1 ottobre 1462
La mattina in cui fu scarcerata ,dopo che ebbe letto la pena pecuniaria che il Tribunale le impose di pagare , Emma noto' come il tempo fuori dalle quattro mura carcerarie fosse mutato ,nel giro di soli due giorni l' autunno si era fatto avanti, portando cielo nuvoloso , vento e di quando in quando improvvisi acquazzoni.
Mentre a passo pesante e stanco faceva ritorno alla sua dimora, pensava a tutto quello che le era accaduto durante la breve detenzione: una lettera portata dalla guardia , quel misterioso uomo che si era arrampicato alla finestra della cella rischiando grosso solo per riportarle,con uno spiccato senso verso le ingiustizie, ciò che le era stato tolto e addirittura in dono il rum di suo fratello. Ed era conciata in un modo che attirava strane occhiate fra i pochi passanti in quello stretto viottolo , con l abito strappato sentiva freddo perciò con quel lurido cencio che la vicina di cella le aveva donato ,si coprì bene le spalle. Lo strinse forte a sè come se fosse il più prezioso scialle tessuto con stoffe raffinate e di pregio.Il viso portava ancora in modo lieve i segni del secondo schiaffo che giorni prima l' altra simpatica guardia aveva pensato bene di assestarle ,così tanto per dispetto e per vile superiorità di forza. Teneva in mano in quel momento quella strana lettera che le era stata fatta recapitare in cella, cosa presso chè impossibile per le persone comuni, quindi ragionò che doveva esser qualcuno di importante.
Si fermò poco prima di arrivare alla piazza e rilesse un altra volta la missiva soffermandosi sulla firma..."L uomo delle mele " .
Ma il capo le doleva, era stanca per risolvere lo strano enigma ed era ancora mattina presto, in quelle condizioni pessime la concentrazione su quel pensiero le scivolava via come se avesse fra le mani una saponetta. Eppure... era più forte di lei, ormai era assillata da quel curioso scritto."L uomo delle mele" continuava a ripetere mentre percorreva la strada verso una piccola scorciatoia per tornare a casa.
Si fermò. Riaprì la lettera ...corrucciò per un attimo le sopracciglia , alzando poi lo sguardo come se stesse per dire qualcosa con un aria e l' espressione di chi sta per arrivare a capire qualcosa di molto importante.
"L uomo delle..."Finalmente ci era arrivata. Un sorriso spuntò su quel bel visino cosparso di lividi e poi fece eco una buffa risata, che terminò quasi subito, perchè lo zigomo tumefatto le dolevatroppo anche per concedersi una sana risata. Ora che aveva capito chi fosse il mittente scosse la testa sempre più sorpresa e subito dopo annuì con un lampo di soddisfazione negli occhi...sapeva che l' uomo della lettera avrebbe mantenuto la sua parola, quindi non appena si fosse rimessa con un bel bagno bollente e un pasto decente, si sarebbe preoccupata di inviare una risposta all' ormai smascherato Uomo delle Mele...che altri non era che Raniero Rosseau."Sei stato troppo prevedibile ,Governatore." Finalmente giunse alla stradina famigliare ,quella di casa che mai come in quel momento era stata felice di ripercorrere.
Una volta che si immerse dentro la tinozza di acqua bollente non le sembrò vero potersi ristorare fisicamente e mentalmente.
"Il carcere è come il fango...posso sempre lavarlo via...un colpo di spugna e tutto torna come prima ." Mentre la spugna intrisa d' acqua e sapone sfiorava la sua pellecreando una morbida schiuma si fece strada il pensiero più preoccupante per lei in quel momento :
pensava a cosa avrebbe fatto con sua figlia e sopratutto con Lia quando le avrebbe notato quel brutto livido sullo zigomo e avrebbe avanzato mille domande. Sbuffò come se fosse una bimba capricciosa.
Persa in quel pensiero chiuse gli occhi poi trattenne il fiato e s' immerse completamente dentro la tinozza per poi riemergere subito dopo con un sospiro e un mugolio soddisfatti.
Uscì gocciolante sul tappeto di pelle di capra e si avvolse dentro un asciugamano di lino, poi entrò nel piccolo studio dirigendosi verso il piccolo scrittoio ,che stava proprio davanti alla finestra. "E adesso,misterioso Uomo delle Mele...Caro Raniero,devo dedicarmi a te."
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Rose Nere [PRESTO IN CARTACEO !]
Historical FictionESTRATTO "Emma...perdonami, so che puoi capirmi. Uno come me ....presto otterrò il titolo di conte, io non posso legarmi a te .Vorrei...vorrei..." Emma lo spinse verso il muro costringendolo a guardarla. "Abbi il coraggio Emanuele!!Pronunciale qu...