Incubi

34 5 0
                                    

Il sonno arrivo' tardi quella notte, presa da mille pensieri e congetture . Quando le braccia di Morfeo la incatenarono all' oblio ,la sua mente si perse fra sogni ed incubi, rivelatori della sua mente angosciata, e divisa fra mille turbamenti.

"Come sei bella ...eppure, come puoi somigliare a un demonio?"
quella voce pareva supplicarla, non porle una domanda.

Una bufera di vento fece volare le foglie che iniziavano a cadere dai primi rami secchi degli alberi ,segno imminente d' autunno.
Poi dei passi incerti venivano verso di lei, accompagnati da un vivido timore di avvicinarsi troppo ma al contempo traboccanti dal desiderio di sfiorarla, e quelle mani tese verso di lei anelavano così tanto di sfiorarla ...anche solo per un istante.

Ancora quegli occhi la guardavano ,ancora le ripetevano la stessa identica frase, fino a farla impazzire.
Ed Emma rispondeva con un muto assenso, triste , spaventata da quelloche essa stessa sapeva.
Nessuno le si sarebbe mai potuto avvicinare perchè la sua natura avrebbe distrutto qualsiasi cosa avesse incrociato il suo cammino, avrebbe portato solo la distruzione il suo passaggio...il male albergava in lei.

La mano si protendeva ancora verso la sua persona, mentre l' abito veniva frustato dal vento rabbioso che non faceva altro che ripeterle insistente l' eco delle parole che rimbombavano dentro la sua testa e nelle sue orecchie ormai sature di disprezzo, orecchie che coprì con entrambe le mani per non sentire più nulla...e le gambe indietreggiarono , iniziarono a correre veloce , mentre inciampava sui suoi stessi passi... e quelle parole la inseguivano come frecce scoccate da un arciere maledetto.

"No... no !!"
Il suo grido strozzato fu accompagnato dal
risveglio traumatico e sconvolgente, le lenzuola si erano attorcigliate intorno al collo, ed Emma portò subito le mani ad afferrare il tessuto che anche se la serrava dentro una morsa tenue ,arrecava una sensazione di disagio ,paura e cosciente consapevolezza che quello che era un incubo insinuato nel sonno ,faceva parte della sua realtà.
Tremante allontanò le lenzuola che caddero ai piedi del letto, le allontanò ancora per una maggiore sicurezza con una mossa della gamba facendole finire attorcigliate in un angolo della sua camera per poi continuare ad osservarle come fossero un nemico temibile,e nel frattempo portò le mani alla gola, deglutendo a fatica ,segno di uno stato di agitazione mentale. Balzò fuori dal letto come un felino in fuga dal pericolo.
Indietreggiò di alcuni passi dando le spalle alla porta e a tastoni trovò la maniglia abbassandola con forza per poi uscire da quella stanza dove non riusciva più a trovare respiro.
Una volta fuori dalla casa, si abbandonò agitatamente contro il tronco di un albero, cercando di prendere quanta più aria possibile potesse stare nei suoi polmoni.

Per sua fortuna Tilla non era a casa con lei, in quel periodo stava per qualche tempo nella casa della sua fidata balia Lia ,che possedeva un piccolo casolare fra il verde dei boschi e la salutare aria di montagna ,trasferimento studiato appositamente per la sua salute ormai molto migliorata. E per precauzione da mamma premurosa aveva deciso con non poco rammarico di farla allontanare dalla città ,sarebbe stato meglio così. Ringraziò il cielo per quella coincidenza.
"Oh ...ma dovrà pur finire questa notte!"

Si guardò attorno .

Tutto era così pacifico e silenzioso...solo ciò che si trovava dentro il suo animo era tempesta e terremoto.
Lasciò andare via qualche sospiro chiudendo gli occhi provando a ritrovare la calma ,cercando di cancellare le brutte sensazioni che l' incubo aveva lasciato dentro il suo essere.

I grilli, quei pochi che ancora l'estate che andava scemando aveva lasciato, cantavano il loro solito frinire sotto la luce della luna. Avrebbe potuto godere di quella melodia di fine estate con la sua piccola ,cullandola fra le braccia e respirando serenamente l aria fresca della notte. "Si ,la mia piccola Tilla..."

All' improvviso un ululato pose fine al canto dei grilli.
Emma riaprì gli occhi spaventata e ferma immobile ,ancora saldamente abbandonata a quel grande albero che le dava riparo e sicurezza tese l'udito osservandosi con cautela attorno.
I suoi occhi erano l' unica cosa che in un quello scorcio buio avrebbero potuto notarsi tant 'era il luccichio che albergava in loro in preda all' adrenalina e la paura.

Eppure proprio lei, non avrebbe mai dovuto aver paura di un lupo. Il suo amato e ormai defunto Varg ,era cresciuto circondato dai lupi. Non aveva mai avuto una famiglia ,solo un unico amico: Viktor. Ed erano cresciuti insieme...e da sempre si consideravano fratelli. Scomparso Varg, purtroppo Emma non ebbe più notizie nemmeno di Viktor ,sapendo troppo bene che la morte del biondo, come amava chiamarlo lei, gli aveva lacerato per sempre l' anima.

Si mosse con cautela perchè l' ululato si faceva sempre più vicino e nitido.
Si abbassò sulle gambe per poter scrutare meglio davanti a sè ma non riuscì a vedere nulla di più se non foglie e rami mossi dal vento. Solo il suo respiro affannato spezzava la sottile lama del silenzio quando sue spalle in modo nitido udì lo scricchiolio di foglie calpestate. Si voltò come fosse rallentata . Un lupo era alle sue spalle ed era assai strano che si fosse staccato dal suo branco, che fosse stato uno sprovveduto predatore?

Emma si alzò lentamente chiuse gli occhi per pochi attimi e l' istinto le dettò saggiamente di fare tutto con cautela controllando quando più possibile ogni minima emozione.
Constatò che l' animale aveva più d' una via di fuga e per qualche momento questo pensiero la tranquillizzò , i lupi di solito, nella loro natura scappano nel folto del bosco non appena si accorgono della presenza di una persona.
Ma col muso fermo e diritto, l' animale la guardava negli occhi col capo ruotato in maniera leggera ma ben visibile, come se fosse incuriosito dalla ragazza. A voce alta e con fermezza Emma gli intimò "Và via...vattene,vattene via!Torna dal tuo branco!"

Il lupo inizialmente indietreggio' per poi mostrare i denti con un ringhio di avvertimento. I suoi occhi famelici brillavano nel buio ... quel luccichio  costrinse la donna a star ferma
pentendosi immediatamente  di aver proferito parola ed essersi mossa...
"Buono...devi stare buono e permettermi di camminare lentamente cosi io posso tornare dentro ..." camminava di lato nel frattempo con le mani protese in avanti sotto lo sguardo ringhioso e minaccioso dell animale.
"Non ti farò del male sei tu che hai cercato me".

A quel punto si fermò. Uno scatto repentino e la sua bocca pronunciò solo una parola . "VARG!!"

Pensava davvero che stesse diventando pazza o quanto meno sfiorando la soglia della follia quella notte e lo era davvero folle, perchè nulla di tutto quello che le stava capitando aveva senso ma continuava a guardare quel maestoso lupo che ululò ancora una volta dopo che Emma pronunciò un'altra volta quel nome che poi mise in una repentina fuga il lupo verso il fitto bosco.

"No ...torna qui, ti prego...torna indietro !!" Gli corse dietro disperatamente ,urlando disperata . "Fermati, aspettami!!".

Stremata da quell' insolito inseguimento e rendendosi conto di correre dietro ad un animale, si fermò sgomenta guardandosi : scalza,in camicia da notte ,sconvolta e circondata solo da alberi che si muovevano come onde in balia del vento.

"Ma ..che...che sto facendo? Devo essere impazzita ...cosa mi prende...?!"
Si guardò indietro in direzione del lupo ,poi si voltò dalla parte opposta guardando la via del ritorno.
Stringendosi le braccia addosso per cercare riparo dal freddo notturno,a passi stanchi e incerti riprese a camminare e quando arrivò finalmente a casa ,circondata dalle protettive quattro mura, sedette davanti al camino . Iniziò un lungo interrogatorio mentale verso se stessa.
Doveva rispondere sinceramente e guardarsi dentro... nel suo animo . Trovare una spiegazione logica a tutto quello che era successo pochi istanti prima non sarebbe mai stato facile . "E se davvero qualcosa dentro di me non ...? "

"O semplicemente ciò che è appena capitato nel bosco è solo stato un brutto incubo... o ancora Emma non capisci ?Non capisci che la tua vita sarà per sempre legata a qualcuno che non esiste più e che costantemente ti ricorderà la sua presenza...per diventare per sempre la tua maledizione!"

Rose Nere  [PRESTO IN CARTACEO !]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora