•Quarantotto•

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Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia!
-J.W. Goethe.

Due anni dopo.

Sono fuori questa stanza da tempo ormai, tanto, troppo tempo.

Vado avanti e indietro come un pazzo, il cuore che palpita senza riuscire a regolarsi, la bocca secca e le lacrime che minacciano di uscire dagli occhi.

Lara è chiusa in quella sala parto da tantissimo ormai ed io sono un tipo abbastanza ansioso.

Milioni sono i pensieri e le domande che mi stanno invadendo.

E se è successo qualcosa?
Se lei si è sentita male?
Il piccolo è nato? Oppure qualcosa è andato storto?

Inizio a sudare visibilmente, mi passo una mano tra i capelli e faccio dei lunghi respiri provando a gestire l'ansia.

-Aiden figliolo, va tutto bene?- sento la voce di mio padre alle spalle.

-No, cioè si, non lo so. Lara è da troppo tempo chiusa lì dentro-

-È naturale- mi sorride dolcemente.

Questa mattina presto Lara ha iniziato ad accusare dei dolori forti, come dei crampi. Subito ho capito che si trattasse del piccolo, si era stancato di stare chiuso e voleva uscire alla luce.

Agitato, insicuro e anche impaurito ho preso mia moglie e l'ho portata in ospedale. I medici hanno iniziato a dire che era pronta per il parto ed è chiusa in quella sala parto da allora.

-Signor Pierce- sento chiamarmi e mi avvicino all'infermiera di corsa.

-Si?-

-È nato suo figlio. Vuole vederlo?-

È nato! È nato il mio bambino.

Annuisco freneticamente seguendola sempre più agitato.

Una volta nella stanza inchiodo i miei occhi su Lara. È esausta, il suo viso è stanco ma un piccolo sorriso è su di esso, i suoi occhi sono rivolti sulla piccola creatura che ha tra le braccia.

Mi avvicino lentamente a lei -Amore- le depongo un dolce bacio sulla tempia per poi concentrarmi su mio figlio.

Le sue piccole manine si posano su di Lara tremolanti, i suoi occhi si aprono a stento.

Mio Dio è così perfetto!

-Prendilo- mi dice Lara dolcemente.

Senza farmelo ripetere una seconda volta, lo prendo tra le mie braccia, lentamente avvicino la sua faccia alla mia ricolma di lacrime.

-Amore mio- sussurro debolmente.

-È bellissimo vero?- Lara ha la voce incrinata dall'emozione.

-È meraviglioso ed è nostro figlio piccola- dico sfiorandole i capelli.

Vedo mio padre insieme ai genitori di Lara varcare la soglia con dei sorrisi a trentadue denti.

Nicole corre da sua figlia e la abbraccia forte per poi prendere il piccolo tra le mani, mentre mio padre si avvicina a me e mi stringe forte.

-Sei diventato padre figliolo- dice continuando a stringermi.

-Avete scelto già come chiamarlo?- chiede Nicole con ancora mio figlio tra le braccia.

-Si- rispondo prendendolo in braccio. È stato lontano da me per pochissimi minuti e già sentivo la sua mancanza.

-Il suo nome è Ethan- dice Lara rispondendo a sua madre.

-Davvero un bellissimo nome- risponde lei sorridendo.

-Già. Gli si addice molto, vero Ethan?- dice mio padre accarezzando il piccolo.

Continuando a guardarlo, vedendolo sfiorarmi tremante con le sue adorate mani, solo adesso mi rendo davvero conto di essere diventato padre.

Lara's pov
Finalmente a casa!

La mia adorata e calda casa, mi è mancata tantissimo.

Aiden porta il piccolo addormentato in camera da letto mentre io mi butto sul divano.

-È così dolce- dice ritornando e accomodandosi al mio fianco.

Mio marito ha completamente perso la testa per nostro figlio ed è così carino.

-Si lo è- sorrido.

-Hai fame?- chiede d'un tratto.

-Un po'- dico ridendo.

-Ti faccio un panino- si alza avviandosi in cucina.

Da quando ci siamo sposati è cambiato così tanto, è diventato più dolce, romantico, premuroso è sempre un arrogante ma un arrogante più dolce e sopratutto sexy.

-Ecco- ritorna porgendomi un panino, ovviamente ne ha fatto uno anche per lui.

-Non dovevi farlo a me?- dico prendendolo in giro.

-Dovevo guardarti in bocca?- dice dando un enorme boccone al suo panino.

-Giusto- rido.

Il piccolo comincia a piangere e io faccio per alzarmi.
-Vado io- scatta Aiden correndo come un matto.

Ritorna con Ethan tra le braccia, si accomoda accanto a me tenendo il suo sguardo sul piccolo.

-
I giorni passano e anche i mesi; il piccolo Ethan cresce sempre di più fino a diventare un ciccione morbidoso, proprio come me quando ero piccola.

Aiden è sempre più innamorato di nostro figlio ed io lo sono sempre più di lui.

Siamo sempre più uniti, il nostro piccolo ometto ci ha resi ancora più uniti e forti. L'altro giorno per il mio compleanno Aiden mi ha regalato una macchina fotografica professionale.

Dopo tutti questi anni si è ricordato di quanto io amassi la fotografia e mi ha fatto questo regalo dicendomi di dedicarmi al mio sogno.

"Mi raccomando amore adesso insegui il tuo sogno, scatta foto in continuazione, cattura tutti i momenti che ti appassionano e magari fai anche qualche foto a me o a noi" queste sono state le sue testuali parole.

Ed è ciò che farò, inseguirò il mio sogno e so che mio marito sarà al mio fianco e mi aiuterà nel realizzarlo.

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Allora stiamo arrivando alla fine di Aiden ed io piango tantissimo. 😭😭😭
I due piccini si sono sposati ed hanno avuto anche il loro primogenito 'Ethan' vi piace il nome?
Cooomunque mancano due capitoli alla fine del libro, spero che vi abbia trasportato e appassionato nello stesso modo in cui ha fatto con me!
Un grandissimo abbraccio e ci vediamo ai prossimi capitoli. ❤️🌟

Aiden (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora