•Sei•

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Io sono il frutto di quello che mi è stato fatto, è il principio fondamentale dell'universo, ad ogni azione corrisponde una reazione uguale contraria.
-Cit.

Il giorno dopo in tv vedo un tipo con una faccia conosciuta, fin troppo, lo stesso ghigno di quella sera, solo con un filo barba in faccia, mi siedo meglio sul divano e alzo il volume della televisione.

Anziano stato derubato in casa sua da dei malviventi, si presume che uno di loro abbia già avuto precedenti di questo tipo, le indagini stanno continuando. Il capo della polizia dice: "Non siamo ancora sicuri, vogliamo indagare più nel profondo e una volta sicuri che sia lui procederemo con l'arresto."

Si la stessa stronzata che dissero sette anni fa, volevano indagare e hanno finito per lasciarlo libero fino ad ora.

Devo fare qualcosa!

Non posso aspettare che loro si muovano o faccio io qualcosa o quel tizio continuerà la sua stupida vita in tranquillità.

Io non posso permetterlo, voglio vederlo marcire all'inferno! Devo riuscire a scoprire tutto di lui, nome, cognome, dove abita, se ha famiglia, moglie, figli.

Credo sia arrivata l'ora della mia vendetta!

😈

Il lunedì mattina a lavoro cerco di concentrarmi ma non ci riesco, l'immagine di quello che ho intenzione di fare mi frulla nella testa e non riesco a scacciarla.

In questi sette anni non ho fatto che pianificare ogni cosa, ma ogni talvolta che volevo agire non mi sentivo pronto, questa volta invece è diverso sento l'adrenalina scorrere nelle vene, sento il fuoco bruciarmi dentro.

Sono pronto! Sono pronto a distruggere colui che mi ha tolto tutto, colui che mi ha tolto la mia vita.

«Ehi Aiden» come sempre arriva Lara a disturbare i miei pensieri.

«Ciao» la saluto per poi girarmi e ritornare ad impacchettare i pacchi.

Cosa ci fa lei di sotto?

«Dovrei portare qualche pacco dove si trova la pasta di sopra, è finita» dice avvicinandosi ad un pacco.

Fa per prenderlo in mano, ma non ci riesce, ovviamente, è pesante per me figuriamoci per lei.

«Lascia faccio io» dico prendendo il pacco e avviandomi di sopra.

Lei mi ringrazia e poi mi segue in silenzio, poggio il pacco per terra e poi mi avvio di nuovo di sotto.

Verso ora di pranzo mangio un panino velocemente e poi mi metto di nuovo a lavoro, voglio solo pensare al lavoro e a nient'altro se no finisco per impazzire. Finito il mio turno tolgo la camicia e metto la mia maglia verde militare e la felpa neta sopra, come sempre passo per l'ufficio di Bob e lo saluto, poi mi avvio alla macchina.

Di fuori trovo Lara ad aspettarmi.
Ma cosa cazzo vuole?
Mica vorrà un passaggio?

Faccio finta di non vederla e vado dritto alla mia macchina, ma lei mi segue e mi chiama.

«Aiden aspetta» grida.

Cazzo gridi? Ti sento.

Mi volto e la guardo con un sopracciglio alzato «Mi potresti dare un passaggio?» chiede grattandosi la testa.

Io lo sapevo e che palle!

Sbuffo come sempre ed entro in macchina, lo stesso fa lei «Grazie mille e che questa mattina ho preso la bicicletta per venire a lavoro ma aveva una ruota bucata, volevo chiedere un passaggio a mio padre ma era già a lavoro e quindi sono dovuta venire a piedi e sono arrivata anche in ritardo, me ne sarei andata di nuovo a piedi, ma non mi piace camminare da sola a quest'ora, non si sa mai a chi...»

Aiden (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora