20 settembre 1462.
Passò qualche giorno e la quotidianità tornò a riempire le giornate di Emma ,quella strana notte diventò soltanto un brutto ricordo che ogni tanto ritornava in mente e che subito veniva scacciato con prontezza e lucidità . Riuscì anche a distrarsi e allontanò facilmente i brutti pensieri almeno in quel giorno di fine estate , nella vecchia taverna della città fra le allegre chiacchiere e la compagnia di buoni amici ,che avevano a cuore quella "ragazza così scapestrata",si parlava di un ballo a Livorno,che stava per essere organizzato in pompa magna,a quanto sembrava. E quelli non erano eventi che capitavano spesso in città, qualche mese addietro alcuni cittadini erano riusciti a mettere in piedi "la fiera estiva" con un discreto successo ,ma mai nulla di più esaltante.
Emma con sua grande sorpresa, fu uno dei cittadini a cui proposero di aiutare a darsi da fare nel trovare un giusto e adeguato scenario al delizioso e imminente evento .Sorseggiava una birra e le suonava strano che cercassero di coinvolgere proprio lei ,ma dovette ammettere che nonostante la riluttanza iniziale a poco a poco l' idea iniziò a solleticarla un pò. "Un ballo è pur sempre un ballo ...potrebbe essere un occasione fuori dagli schemi ,godere della compagnia degli amici ...osservare tutte le personalità del posto riunite in una sola sera...soffermarmi in riva al lago...illuminato dalla luna ,e perdermi nei sogni. " ".Mentre lucidava la sua fedele spada Emma ripensò a quelle parole pronunciate in modo soave dalla giovane figlia del fabbro , così radiosa mentre sognava ad occhi aperti...ma lei era dolce e ingenua ,era soltanto una ragazzina...e non era Emma Beatrice Lepore.
Mentre pensava tutto questo si diede uno scossone, pensando che lei non ci credeva più a quegli stupidi sogni romantici ,e sopratutto avevano poco a che fare con il prendersi cura delle proprie armi in quel momento.
Nel frattempo intanto tutte le damine della città erano in fermento e per non perdere nemmeno un istante del prezioso tempo che avevano a disposizione la "rossa" Rebecca, cugina di Emanuele( che Emma ebbe la fortuna quei giorni di non intravedere mai) si precipitò a casa della Lepore ,inaspettatamente ,e un tantino in imbarazzo entrambe , iniziarono a discutere sul da farsi. A dire la verità ,l'imbarazzo della ragazza fu solo iniziale perchè la parlantina di Rebecca ebbe la meglio sui si e i no di Emma senza lasciarle mai il tempo di replicare tant è che Emma iniziò a chiedersi come riuscisse a parlare così velocemente e nel frattempo respirare.
Ma si sa , gli opposti si attraggono ed infatti fra le due scoccò un idillio insolito. Pur provenendo da mondi completamente diversi riuscirono a discorrere e organizzare il tutto fra risate, battute e una finale (e scioccante !) stretta di mano.
Si salutarono poco prima dell ora di pranzo dandosi appuntamento per rivedersi nei giorni seguenti. Quel pomeriggio però si rivelò noioso, ozioso e non stimolante come le ore precedenti.
Emma non sapeva se passare alla carpenteria di cui lei era proprietaria ,per accertarsi che Angelo, il ragazzo che lavorava per lei, stesse rigando dritto sopratutto con la fedele clientela che non proveniva solo da Livorno (cosa più importante verificare che il ragazzo stesse ,appunto lavorando)o se andare un pò a pesca, cosa che non faceva da tempo o ancora, pensiero più allettante gironzolare fra le taverne e fare quattro chiacchiere con gli amici. Ma occuparsi dell organizzazione del ballo quel giorno l aveva presa talmente tanto che non riusciva a pensare a nient altro! "Diamine Emma...non ti starai addolcendo come quelle damine tutte chiesa e ricamo? "disse a voce alta alquanto stizzita , e come se qualcuno avesse riportato a gran voce i suoi pensieri ecco che una affannata Rebecca spuntò praticamente dal nulla spezzando la pace di Emma. La prese subito a braccetto e le sue guance arrossate si intonavano alla perfezione col colore dei capelli che a loro volta stavano d' incanto appoggiati sulla veste verde bosco.
"Emma cara, il tanto chiacchierato evento avrà luogo fra solo due giorni e allora perchè non passare e dare una sbirciatina su come procedono i preparativi ??" Emma replicò ."Ma...i preparativi saranno appena cominciati ...non penso ci sia tanto da ,ehm...sbirciare."Rebecca emise una risatina cristallina. "Oh Emmaaa ... Che sarà mai capitare là per caso?"Una strizzatina d' occhio concluse che aveva già deciso ed Emma restò abbastanza stupita di quanto quella piccola damina fosse sveglia ed arguta. Si recarono quindi sul luogo prescelto ,al lago ,e con loro stupore e meraviglia videro che già gli operai si adoperavano per montare tutto l 'occorrente, stavano iniziando infatti ad allestire il palco che avrebbe accolto i musici e i loro strumenti , altri uomini avrebbero poi montato il bianco tendone sotto il quale sarebbe stato allestito un sontuoso banchetto mentre i valletti avrebbero servito e riverito gli invitati ,poi poco più in là erano già predisposti gli spazi per disporre le numerose candele che sarebbero state allineate in modo da creare un sentiero luminoso ... "Oh Emma tutto sprizza un non so che di magico e romantico ...chissà quali e quante scintille scoccheranno lungo il corso di questa imminente serata!!"
Rebecca poi scorse la sua gemella Dafne in compagnia di altre giovani di buona famiglia e salutandole con veemenza si avvicinò loro ,ed Emma rimasta per cautela a debita distanza potè sentirle come si complimentavano fra loro del loro operato e per aver praticamente svolto tutto alla velocità della luce. Una di loro sventolandosi con un piccolo ventaglio esagerò addirittura in modo adulatorio.
"Ragazze, buongiorno. Davvero non saprei cosa altro dire se non che siete state magnifiche! Tutto è molto bello , organizzato nei minimi dettagli!E lo scenario del lago renderà ancor più magico l' evento!" Le gemelle sorrisero nel modo in cui due fanciulle di buona famiglia fanno: timidamente e pudicamente,arrossendo come ultima regola.Emma con una piccola smorfia distolse per un momento lo sguardo dalle due esemplari di ragazzette dagli occhi di cerbiatto impaurito, detestava quei modi forzati e sempre formali nel dimostrare qualsiasi emozione ,tipici della nobiltà. "Non potrebbero sorridere e ringraziare semplicemente con la voce,come tutti i comuni mortali??"
Scacciando quel pensiero ,che non voleva facesse trapelare più di quello che la buona educazione imponesse, sorrise guardandosi intorno. La luna la notte del ballo sarebbe stata piena, lo sapeva...e avrebbe circondato tutto e tutti con la sua luce d 'argento facendo risplendere l acqua del lago piu di ogni candela o lumino che avrebbero guidato i passi degli invitati verso il ballo.
Ma non i suoi.
AVRETE PAZIENZA AD ASPETTARE DOMANI PER SAPERE COSA ACCADRà AD EMMA?? Ho spezzato volutamente la parte ,rendendo questo capitolo un pò più breve!! A domani!!
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Rose Nere [PRESTO IN CARTACEO !]
Ficción históricaESTRATTO "Emma...perdonami, so che puoi capirmi. Uno come me ....presto otterrò il titolo di conte, io non posso legarmi a te .Vorrei...vorrei..." Emma lo spinse verso il muro costringendolo a guardarla. "Abbi il coraggio Emanuele!!Pronunciale qu...