11 ottobre 1462
Scorgeva Gaeta e il suo porto con il cannocchiale donatole da suo fratello.
Dunque lo aveva messo in atto il suo piccolo programma : era salpata alla volta di quella città che tanto amava qualche giorno dopo aver inviato la sua missiva al Governatore.
Tre giorni prima , era Livorno che vedeva, ed il suo porto...l' aveva lasciato tre giorni prima con un pò di rammarico, aveva lasciato li solo pochi veri amici... quelli che poteva contare sulle dita...ed esattamente tre persone per cui avrebbe dato la sua vita senza esitazione. TRE. Tanti tre. " Evidentemente o almeno cosi sembra, il tre potrebbe essere un numero fortunato."Non fu difficile predisporre quel viaggio verso Gaeta , gli accordi col fratello per poter salpare con la nave erano stati presi in maniera molto leggera : giocando a carte. E fra una risata e l ' altra Federico non mancò di ammonire quella testa calda della sorella. "Se mi riporti la bagnarola anche con un sol graffio giuro che ti metto a fare il mozzo a vita !"Il rammarico maggiore che provava era solo ed unicamente per tutte le persone a lei care che lasciava momentaneamente ,e che sapeva avrebbe riabbracciato molto presto. E Tilla . La sua dolce e piccola bimba che decise sarebbe stato meglio non portare con sè . "SEI UNA MADRE DEGENERE...HAI MESSO AL MONDO UN FIGLIO PER ABBANDONARLO OGNI QUALVOLTA TI PARE ,OGNI QUALVOLTA LA TESTA TI DICE EGOISTICAMENTE DI PARTIRE PER ANDARE CHISSA' DOVE ...E FAR COSA POI..." Emma emise un sospiro stizzito. "Possibile tu non taccia mai?! Fossi fatta di carne ,giuro ti avrei chiuso la bocca da tempo!"
La voce tacque immediatamente ,come sempre.
Emma continuò ad osservare il mare .
Aveva capito , aveva riflettuto ... tutto ciò in cui aveva creduto fino a quel momento stava svanendo come si dissolve la nebbia al mattino. Aveva capito che una donnetta delicata e con la pelle candida come neve , che portava il nome di un fiore , che si muoveva con grazia anche solo per grattarsi una mano, aveva vinto il trofeo a cui lei era stato soltanto permesso sfiorare e poi osservare da molto lontano. Aveva capito molte cose Emma assaporando l' ennesima delusione, che poi cedette il posto alla rabbia, una rabbia che in fondo ,era immeritata. Forse l ' indifferenza totale ed assoluta sarebbe stata l' arma vincente...o forse ancora meditava vendetta..."non lo so...qualcosa mi verrà in mente" mormorò mentre distolse dalle sue iridi verdi il cannocchiale riponendolo al suo posto... le importava solo d' essere arrivata dove in quel momento voleva essere.
Nel frattempo presso la dimora del Governatore poco fuori i pressi di Gaeta, Raniero fu informato con solerzia ancor prima che la nave giungesse in porto. "Governatore , perdonate il disturbo ,Emma Beatrice Lepore ,la Vostra ospite sbarcherà fra breve in porto."
Raniero era seduto comodamente su una lussuosa poltrona , diede ordine di inviare subito due gendarmi insieme alla sua carrozza personale nei pressi della banchina ,dove la nave del fratello della Lepore sarebbe stata ormeggiata. La carrozza sarebbe stata seguita dalla scorta armata e arrivò come previsto qualche minuto prima dello sbarco di tutto l 'equipaggio. Non appena gli uomini discesero, i gendarmi del Castello mostrarono al Capitano della nave una pergamena sigillata e firmata dal Governatore in persona. Emma si pose al fianco dell 'uomo che velocemente scorreva lo scritto con gli occhi per dare l'annuncio alla ragazza. "Pare che tu debba precipitarti dal Governatore Emma. Qui ti prega di seguire la scorta e ..." Non riuscì a terminare la frase perchè fu interrotto rigidamente dagli uomini di Raniero . "Il Governatore non ama aspettare."
Un uomo della scorta prese sottobraccio Emma conducendola dentro la carrozza ma lei caldamente protestò la decisione ,infatti appena dentro il lussuoso mezzo e
prima che richiudessero il portello fermò il braccio del gendarme." Perchè tutta questa premura? E i miei amici? Loro vengono con me." Il soldato rispose celermente. "Non preoccupateVi. Il Governatore attende solo i Lepore . Gli altri saranno condotti dai miei uomini ai loro alloggi qui in città. Alloggi adeguati e confortevoli. "
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Rose Nere [PRESTO IN CARTACEO !]
Narrativa StoricaESTRATTO "Emma...perdonami, so che puoi capirmi. Uno come me ....presto otterrò il titolo di conte, io non posso legarmi a te .Vorrei...vorrei..." Emma lo spinse verso il muro costringendolo a guardarla. "Abbi il coraggio Emanuele!!Pronunciale qu...