Sean era a lavoro.
A volte lui ed Ivy non si scambiavano nemmeno una parola, lui veniva e se c'erano soldi messi da parte ne prendeva un po' e se ne andava. Se Ivy cambiava nascondiglio o provava ad opporsi, lui la prendeva a schiaffi finché lei non cedeva. E, per quanto forte potesse sembrare Ivy, cedeva sempre.
Imperterrita, rimaneva con la bocca chiusa finché lui non iniziava a rompere ogni singolo oggetto della casa e allora Ivy, per non far sapere nulla di tutto ciò a Sean e non insospettirlo, gli rivelava il nuovo nascondiglio. Lui prendeva un bel gruzzoletto e spariva per un altro po'.
<<Ivy, devi dirlo a Sean. Ti darà di nuovo la colpa>> ripetei, seguendola in camera sua.
<<Per favore, Dee. Cambiamo argomento, okay?>> mi chiese implorante, sedendosi sul letto.
Stavo per urlare addosso che no, non potevamo cambiare argomento, che quel porco di suo padre non poteva sempre passarla liscia ... ma quando vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime, lasciai perdere.
<<Dormi con me, stanotte?>> mi chiese, sdraiandosi sul letto.
Annuii, presi il telefono e avvertii David.
STAI LEGGENDO
Incompresi ~The Misunderstood Series
Romansa> esclamò, inchiodandomi con i suoi occhi profondi. I suoi capelli erano sparati in tutte le direzioni, per quante volte ci aveva passato le mani in mezzo. L'ombra di un sorriso aleggiava sulle sue labbra, evidenziando ancor di più la fossetta sul m...