Dobbiamo essere pronti a liberarci della vita che abbiamo programmato per poter avere la vita che ci aspetta.
-Joseph Campbell.Oggi a lavoro non riesco a combinare niente, ieri sera sono andato al solito locale promettendomi che mi sarei fatto solo un bicchierino e invece sono finito ubriaco come sempre e, questa mattina mi sento praticamente senza forza.
Ma per non far capire nulla a Bob sono venuto con un sorriso e ho finto di essere a pieno delle mie forze.
Anche se durante tutta la mattinata non sono riuscito a fare un cazzo, il sonno era troppo.
Verso le undici e mezza decido di salire di sopra, prendo un caffè nella saletta e poi esco fuori a fumare una sigaretta, ne' ho davvero bisogno.
Mi aiuta a svegliarmi.
A ora di pranzo mi avvio in sala per mangiare, sono seduto al solito tavolo da solo come sempre. Da quando lavoro qui nessuno ha mai provato ad avvicinarsi a me o a sedersi al mio stesso tavolo, credo abbiano paura di me e non so perché dato che io sono un tipo che si fa sempre i cazzi suoi.
Ma purtroppo è arrivata una nuova collega che deve rompere sempre il cazzo e infatti eccola pronta a sedersi accanto a me, la guardo e mi allontano da lei.
«Non ho la peste sai» dice lei ridendo.
«Ne sei sicura?» dico io continuando a mangiare.
«Sì, cioè credo di si, una settimana fa ho fatto le analisi del sangue ed è tutto apposto» dice lei sovrappensiero.
«Senti Lana scherzavo» la guardo serio, non si sarà mica offesa?
«Lara!» sbuffa.
Ma perché cazzo non riesco a memorizzare il suo nome, eppure è piccolo e semplice.
«Comunque lo so, anche io» continua ridendo.
«Non sei divertente»
«Ehm ok. Non volevo esserlo comunque»mi dice per poi mangiare in silenzio.
Finalmente ha capito che deve stare zitta, finisco di mangiare e torno di sotto a lavoro peggio di un mulo.
Per tutta la giornata nessuno mi ha dato fastidio, neanche la nuova arrivata. Ogni tanto mi sono fermato a fumare una sigaretta tanto per rilassarmi un po' e per prendere un po' d'aria.
Verso le otto di sera vado negli spogliatoi, tolgo la stupida camicia e metto la mia felpa bianca, mi avvio nell'ufficio di Bob e come mia abitudine lo saluto prima di andare via.
Come faccio per uscire fuori mi blocco, sta diluviando in un modo pazzesco, mi avvio di corsa alla macchina e entro all'interno velocemente.
Metto in moto, ma con la coda dell'occhio vedo Lara al riparo con una bicicletta. Come fa a tornare a casa con questa pioggia?
Mi avvicino a lei con l'auto e abbasso il finestrino «Perché non torni a casa?» le dico prendendola in giro.
«No è che, mi andava di stare qui fuori sotto la pioggia» dice alzando lo sguardo al cielo.
Abbasso la testa e rido, questa ragazza non sta bene «Vuoi un passaggio?» la mia voce è bassa e lo dico in modo veloce.
«Come?» ovviamente non mi ha sentito.
«Vuoi un passaggio?» ripeto nello stesso modo.
Lei sorride e poi inizia a prendermi in giro« Oh Mr Scorbutico vorrebbe darmi un passaggio?» ride come una cretina.
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Aiden (IN REVISIONE)
ChickLit~STORIA IN REVISIONE~ ⚠️⚠️⚠️ Aiden, un ragazzo solo senza nessuno al suo fianco, solo lui e il suo mondo oscuro. All'età di quindici anni gli viene tolto tutto! La persona più importante per lui, lei era la sua unica ragione di vita; da allora la su...