Capitolo 25 ~Jason

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~Annuncio importante a fine capitolo piccine~ 💓🎉

Quella stupida, prepotente, bambina volgare.

Come si permetteva di definirmi con quegli epiteti?

Lei non sapeva un cazzo di me! Solo perché le avevo dato un bacio, e avevo dormito con lei una notte ...
E che notte.

I suoi capelli castani, con quelle ciocche azzurre che mi avevano solleticato fastidiosamenre il viso tutta la notte, il suo corpo che aderiva perfettamente al mio, con quel sedere che impercettibilmente aveva più volte sfiorato il mio cazzo.

Che in quel momento era sull'attenti.

Vederla infuriata, indignata, intenta a spingermi violentemente mi aveva eccitato. Avevo immaginato diverse posizioni in cui poterla prendere dentro uno di questi lussuosi bagni di questo merda di hotel, per farla smettere di infuriarsi e farla rilassare, a modo mio.

Scossi la testa. Non potevo pensare a quelle cose, soprattutto non ora che con Beverly le cose erano tornate alla normalità. 

Non credevo che i Cregg si sarebbero trasferiti definitivamente in questa città, eppure l'avevano fatto. La madre di Beverly era indispensabile per la Purity Childrend quasi quanto mio padre.

Prima di andarmene da quella città, dopo il disastro e gli scoop che erano usciti, io e Beverly avevamo interrotto la nostra relazione perché non aveva senso sostenere una relazione a distanza. Soprattutto una relazione come la nostra.

Finché la sua famiglia non aveva annunciato alla nostra che sarebbero venuti qui a Wilminghton. Tra le altre cose, ad abitare nella casa dove Dee si rifugiava nella casa sull'albero, ormai demolita. Avevo avuto appena il tempo, mentre passavo di lì con mio padre per controllare i lavori, di capire che le cose nella casa sull'albero erano le sue.

Non l'avrei mai baciata, se fossi stato ancora fidanzato con Beverly. Certo, sapevo che quando si sarebbe trasferita ci saremmo rimessi insieme, soprattutto per i rapporti delle nostre famiglie, ma quella sera Dee era così ... così.

Non c'era una definizione adatta. L'avevo vista preoccupata persa nei boschi, con il respiro spezzato, sembrava sul punto di crollare. A dire il vero, spesso sembrava sul punto di crollare.

Poteva essere per le condizioni in cui era con la sua famiglia? Infondo non dev'essere facile crescere con una mamma che soffre di bipolarismo, che rifiuta le medicine e scappa con un altro uomo, tradendo il padre.

Però quella sera, anche se era restia ad andare al Luna Park, si era divertita. Mentre sparava vincendo il koala, mentre con me sugli autoscontri si gasava a fare i dispetti alle coppie smielose, e poi sulla ruota panoramica. Si era aperta un po' con me, per una volta non era stata scontrosa, acida, antipatica, apatica e stronza.

Era stata una normale e bellissima ragazza di 17 anni, che si godeva il panorama sottostante.

E la sua frase, "puoi essere quello che vuoi, quando sei me" mi aveva quasi fatto scorgere una luce in fondo al tunnel nel quale sembravo essere bloccato da una vita.

E così, l'avevo baciata. L'avevo baciata perché quella sera era stata divertente, l'avevo baciata perché il momento mi avevo spinto a farlo.

Ed il giorno dopo non avevo fatto altro che pensare a quelle labbra, al modo esperto ma allo stesso tempo dolce con cui aveva aderito le sue labbra alle mie.

E la dolcezza nel suo bacio era l'ultima cosa che mi aspettavo.

Stava arrivando Beverly, ed io non riuscivo a smettere di pensare che c'era qualcosa,  qualcosa che mi stava sfuggendo. Qualcosa che mi dava una sensazione opprimente al petto.

Incompresi ~The Misunderstood Series Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora