Capitolo 44

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Alla fine, la squadra di Scott aveva perso, con un grande svantaggio. Jason me l'aveva accennato, quella sera i giocatori non c'erano con la testa, soprattutto uno in particolare: Scott. Per tutta la partita aveva avuto reazioni rallentate, aveva commesso falli che avevano dato la possibilità alla squadra avversaria di fare sempre più punti, fino a vincere.

I fischi di delusione rimbombarono fastidiosi tutt'intorno a me su quegli spalti, che iniziavano a svuotarsi lentamente. Avevano tutti una faccia triste, amareggiata e delusa... Per una partita di football, ma per favore!

Io cercavo di intravedere Jason, perché mi dispiaceva per la delusione che sicuramente stava provando nell'aver perso e nell'aver visto Scott così fuori forma.

Per quale motivo era così? Per Gigì? Per Ivy? Per Ealeen? Per entrambe?

Magari gli avrei chiesto a Jason qualche informazione, anche se pensandoci non ci eravamo accordati sul dove vederci una volta terminata la partita. Gli spalti si svuotavano sempre di più, così come anche il campo dove ormai rimanevano solo i giocatori avversari a festeggiare la vittoria.

Che fare? Avrei potuto tornare alla moto, aspettare lì che si facesse la doccia e si sistemasse per poi andarcene insieme, ma non volevo addosso tutti gli sguardi indiscreti della metà della popolazione studentesca che si trovava lì. Né volevo avere altri scontri con qualche altra cheerleader fuori di testa. Ma se fossi rimasta lì seduta sugli spalti non mi avrebbe mai vista, perciò ridiscesi lentamente quelle rampe e mi fermai sotto di esse, con i piedi immersi al limitare del campo sintetico della scuola. Da lì sicuramente uscendo dagli spogliatoi mi avrebbe vista, anche se rimanevo un po' nascosta per non farmi vedere da nessun altro. La marea di studenti, alcuni in festa ed altri amareggiati, uscivano lentamente dal campo, troppo lentamente che mi stavo annoiando. Sapevo che non avevo niente da nascondere per rimanere lì sotto nascosta, ma dopo la sospensione di quella mattina e dopo tutto lo show, lo scoop di Ivy e Scott non era il caso di farmi vedere andar via con Jason.

Chissà dov'era finita Ivy. Avevo cercato per tutto il tempo la sua testa bionda dai lunghi capelli, ma di lei nessuna traccia. Era al sicuro? Stava bene? Ero sicura che non mi avesse mandato nessun messaggio, ci conoscevamo da troppo tempo e perciò aveva intuito che appena fossi rientrata in casa, David mi avrebbe
sequestrato pure l'aria. Se fosse venuta a casa a cercami, non trovandomi? Avevo aspettato tutto il pomeriggio ma lei non si era fatta vedere, perciò dubitavo che si sarebbe fatta vedere la sera; conoscendola, si stava ubriacando da qualche parte e voleva rimanere da sola.

Mi preoccupai un po' anche per Ealeen, perché Jason mi aveva detto che non sapevano dove si fosse cacciata, ma conoscendo anche lei ero sicura che fosse nella grande biblioteca comunale della città, rifugiata tra milioni di scaffali per sentirsi al sicuro.

Provai una morsa al cuore quando pensai alle mie amiche, da sole, tristi e sconsolate. Volevo fare qualcosa per loro. Perciò, per prima cosa quando sarei arrivata a casa avrei preso il mio telefono - tanto ormai avevo fatto 30 uscendo di nascosto di casa, facevo 31- e le avrei chiamate.

Guardai impazientemente attorno a me per vedere se avvistavo Jason, ma di lui nessuna traccia. A dire il vero, il campo ed i parcheggi erano quasi vuoti. Ero talmente immersa nei miei pensieri da non accorgermi che ero quasi rimasta da sola. Sussultai quando spensero le enormi luci e rimasi da sola avvolta nell'oscurità. Sentii i miei battiti
accelerare, ma cercai di rimanere calma. In fondo davanti a me c'era la luce dei lampioni che illuminava i parcheggi ed i pochi ragazzi rimasti lì.

Ma come dovevo fare con Jason? Sicuramente stava cercando di consolare Scott ma insomma, io ero qui da sola ad aspettarlo! Ahhh, provai un impulso improvviso di prenderlo a schiaffi ripetutamente, e ad immaginare la sua faccia sconvolta ridacchiai tra me e me.

Incompresi ~The Misunderstood Series Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora