Ero più o meno cosciente del fatto che fossi stravaccata sul mio letto, con le cuffiette nell'orecchio e la testa affollata di pensieri. La sbronza della sera prima mi martellava ancora nelle tempie, ma per fortuna non in maniera tanto insistente come quella mattin; seguire le lezioni a scuola era stata una tortura.Quella mattina non avevo visto nessuno dei ragazzi della squadra di football per via di una trasferta, così ero stata sollevata di non doverli incontrare, evitando lo sguardo penetrante di Jason e le occhiatacce di Gigì, Beverly e comari.
Tyler mi aveva scritto un messaggio, chiedendomi di uscire una sera di quelle, ed io non sapevo se accettare o meno.
Avevo una tale confusione in testa, per colpa di Jason. Ricordavo poco o niente della sera prima, ma le sensazioni che avevo provato mi rimanevano addosso, cucite sulla pelle.
Quando avevo visto la zuffa tra lui e quel ragazzo, il sangue mi aveva dato alla testa ed in maniera impulsiva mi ero fiondata sopra quel tizio, imprudentemente.
Rigirai la perlina che mi aveva dato Jason, sistemata insieme alle altre attorno al bracciale sul mio polso, senza riuscire a mascherare l'ombra di un sorriso.
Il suo comportamento era così ambiguo, mi aveva baciata ancora una volta.
E ancora una volta, se n'era andato via, lasciandomi sola e più confusa che mai.
Mi rigirai nel letto più volte, stanca di quei pensieri.
A quel punto, vidi la porta di camera mia aprirsi lentamente e il viso che stava tormentando in maniera così prepotente i miei pensieri affacciarsi con un sorriso affabile sul volto.
<<Ehi>> disse Jason, richiudendosi lentamente la porta alle spalle.
Saltai su, presa alla sprovvista da quella strana e inaspettata visita. Cosa diamine stava facendo Jason a casa mia?!
<<Cosa ci fai qui?>> gli chiesi, con più calma di quanto mi aspettassi. Lui fece spallucce, scompigliandosi i capelli.
<<Ho suonato, mi ha aperto tuo fratello e mi ha detto che fossi qui>> spiegò, sorridendo e venendo verso di me.
Indietreggiai istintivamente sul mio letto. Un vago campanello nella mia testa mi stava avvertendo che David non avrebbe mai fatto salire un ragazzo in camera mia, soprattutto senza avvertirmi. Ma riuscivo solo a concentrarmi sul suo viso, così tremendamente ipnotico.
<<Io... io stavo aspettando Ealeen per fare i compiti>> dissi, senza sapere bene il perché. Cosa c'entrava Ealeen in quel momento?!
Lui si sedette sul mio letto, poggiando una mano sul mio polpaccio, poi prese un profondo respiro e mi guardò. <<Ed io non potevo più aspettare>> sussurrò, come se gli costasse un enorme sforzo.
Lo guardai, confusa. Cosa non poteva più aspettare? Stavo per chiederlo ma alzò un dito, per non essere interrotto. <<Devo dirtelo. Devo dirti che non riesco a smettere di pensare ai nostri baci, e che mi sento così attratto da te. Non posso più aspettare oltre>> disse, traendo un lungo respiro e buttandolo poi bruscamente in fuori.
Le sue parole stavano lentamente e con fatica entrando dentro di me, quando sentii le sue mani sulle mie spalle spingermi delicatamente verso il letto, e le sue labbra sulle mie.
Avevo gli occhi spalancati, perché non riuscivo a credere a cosa stava succedendo e soprattutto al perché stesse accadendo tutto così in fretta. In un attimo mi ritrovai senza maglietta, con in mano la cintura dei jeans di Jason, che mi guardava famelico e impaziente.
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Incompresi ~The Misunderstood Series
Roman d'amour> esclamò, inchiodandomi con i suoi occhi profondi. I suoi capelli erano sparati in tutte le direzioni, per quante volte ci aveva passato le mani in mezzo. L'ombra di un sorriso aleggiava sulle sue labbra, evidenziando ancor di più la fossetta sul m...