'Come è cominciato? - disse. Posso capire il piacere di proseguire, una volta iniziato, ma che cosa ti ha dato la prima spinta? - Non so dire l'ora, il luogo, lo sguardo, o le parole che hanno posto le basi. È stato troppo tempo fa. Mi ci sono trovato in mezzo prima di accorgermi che fosse cominciato.
~Orgoglio e pregiudizio.Io e Jason non riuscivamo a staccare gli occhi l'uno dall'altra.
Potevo capire la sua confusione; non avremmo mai immaginato che David potesse lavorare per suo padre. E che quindi io potessi trovarmi ad una cena di alto lusso, con il mio vestito lungo rosa, dall'ampia ma elegante scollatura sul seno e maniche a sbuffo sulle spalle, ed il resto del viso impreziosito dai trucchi e dai gioielli di Jennifer.<<Allora, vi conoscete?>> chiese il signor Morris, tossicchiando per l'imbarazzante silenzio che si era creato. Sentivo David immobilizzato di lato a me ed il suo sguardo saettare confusamente tra me e Jason.
La ragazza di Jason fece un grande sorriso ai signori Gwens e ai signori Morris, porse cordialmente la mano a David e Jennifer e poi mi guardò educatamente confusa, prima di porgermi la mano con un gran sorriso.
<<Piacere, io sono Beverly. Beverly Cregg>> disse, con voce squillante.
<<Sì, ci conosciamo. Frequentiamo matematica applicata insieme e facciamo un progetto per la suddetta materia>> spiegò Jason, porgendomi la mano e rivolgendosi al padre. Seriamente? Mi stava porgendo la mano come se fossimo due quarantenni in affari? Come se quella mattina non fosse scappato via dal mio letto!
Gli strinsi la mano, più forte che potevo.
Non riuscivo ancora a credere alla situazione che si era creata.
Ce ne siamo accorti tutti. Sei lì imbambolata come una cretina a non spiccicare parola.
David, di lato a me, fece finta di niente. Non menzionò -ovviamente- di aver visto Jason sgattaiolare fuori da casa nostra quella mattina, parlò solo di averlo visto per via del progetto di matematica.
Mi sentivo addosso gli occhi di Jason, ma non spostavo i miei da davanti a me.
<<Sì, concordo caro. A volte ringrazio il cielo di non abitare vicino a quei quartieri malfamati. Ragazzi che si drogano, che bevono! Non oso nemmeno pensare in che condizioni vertono quelle famiglie>> esclamò la signora Morris, portandosi una mano sul petto.
Stavano parlando della situazione critica in un quartiere malfamato che distava qualche kilometro da noi.
<<Se posso permettermi, signora, i ragazzi che si drogano e che bevono possono provenire anche dalle migliori famiglie>> dissi, guardandola dritto negli occhi.
Lei spostò lentamente lo sguardo su di me, poi prese una sorsata dal suo bicchiere ricolmo di champagne.
<<Concordo!>> esclamò il signor Gwens. <<Anche qui, nei nostri parchi, mia cara Loren ci sono ragazzi che passano il tempo a fumare canne e quant'altro>>.
<<Allora dovremmo fare qualcosa per aumentare la sicurezza, magari mettere qualche telecamera. Insomma, sono cose illegali>> rispose la signora Morris, arricciando il naso.
<<Come se magari lei nella sua adolescenza non ha mai fumato o bevuto, ma andiamo>> borbottai. Fortunatamente la signora non mi sentii, ma David e Jason si.
Il primo mi lanciò un'occhiataccia, il secondo cercò di reprimere una risatina.
<<Grazie al cielo, so che gente frequenta mio figlio e so che ha la testa a posto, non si sognerebbe mai di toccare quello schifo>> continuò, con la sua voce fastidiosa.
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Incompresi ~The Misunderstood Series
Romance> esclamò, inchiodandomi con i suoi occhi profondi. I suoi capelli erano sparati in tutte le direzioni, per quante volte ci aveva passato le mani in mezzo. L'ombra di un sorriso aleggiava sulle sue labbra, evidenziando ancor di più la fossetta sul m...