Aiden (IN REVISIONE)

•Sedici•

L'amore vero si manifesta nei piccoli gesti, negli sguardi attenti, nelle carezze inattese, nella presenza silenziosa che dice più di mille parole.
-Stephen Littleword.

Lara's pov

Sono tornata a lavoro, è stato orribile dovermi svegliare di nuovo alle sette dopo quindici giorni che mi svegliavo a ora di pranzo.

In questi giorni ho sperato si facesse sentire Aiden, avevo voglia di fare qualcosa, che so mare, gita, qualsiasi cosa pur di stare un po' con lui.

Ma non l'ha fatto, non si è fatto sentire!

Finito il mio turno esco dal supermercato e mi avvio verso casa a piedi, devo fare qualcosa non posso tornare per tutta la settimana a piedi.

Non mi piace camminare a quest'ora di sera da sola.

Camminando sento un clacson e poi un auto affiancarmi.

Sicuro sarà qualche pervertito, così senza neanche voltarmi continuo a camminare.

Okay, forse sono esagerata ma non mi interessa.

Il clacson continua a suonare e poi ecco una voce familiare urlare il mio nome.

-Lara- mi volto e vedo che si tratta solo di Aiden.

Che sciocca che sono.

-Aiden-
-Ti sto suonando da dieci minuti- mi dice sbuffando.
-Io non avevo capito fossi tu-
-Su, sali!- dice solamente.

Così salgo e mi volto a guardarlo.
-Che fine hai fatto?- chiedo non riuscendo a trattenermi.
-Sono stato impegnato.-
-Okay, da dove venivi?- gli chiedo.

-Dal supermercato, ero venuto a prenderti ma non ti ho trovata- mi dice guardandomi per un istante.

Era venuto a prendermi a lavoro? Sento che le guance prendono fuoco.

-Quindi beh ecco ti sei preoccupato di venirmi a prendere?- dico sorridendo sotto i baffi.
-Si, cioè sapevo che stavi a piedi e ho pensato sarebbe stato carino passarti a prendere-

-Okay, che ne dici se ci fermiamo a mangiare qualcosa?- gli chiedo fissandolo.
-Veramente avrei delle cose da fare- dice solamente.

-Oh okay, non fa niente sarà per la prossima volta- abbasso lo sguardo delusa.

È dal mio compleanno che non ci vediamo e avevo voglia di stare con lui.

Lo vedo buttare un'occhiata verso di me e poi aprire la bocca ma chiuderla il secondo dopo.

Dopo dieci minuti lo vedo parcheggiare davanti un fast food.

-Ma non avevi delle cose da fare?- gli chiedo sorridendo.
-Cambio di programma- mi sorride e scendiamo dall'auto.

Ci accomodiamo all'interno ed entrambi ordiniamo un panino con hamburger, coca-cola per me e una birra per lui.

Alzo lo sguardo verso di lui e lo trovo a guardarmi così lo incito a parlare.

-Cosa hai fatto in questi giorni?- mi chiede.
-Sono stata impegnata- rispondo sorridendo.

Lui ride mordendosi il labbro.
-Sei, sempre così vero?- chiede arricciando il naso.
-Quasi sempre, comunque sono stata tutto il tempo a casa- gli dico, -tu?- continuo.

-Palestra, casa, sempre le stesse cose-mi dice.
-Sai speravo mi chiamassi in questi giorni- dico per poi pentirmene il secondo dopo.

Ma sono per caso impazzita? Speravo mi chiamassi?
Ora penserà che sono pazza di lui anche se forse lo sono!