<<Spiegami perché non può venire lei da noi>> chiesi a mio fratello, per l'ennesima volta mentre spostavo un altro scatolone con la mia roba nella sua macchina.
David sbuffò, mentre a sua volta ne sistemava un altro. <<Te l'ho detto, Destiny. Jennifer non verrà mai a vivere in questa casa, che in ogni caso è di Mark. Lei ora abita sola, e vogliamo vivere insieme. Ufficialmente>> disse, calcando sull'ultima parola.
Sbuffai, seccata. Non mi piacevano i cambiamenti, e andare a vivere a casa di Jennifer era un cambiamento bello grosso.
Da quando c'era stata la tempesta e avevano rischiato di rimanere fuori casa per motivi a me sconosciuti, avevano rafforzato ancora di più la loro volontà nel vivere insieme e così, a distanza di una settimana, ci andavamo a trasferire definitivamente a casa di Jennifer.
<<Lo sai che dalla convivenza al matrimonio è un attimo?>> gli chiesi, guardandolo intensamente.
<<Lo spero>> borbottò lui, senza guardarmi.
Sbuffai di nuovo, e salii nuovamente di sopra per prendere il resto degli scatoloni. Quell'andare avanti e indietro mi sfiancava, anche se Mark e Ben, il suo ragazzo, ci davano volentieri una mano.
Nascosi ben bene il disegno che avevo fatto qualche sera prima tra i vecchi disegni; se David l'avesse visto, avrebbe iniziato con l'entusiasmo spropositato e con le domande, ed io non volevo né sapevo cosa rispondere. Era stato un caso sporadico in cui mi ero lasciata trasportare dalle mie sensazioni ed era finita la. Non sapevo se fossi tornata a disegnare di nuovo.
Sì, perché ti piace troppo.
Posizionai il nuovo scatolone nel cofano della macchina, quando vidi Mark uscire dal garage sopra una moto nera luccicante. Era una delle moto più belle che avessi mai visto, completamente nera e con una semplice scritta KAWASAKI a lato, che stava ad indicarne la marca l'appartenenza.
<<Oh cazzo Mark, non sapevo possedessi una moto!>> esclamai, avvicinandomi a lui.
<<Infatti non è mia>> ridacchiò.
<<Ah... be', ti facevo un tipo da moto, così grande e grosso. Non dirmi che è di Ben...>>.
<<No, infatti>> mi interruppe lui. <<È di tuo fratello>> mi rivelò.
Mi gira verso David, che aveva una mano sulla nuca e gli occhi che luccicavano.
<<Tu possiedi questa? >> gli chiesi, sconvolta. <<E non me l'hai mai detto!>> lo accusai, innervosita. Insomma, mio fratello faceva tutto il protettivo ed il prudente, e poi aveva una moto del genere in garage.
<<Be', a dire il vero a volte me ne sono anche dimenticato. Devo trovare a chi venderla...>> disse, leggermente intristito. <<Mi ricordo tutte le scorribande su queste moto, una volta con Jennifer ...>> iniziò a raccontare, ma lo interruppi.
Non mi interessavano in quel momento i lieti ricordi felici di una cosa a tre tra David, Jennifer e la moto. <<No, non venderla>> esclamai, avvicinandomi. <<Dalla a me e insegnami a portarla>>.
David spalancò gli occhi e interruppe bruscamente il suo racconto. <<Che? Non se ne parla>> sentenziò nervosamente.
<<Andiamo, perché no? Non fare l'ipocrita!>> sbottai, mettendo il broncio.
<<È pericoloso...>>.
<<Ma tu hai mai fatto incidenti o sei mai caduto?>> chiesi.
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Incompresi ~The Misunderstood Series
Romance> esclamò, inchiodandomi con i suoi occhi profondi. I suoi capelli erano sparati in tutte le direzioni, per quante volte ci aveva passato le mani in mezzo. L'ombra di un sorriso aleggiava sulle sue labbra, evidenziando ancor di più la fossetta sul m...