•Ventuno•

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Dubita che di fuoco sian le stelle, dubita che si muova il sole, dubita che la verità sia menzogna, ma non dubitare mai del mio amore.
-William Shakespeare!

Lara's pov
Siamo ancora nella stessa posizione di dieci minuti fa, io seduta sulle sue gambe con la testa nell'incavo del suo collo e lui con le braccia strette a me e il respiro affannoso.

So che non è stato facile per lui raccontarmi ogni cosa, ma sono felice che l'abbia fatto. Che finalmente si sia aperto con me.

Questo mi fa capire quanto io sia diventata importante per lui.

Ancora non riesco a credere al fatto che sia stato proprio Bob a prendersi cura di lui in tutti questi anni.

È diventato praticamente un padre per lui ed ora riesco anche a capire come mai ci sia tutta quella confidenza tra i due.

Mi ha detto che è rimasto a vivere con Bob fino ai diciotto anni, poi si è trasferito qui.

Finita la scuola Bob la lasciato lavorare nel suo supermercato, all'inizio era difficile, mi ha detto che litigavano spesso ma poi i bollori si sono calmati.

Con gli occhi pieni di lacrime e la mascella serrata mi ha confidato che deve davvero tanto a Bob, e di quanto bene gli voglia.

Forse anche io dovrei confidarmi con lui, dovrei dirgli tutto ma non so come la prenderebbe.

E se a conoscenza di ciò mi lasciasse? Come starei io? Come sopravviverei?

Sento il suo respiro farsi regolare e le sue mani sfiorami i capelli.

Così scosto la testa dal suo collo e lo guardo negli occhi.

-Come va?- chiedo non sapendo cosa dire.
-Molto bene!- mi sorride e mi lascia un leggero bacio sulle labbra.

-Vuoi che ti accompagni a casa?- mi chiede titubante.
Veramente io pensavo di restare a dormire qui da lui, mio padre non c'è a casa è fuori per lavoro e non darebbe alcun fastidio.

-Io beh ecco...- posso mai dirgli che voglio restare a dormire con lui?

Dopo cosa penserebbe di me?

-Lara lo detto per tuo padre, sai com'è- mi dice dolcemente.
-Si ma, mio padre è fuori città!- dico solamente.

Lo vedo fare un sorriso ammiccante e passare il suo indice sul mio labbro inferiore.

Milioni di brividi mi pervadono il corpo, sento il cuore accelerarsi e la bocca seccarsi.

-Quindi potresti anche restare qui con me stanotte?- dice con voce roca.

E io non so per quale motivo ma abbasso il viso in imbarazzo.

-Cosa ne dici?- ripete alzandomi il mento.
-O-okay- balbetto come una cretina.

Mi fa alzare dalle sue gambe e lo vedo avviarsi per il corridoio.

Ma che fa?

Ritorna con una coperta tra le mani e senza calcolarmi affatto apre la portafinestra che ha in salotto e si avvia di fuori.

Ma...

Così a passo lento percorro i suoi passi e una volta fuori lo trovo seduto su un amaca con una sigaretta tra le dita e la coperta addosso.

-Certo amore sto arrivando, grazie per avermi avvisato che stavi qui fuori- dico sbuffando.

Lo vedo ridere sotto i baffi ma non mi guarda continua ad avere il suo sguardo fisso sulla sigaretta.

Aiden (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora