Quella mattina Federico Lepore controllava i soliti documenti tra cui scartoffie di bottega a cui certo non lavorava nè volentieri tanto meno di buona lena, quando gli cadde l'occhio sulla bottiglia di rum rimasta sopra il tavolo dalla sera prima e non potè fare a meno di bere un lungo sorso.
Sul fondo della bottiglia rimase attaccato un foglio che certamente era stato fatto recapitare il giorno prima , quindi avvicinandola alla bocca, vide in modo inequivocabile quel permesso di attracco.Spalancò gli occhi perchè lesse tra i nomi quello di sua sorella Emma ,ma sopratutto la data ,che era quella della mattina prima e quasi gli andò di traverso il rum. Si pulì la bocca con la manica della camicia ,lasciò cadere tutto ciò che aveva fra le mani non curandosi affatto del trambusto che provocò ,prese il cappello e corse fuori.
"Mia sorella è tornata dal sud! Chi la sente ora che non sono nemmeno andato a prenderla al porto." Il suo era un pensiero formulato ad alta voce mentre si dirigeva verso le stalle pregando e sperando di cuore di trovare sua sorella in buona salute. Mentre sellava il cavallo si augurò di non incorrere nell' ira della sorella ,che anche se non lo avrebbe mai ammesso ,si sapeva che fosse un pochino permalosa. Ormai non avrebbe fatto in tempo a inventarsi nessuna scusa plausibile quindi spronò il cavallo in direzione del casato arrivando in un baleno ,data la premura di rivederla. ( e l'ansia di scorgere la disapprovvazione sul suo volto per essersi dimenticato il suo ritorno) .Appena di fronte la porta della camera inciampò su un baule lasciato li, forse dalla sera prima, e dopo essersi rialzato lo prese di peso e lo portò dentro con sè. "Combina guai anche da gravida..." borbottò tra sé e sé con uno spiccato sorriso.Emma ancora dormiva,sfinita dal viaggio e dal peso che ormai portava da nove lunghi mesi ,e l' inciampare di Federico quei secondi prima provocò un forte trambusto che le arrivò alle orecchie, simile al rumore di un tuono tanto da farle aprire gli occhi di soprassalto .
E poco dopo si affacciò sulla soglia della stanza un viso familiare,quello di suo fratello."Caspita, a vedere le dimensioni saranno almeno due bambini, sorella" sorrise dolcemente.
Ti serve qualcosa?"Emma avrebbe voluto rispondere a tono come era solita fare e salutare suo fratello con un forte abbraccio, ma si sollevò a fatica dal letto. Fu proprio in quel momento che il ragazzo così sornione e simpatico cambiò la sua espressione da sorridente a preoccupata.
E infatti la mente sveglia e veloce di Federico organizzò tutto in un lampo,bagagli veloci e trasferimento al piano di sotto per far star più comoda possibile sua sorella.
Fece chiamare poi Gualtiero,diede disposizione di preparare un pranzo adeguato per due ,perchè non aveva nessuna intenzione di lasciarla da sola a casa : i giorni che precedevano il parto e quelli a seguire ,li avrebbero trascorsi insieme ,e Federico le promise che nulla sarebbe mancato nè a lei e nè a suo nipote.Ovviamente ,per forze di causa maggiore Emma non fece obiezioni,e complici il caldo, spossatezza e la stanchezza fu ben contenta di poter essere accudita se ne avesse avuto bisogno,anche perchè il giovane cerusico Emanuele le aveva raccomandato di riposarsi ,ora piu che mai e dal canto suo
Federico fu più che mai premuroso con lei e con modi delicati la aiutò a discendere i gradini intanto le diceva "Alloggerai nelle camere al pian terreno sorella,non voglio che ogni sera,per andare a dormire,tu debba fare tutte queste scale!"Ed aveva ragione caspita!
Le stanze al piano di sopra erano di certo più confortevoli e spaziose,ma alla donna in fondo serviva un letto dove riposare e dormire e per il resto ,ogni comodità era di sotto,il grande salone con la biblioteca annessa,da dove poi si poteva uscire dalla porta a vetri verso il giardino.
"Si fratellino,credo che tu abbia ragione.Con queste caviglie gonfie e il peso del bambino,non ho quasi più la forza di far nemmeno quattro passi,figuriamoci affrontare l 'impresa di questo scalone!Ma perchè diamine lo abbiamo fatto costruire?!"
STAI LEGGENDO
Rose Nere [PRESTO IN CARTACEO !]
Ficción históricaESTRATTO "Emma...perdonami, so che puoi capirmi. Uno come me ....presto otterrò il titolo di conte, io non posso legarmi a te .Vorrei...vorrei..." Emma lo spinse verso il muro costringendolo a guardarla. "Abbi il coraggio Emanuele!!Pronunciale qu...