•Ventisette•

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Dedicata a tutte quelle persone che ogni giorno lottano per non ascoltare il rumore della paura.
-Cit.

Sono seduto sulla panchina con lo sguardo rivolto verso l'entrata dell'edificio.

Questa mattina sono andato a casa di Lara ad aprirmi è stata Nicole, le ho chiesto di Lara e lei mi ha detto che era al college.

Così mi sono fatto dire gentilmente quale fosse il nome del college, all'inizio è stata una tantino titubante, ha iniziato a dire che io avevo spezzato il cuore a sua figlia, che solo adesso si stava riprendendo e che se mi fossi presentato li' probabilmente avrei rovinato di nuovo ogni cosa.

Ma io le ho detto che avrei rimediato ad ogni cosa, che la amo da impazzire e che non posso vivere senza di lei, così si è convinta e mi ha dato il nome.

A momenti dovrebbe uscire, mi sono preparato un discorso ma per l'agitazione che sento dentro non penso riuscirò a dire una sola parola di quello che ho preparato.

La porta d'ingresso si spalanca e ragazzi a massa escano da essa, li guardo uno ad uno sperando di trovare il volto di Lara tra di loro.

Poi finalmente la vedo, i capelli attaccati in un chignon disordinato qualche ciocca le ricade davanti agli occhi, un pantalone nero che le fascia quelle gambe toniche e lunghe, una maglione dello stesso colore largo che le ricade fino al sedere.

Mi alzo in modo agitato e mi avvio verso di lei ma poi vedo un ragazzo correrle dietro e affiancarla.

Alto, biondo e snello, una borsa posta sulla sua spalla e uno stupido sorriso sul volto mentre parla senza sosta.

Mi riprendo e continuo a camminare andandogli incontro.

-Lara- la chiamo con voce decisa.
La vedo spostare il suo sguardo in avanti e vedendomi i suoi passi si bloccano.
Ha delle fosse sotto gli occhi, sotto i suoi occhi così spenti e buii, non la riesco a vedere la luce di un mese fa.
-Aiden c-cosa ci fai qui?- mi chiede balbettando.

Riesco a vedere quanto sia agitata, ma ciò che non sa e che io sono molto più agitato di lei in questo momento.

-Volevo vederti- sono le uniche parole che riesco a dire continuando ad avere il mio sguardo fermo su di lei.
-Bryan ora devo andare, ci vediamo mercoledì- saluta il suo amico con un cenno della mano e si avvicina a me.

-Che ne dici di un caffè?- mi chiede dolcemente, accetto immediatamente ed entrambi ci avviamo in una caffetteria poco più avanti della scuola.

-Come va il college?- le chiedo non sapendo di cosa parlare.

Aiden ricordati del discorso che ti eri preparato a casa.

-Bene, a te come va la vita?-
-Male... mi manchi Lara- la mia voce è debole.
Abbassa i suoi occhi sul caffè che ha davanti e poi li rialza guardandomi dolcemente.

-Anche tu mi manchi Aiden ma...-
-Non dire ma per favore- la supplico con il cuore a tremila, -non ti sto chiedendo di ritornare ad essere quelli di prima, sto solo dicendo che possiamo passare un po' di tempo insieme-
-Va bene- mi sorride.

-E poi sperare magari in un futuro- le dico con un piccolo sorriso.
La vedo ricambiare il sorriso.
-Certo perché no-

Beviamo il caffè restando in silenzio, poi propongo di accompagnarla a casa.

Una volta in macchina, l'imbarazzo aumenta.

Ma perché è tutto così difficile? Mi chiedo mentalmente.

Voglio ritornare a far parte della sua vita, ma gradualmente, prima ritorneremo ad essere amici, usciremo insieme un paio di volte e poi se lei è d'accordo ritornare insieme.

Aiden (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora