•Trentacinque•

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Per essere felici, bisogna soffrire.
-Cit

Gli occhi immersi in quelli di Lara, le guance rigate da lacrime calde e i denti che affondano sulle labbra.

-Aiden- le sento dire dopo un infinità di secondi.
-Mi hai trovato- sussurro con voce debole.

Si incammina verso di me poggiando una mano sulla mia guancia ed io chiudo gli occhi lasciandomi cullare dal suo tocco.

-Avevi dubbi?- chiede per poi stringermi in un forte abbraccio.

Mi sta facendo male ma non lo dico perché non voglio che si allontani da me.

Ad interromperci sono alcuni poliziotti che entrano nella stanza.
-Via libero, Richard Morris è stato arrestato- dice uno di loro guardandomi.

Sento così una pace invadermi, lui è stato preso, finalmente dopo anni avrà la condanna che si merita.

Insieme ai poliziotti usciamo di fuori, mi fanno accomodare in un ambulanza ed alcuni paramedici iniziano a curami le ferite evidenti.

Il viso si contrae ad ogni loro tocco e la mascella resta serrata per tutto il tempo.

Sposto il mio sguardo altrove e vedo Nikolai avvicinarsi.
Si accomoda accanto a me senza dire una parola, ed è strano pensavo mi prendesse in giro con qualche sua battuta stupida.

-Sono felice che tu stia bene- sono invece le parole che escono dalle sue labbra.
Preso in contropiede non so cosa rispondere.

-Scusa Aiden, scusami se non sono arrivato prima- sussurra con sguardo basso.
-Non scusarti Nik. Sei qui ed è questo che conta- appoggio una mano sulla sua spalla e lui mi sorride.

La giornata passa in commissariato, tra le tante domande della polizia.

Poi nel tardi pomeriggio finalmente mi lasciano tornare a casa, una volta li' trovo Lara e Nikolai ad attendermi fuori la porta.

-Cosa fate qui?-
-Sono giorni che non ti vediamo amore, vogliamo semplicemente passare del tempo con te- Lara appoggia una mano sul mio braccio e io le sorrido lasciandoli entrare.

Faccio una via diritta in salotto, mi accomodo sul divano appoggiando la testa allo schienale.

Mi sento totalmente indolenzito, avrei solo bisogno di un bagno caldo e del mio adorato letto.

Nikolai inizia ad andare avanti e indietro per la casa mentre Lara si accomoda al mio fianco.

-Come ti senti?-
-Sto bene, sono solo un po' stanco- il mio stomaco inizia a brontolare e con un sorriso continuo il mio discorso, -e avrei anche un po' fame- lei sorride e si alza avviandosi in cucina.

Dopo dieci minuti la vedo sbucare e venire verso di me con un panino tra le mani.

-Ecco, tieni- me lo passa sorridendo.
La ringrazio e inizio a mangiarlo gustandomi ogni boccone.

È buonissimo, anche se credo che ora come ora qualsiasi cosa sarebbe buona.

Vedo Nik sedersi per terra sul tappeto e passare una birra a Lara e una a me.

Passiamo la serata a parlare di tutto al di fuori di questi quattro giorni.

Ridiamo, scherziamo, Nik ci racconta di una ragazza rimorchiata qualche settimana fa in un pub, di quanto lei gli piaccia ma del fatto che non la vede da beh... due settimane.

Lara sbuffa per alcuni esami che deve dare all'università ed io penso al lavoro, ricordandomi così di Bob.

-Ma Bob? Come sta?- chiedo rivolgendomi a Lara.
-Non bene, in questi giorni non sembrava lui, era così triste e amareggiato. Dovresti chiamarlo Aiden-

Già! Dovrei chiamarlo, mi ha sempre considerato come un figlio quindi immagino ciò che ha passato negli ultimi giorni.

Mentre loro continuano a sbraitare su qualcosa, io decido di alzarmi e di chiamare Bob.

Risponde quasi subito.
-Aiden- la sua voce è sorpresa.
-Bob, com- non mi lascia parlare che inizia a parlare a raffica.
-Ti hanno trovato? Come stai? Ti hanno fatto del male? Ma ora sei a casa? O mio Dio Aiden non puoi neanche immaginare come sono stato in questi giorni, avevo così paura-
-Bob ehi calma- dico sorridendo.

Mi piace vederlo così preoccupato per me.
-Sto bene, un po' indolenzito ma bene e sì sono a casa. E poi sinceramente non ricordo le altre domande che mi hai fatto- ride di gusto.
-Non fa niente, domani sono da te-
-Va bene- va davvero bene, ho voglia di vederlo.

Riattacco per poi ritornare in salotto, dove trovo Lara e Nik ancora a discutere su qualcosa.

Mi avvicino a Lara lasciandole un bacio sulle labbra sento Nikolai dire una serie di 'che schifo, andate in camera' ed io intanto approfondisco sempre di più il nostro bacio.

Le sue labbra mi sono mancate più dell'aria in questi giorni.

Ci stacchiamo mentre i nostri occhi si divorano senza contegno.

-Va bene ho capito, me ne devo andare. Ci vediamo domani amico. Ciao darling- entrambi lo salutiamo e lo guardiamo uscire di casa per poi riportare i nostri occhi l'uno sull'altra.

-Vuoi che dorma con te questa notte?- mi chiede accarezzandomi i capelli.
-Si ti prego-

Entrambi ci alziamo e ci avviamo in camera, mentre lei si cambia io decido di fare una doccia, finita ritorno in camera e mi metto a letto accanto a Lara.

La tiro a me stringendola sul mio corpo, il suo calore si diffonde con il mio, appoggia la testa sul mio petto ed il mio corpo a contatto con il suo si riempie di brividi.

La mia mano non smette un attimo di accarezzarle il capo e la sua non smette di sfiorare il mio petto.

In questo momento nulla importa, non ha importanza ciò che ho passato, non hanno importanza le ferite che mi bruciano il corpo, non ha importanza il freddo che ho passato lontano da lei.

In questo momento conta solo averla qui stretta tra le mie braccia e sentire il suo respiro immischiarsi con mio, sentire i nostri corpi che si riscaldano a vicenda.

In questo momento conta solo Lara.

Aiden (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora