Notte "im"perfetta.

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23 settembre 1462

La sera del ballo fu tiepida e senza nemeno un filo di vento.

Era splendido ciò che gli occhi della giovane Lepore ammiravano : il lago con l' imbrunire assumeva varie sfaccettature colorate creando una deliziosa atmosfera e mille giochi di luce impossibili da riprodurre artificialmente.

Emma riconobbe di essere un tantino disorientata ,conscia del fatto che non era abituata a partecipare a quel genere di eventi. Prese l' iniziativa tuttavia di muovere i suoi passi verso la direzione nella quale si dirigevano i primi invitati e sedette su una delle tante panche poste in vari punti ,attorno al grande tendone candido. Le donava molto l' abito che aveva indossato quella sera.
Le venne chiesto se gradiva del vino, e lei con un cenno sorrise ,piegando cortesemente il capo di lato. "Molto volentieri,grazie."

Non appena portò il bicchiere alle labbra intervenne prontamente la vocina , agghindata di tutto punto anche lei per l'occasione che subito l' ammonì" non montarti troppo la testa ". E stancamente con rassegnazione Emma sollevò gli occhi al cielo , mordendosi un labbro ,obbligandosi a tacere più per il fatto che se qualcuno l'avesse sentita inveire con un invisibile sconosciuta, avrebbe potuto prenderla per pazza.

Stranamente la vocina tacque nel giro di pochi secondi e dunque Emma molto curiosa,si osservò intorno. La prima considerazione che formulò fu che di li a poco sicuramente sarebbe giunta mezza Livorno, senza contare che solo con la famiglia di Emanuele ,(che continuava a sperare di non incontrare anche se la cosa risultava pressochè impossibile per una serata simile ,ma avrebbe almeno fatto di tutto per evitarlo) che erano parecchi, si sarebbe riempito di certo il posto in un batter d'occhio.

I musici intanto suonavano melodie bellissime e soavi ,qualche coppia passeggiava a braccetto mentre sorseggiava del buon vino nei calici ed il bisbigliare era ancora sommesso e pacato.Ma durò così pochi istanti quella bella favoletta...troppo pochi , e gli attimi che seguirono furono rudi e feroci tanto quanto bastava per riportare Emma alla realtà.

Bastò udire alle sue spalle delle voci prima distanti , indistinte, per mettere in allerta il suo istinto battagliero. Ma...ma il brillio che tutto circondava la distolse presto e a quelle voci ci badò solo per pochi attimi.
Purtroppo fu costretta a badarci con molta attenzione quando qualcuno si piantò alle sue spalle ,poi davanti e di lato. Una bella dama seduta sotto le stelle , circondata all' improvviso dalle guardie. "Spiacenti Lepore, la festa è finita".

Emma trattene il fiato per una manciata di interminabili secondi ,dopo di chè sospirò senza dir nulla ,sapeva bene perchè le guardie erano venute a prenderla, ma non avrebbe mai immaginato proprio quella sera, proprio in quel momento.

Ma la sua lingua era come sempre veloce quanto la sua spada. E non seppe trattenersi ,neppure in circostanze come quella.

"Siete stati premurosi ,avete scelto la serata perfetta. Mi chiedo stavolta quale figlio di cagna abbia parlato ...ci avete messo poco a trovarmi." Si alzò prontamente dalla panchetta posando il calice sull' erba, mentre una guardia senza darle il tempo di risollevarsi la prese per un braccio intimandole di muoversi e di farlo alla svelta.

Per tutta risposta ,con tutto l' orgoglio di cui era capace ,Emma lo guardò dritto negli occhi . Non aveva nessuna intenzione di sfidare o controbattere ,tanto meno cercare di scappare ,ma sperava che facessero meno scene possibili... in quel luogo si stava svolgendo una festa e tutti sapevano chi lei fosse , sperava che  tutto non  si fosse tramutato in un teatrino che avrebbe rovinato la serata a tutta Livorno,  regalando chiacchiere da salotto per una quantità di tempo abbastanza soddisfacente per poi stancarsene come la roba vecchia senza nemmeno ricordarsi di averne accennato.

Rose Nere  [PRESTO IN CARTACEO !]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora