Aiden (IN REVISIONE)

•Quarantasette•

Il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio cuore, non me ne divido mai, dove vado io, io lo porto con me e vieni anche tu, mia amata. Non voglio il mondo perché il mio mondo più bello, più vero sei tu. Il tuo cuore lo porto con me, il tuo cuore esiste nel mio!
-Edward Esttin Cummings.

Vado avanti e indietro per la grande chiesa, sono agitato, sono fottutamente agitato.

Nikolai ovviamente da grande amico qual è ride della mia cazzo di agitazione.

-Nik ridi ancora e giuro che ti sfondo il culo- chiudo le mani in pugno fissandolo duramente.

-Amico modera i termini siamo in una chiesa- mi deride ancora.

Passo una mano tra i capelli frustrato avviandomi di fuori, sposto il mio sguardo verso gli invitati, la metà di loro sono già qui. Ovviamente tutti parenti di Lara.

Per me ci sono solo Nikolai, Bob e sua moglie Clare.

William non è ancora venuto, probabilmente neanche verrà.

Il mio viso si rattrista al solo pensiero che lui non venga, se vuole davvero migliorare le cose tra noi deve presentarsi.

-Nik dammi una sigaretta- ordino.

-No dopo puzzerai di fumo- ride divertito.

Giuro che oggi lo ammazzo!

Lo guardo furioso e lui alzando le mani in segno di resa me ne passa una.

La accendo e inspiro il fumo facendolo scendere fin giù nei polmoni. Ora va' meglio.

Sento i muscoli rilassarsi ma dura solo un secondo, si contraggono non appena lo vedo.

William.

Scende dalla sua auto sistemandosi i capelli, lo vedo lisciarsi i pantaloni e poi la giacca.

Alza lo sguardo incastrando i suoi occhi su di me, inizia a torturasi le mani in modo agitato.

Sta messo peggio di me!

Io proprio come lui mi torturo tenendo lo sguardo fisso nei suoi occhi.

-Aiden- dice con voce agitata.

-Sei venuto- riesco a dire con la voce incrinata.

Ma che cazzo mi prende?

-Mio figlio si sposa come potevo mancare?- sorride imbarazzato, lo stesso faccio io.

Continua a guardarmi con gli occhi pieni di lacrime ed io non so cosa fare o dire.

-Cosa ce?- chiedo sempre più in imbarazzo.

-Niente, è solo che... Stai per sposarti. Dio, quanti anni mi sono perso di te...- una lacrima gli riga il viso ma la asciuga prontamente, gli dò una pacca sulla spalla non sapendo come comportarmi ma lui con un gesto veloce mi tira a sé abbracciandomi.

Sento il cuore accelerare e le mani tremare, con poca sicurezza ricambio il suo abbraccio e subito sento una pace invadermi.

Sto per sposarmi e mio padre è qui con me a darmi conforto, sentire le sue braccia stringermi e il suo respiro irregolare, tutto ciò mi fa sentire amato, ma amato per davvero.

Sono felice che lui sia qui, da oggi penso davvero che il nostro rapporto migliorerà moltissimo.

Si allontana da me e mi incita ad entrare, lo faccio e mi fermo sull'altare attendendo che la mia amata arrivi.

Passano cinque lunghi minuti e finalmente sento la marcia nuziale, porto il mio sguardo verso l'entrata dove vedo Lara varcare la soglia con accanto suo padre.

Senza riuscire a controllarmi un sorriso spontaneo mi appare sul viso, la guardo in tutto il suo splendore. Il vestito bianco che le ricade perfettamente addosso mostrando con cura ed eleganza il suo fisico perfetto.

Più la guardo e più mi rendo conto di quanto sia fortunato ad avere incontrato una come lei.

Sposto il mio sguardo nei suoi occhi castani, dove riesco a leggere la mia stessa agitazione, mi sorride timidamente ed io ricambio.

Lei sarà mia moglie penso affondando i denti sulle labbra inferiori continuando a guardarla.

Il suo modo di camminare, le mani che si sfiorano, finalmente arriva al mio fianco, con dolcezza le bacio la mano poi ci voltiamo entrambi verso il prete attendendo che inizi a parlare e coronando così il nostro sogno.

Lara's pov
Siamo seduti l'uno accanto all'altra, la cerimonia è stata fantastica, ed ora siamo al ristorante.

Mia madre non fa altro che abbracciarmi e piangere mentre mio padre non riesce ad esprimere emozione. So che è felice per me anche se non sembra.

-Mamma la smetti di piangere- dico ridendo.

-Scusami è solo che... Non vivrai più con me- scoppia ancora a piangere.

-O mio Dio- sento Aiden sbuffare.

-Amore- lo rimprovero a voce bassa.

-Scusa ma è una palla- lo guardo di traverso per poi concentrarmi di nuovo su mia madre.

-

Finalmente la giornata finisce ed io e Aiden salutiamo gli invitati avviandoci a casa.

Una volta arrivati mi spoglio da quest'abito tanto ingombrante, resto in intimo e faccio per andare in bagno per una doccia ma due forti braccia mi fermano poggiandosi sui miei fianchi.

Sento le sue calde labbra sfiorarmi il collo e milioni di brividi pervadano il mio corpo, mi lascia voltare verso di lui e senza darmi il tempo neanche di guardarlo si fionda sulle mie labbra, ci assaporiamo entrambi bisognosi, le sue mani scendono sulle mie natiche prendendomi in braccio per poi distendermi sul letto.

Ci spogliamo con lentezza e ardore, i miei occhi si incantano nel guardare il suo corpo scolpito e perfetto, le spalle larghe, i pettorali perfetti e le sue braccia forti... le nostre mani esplorano posti sconosciuti e i nostri corpi non desiderano altro che unirsi e diventare così una cosa sola.

Lo bramo con tutta me stessa, sento il bisogno di sentirlo mio come non mai. Le sue labbra percorrono ogni parte del mio corpo e ritornano poi sulle mie labbra.

-Sono pazzo di te amore- mi ansima sul collo, non riesco a rispondergli.

-Ti amo da impazzire- dice unendo finalmente i nostri corpi, i brividi insieme al desiderio prendono possesso di me.

Le mie unghie graffiano la sua schiena, il fiato corto, il suo respiro sul mio collo irregolare e i suoi ansimi insieme ai miei che riecheggiano nella stanza.

Sentire tutto questo, l'emozione e la passione che ti invadono mentre tu sei lì con tuo marito. Già! Tuo marito, che ti sussurra ti amo in continuazione e ti accarezza dolcemente donandoti tutto se stesso, tutto ciò mi fa sentire così bene e felice.

Mi lascio trasportare sapendo di essere la ragazza più fortunata del mondo, non potrei desiderare nulla di più bello.

-Ti amo Aiden- sussurro all'apice del piacere.

-Ti amo anch'io amore mio- la sua voce è roca e all'estremo appoggia la sua testa nell'incavo del mio collo, dopo qualche secondo la alza leggermente regalandomi un sorriso meraviglioso, uno dei suoi, uno di quelli pieni di amore e piacere.