Capitolo 42

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Ivy era seduta sul solito muretto nel giardino della scuola, con una sigaretta tra le labbra, giocherellando con i suoi orecchini a cerchio. L'affluenza di ragazzi che perdevano tempo nel cortile era abbastanza elevata, tutti fermi in gruppi di quattro o più persone, che parlavano felici e gioviali tra di loro. L'avevo già detto che c'erano dei gruppi, delle gerarchie sociali in ogni liceo. E che io ed Ivy non facevamo parte di nessuna di esse. Eravamo il nulla. Il nulla cosmico all'interno di un universo. Né mai volevamo appartenere a nessun gruppo. Noi eravamo Ivy e Dee, non eravamo ragazze cheerleader, non eravamo ragazze del club di scacchi, non eravamo ragazze nerd, non eravamo ragazze del libro, non eravamo niente. Solo Ivy e Dee.

Anche se negli ultimi tre mesi avevamo frequentato con alcuni dei giocatori di football, non definiva chi eravamo. Non serviva un gruppo per definirci, soprattutto se noi stesse non avevamo una definizione ben chiara di cos'eravamo. Solo due ragazze unite da un grande affetto e da tanti disagi, soprattutto familiari.

Ivy si accese un'altra sigaretta. <<Ed ecco a voi la ciminiera Ivy>> mormorai, tenendo il mio sguardo fisso sulla marmaglia di studenti.

<<Vaffanculo>> esclamò, buttando fuori una boccata di fumo.

<<Ti voglio bene anche io>> le dissi alzando lo sguardo e guardandola dal basso verso l'alto, visto che lei era seduta sul muretto ed io ero in piedi, semplicemente poggiata su di esso. I suoi capelli erano sciolti sulle spalle, arrivando a coprirle il seno, ed il suo sguardo saettava vigile da uno studente all'altro.

Sbuffai, seguendo il suo sguardo. << Temi la reazione di Scott?>> le chiesi, sentendola irrigidirsi alle mie spalle.

<<No>> disse. <<Ho le prove che sia stata Gigì. Hanno toccato anche Ealeen. Non temo nessuna reazione, semplicemente a lui non piacerà sapere che una persona così intima a lui abbia fatto ciò che ha fatto>>.

<<Sono amici da tanti anni, certo>> assentii.

<<E se la porta a letto da altrettanti. Prima Gigì per Scott era una migliore amica, niente di più. Poi hanno iniziato a scopare e qualcosa tra di loro si è leggermente incrinato. Scott dice che la popolarità a Gigì ha dato alla testa e che affermava ogni giorno che da fidanzati sarebbero stata una coppia formidabile, così lui ne ha preso i benefici di questa storia, andando a letto con lei ma non ufficializzando mai la loro storia>> raccontò Ivy immersa nei pensieri. Probabilmente era stato lo stesso Scott a raccontarle quei dettagli.

<<Come fa con te>> dissi, alzando di nuovo lo sguardo su di lei e guardandola intensamente. Lei scosse la testa.

<<Io e Scott non siamo migliori amici, abbiamo iniziato a frequentarci semplicemente per scopare ed ora ci vogliamo bene e ci godiamo gli attimi finché ci sarà da goderne, non c'è niente di male>> sbottò, tirandomi una ciocca di capelli.

<<Non credevo che questa storia sarebbe continuata così a lungo>> mormorai, rimpiangendo con amarezza i tempi in cui io e Ivy eravamo solo io e Ivy. Lei che andava con chiunque volesse senza mai fermarsi troppo tempo con un ragazzo fisso, ed io che la rimproveravo e poi la prendevo in giro, e lei che beveva insieme a me cercando di rimanere al mio passo e poi collassavamo ubriache sul pavimento, ubriache perse. Non che le cose fossero cambiate poi tanto, anzi ero contenta che Ivy smettesse di farsi qualsiasi cosa respirasse, ma era passata da un eccesso ad un altro. Addirittura innamorarsi? Di uno come Scott, poi? Era impensabile. Ed era inutile negare che così non fosse, Ivy era palesemente innamorata di Scott.

Come avessero fatto due tipi così totalmente distanti come stile di vita a riuscire ad incontrarsi su un punto di vista sentimentale, per me era un mistero.

Incompresi ~The Misunderstood Series Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora