19 dicembre
Il giorno dopo i due futuri sposi riappacificati, andarono un po' in giro per le varie botteghe della piazza di Gaeta ed Emma trascorse piacevolmente qualche ora tenendo il braccio del suo futuro marito ,era serena e appagata e chinava il capo in segno di saluto a chi incrociavano in modo educato e con un leggero e appena accennato sorriso come si conveniva ad una nobil donna e come le aveva raccomandato Raniero prima di uscire dalla tenuta.
Di sottecchi, con la bocca di sbieco rivolta al suo compagno bisbigliò qualcosa che fece alzare gli occhi al cielo al Conte." Ma devo sempre sorridere come se avessi una paralisi ?" Infatti quel sorriso non accennava a scomparire dal suo viso, finchè si tramutò in una risata sonora appena terminò di parlare e che fece in modo di far sorridere di gusto anche Raniero."Il sorriso mia cara è un biglietto da visita per noi nobili, non dimenticarlo mai. Non sei di buon umore? Devi sorridere comunque. Vorresti mandare al diavolo qualcuno? Non farlo ma sfoggia il più bel sorriso che possiedi. Non sarà poi così difficile imparare no?"
"Tesoro ...dimentichi che io so mandare al diavolo molto meglio che sfoggiare un sorriso da cretina. Mi regala molte più soddisfazioni."
Appena terminò la frase sporse il collo incuriosita perchè poco più avanti della bottega di una fornita armeria, ce n' era un' altra dove ogni donna avrebbe potuto rifarsi gli occhi , si potevano trovare varie e pregiate stoffe molto costose...con la differenza che la maggior parte delle donne avrebbe solo potuto guardare mentre Emma poteva recarcisi ogni volta che lo desiderava ,e così senza pensarci due volte, sotto invito di Raniero che la guardava incuriosito per testare la reazione esclamò "Oh ma io desideravo tanto visitare l' armeria!"
Scoppiò a ridere e sorniona e in modo seducente lo baciò . "Ebbene oggi ti stupirò, ti prendevo solo in giro. Preferisco visitare una bottega di stoffe, merletti e pizzi e fare contento il mio maritino."
Gli schioccò un altro bacio con la promessa che non avrebbe tardato. Poi si voltò prima di entrare. "Per nessun motivo ti permetterò di vedere il mio abito da sposa, sai che è molto probabile che io trovi qui la stoffa giusta, vero? Quindi ci vediamo più tardi ...puoi andare.
E vedi di non imbrogliare. Qui dentro tu non devi metter piede!" A quel punto fu trattenuta di spalle da Raniero che posò la sua bocca sulla nuca col viso rivolto verso un orecchio ,in modo da farsi udire impercettibilmente." Sai quanto mi importa del vestito da sposa? Tanto durerà solo poche ore, dovrai toglierlo, volente o meno!" La lasciò andare e nel contempo le lanciò un bacio.
Il suo volto era sorridente e osservò un altrettanto sorridente Emma varcare la soglia della bottega dove erano esposte stoffe così belle e preziose che davvero non sapeva dove far soffermare i suoi occhi.21 Dicembre.
Mancava solo qualche piccolo baule da chiudere dopodichè sarebbe stata pronta per la partenza, accompagnava il suo futuro marito verso Capua, città dove possedeva vari ettari di terreno, vigneti per la precisione. Rosseau era solito recarcisi almeno due volte l' anno, prima della vendemmia e subito dopo, per rendersi conto coi propri occhi del fatturato del proprio vino prodotto con l' uva delle sue terre.
Emma congedò Sara molto velocemente, era in grado di sistemarsi da sola il mantello scuro senza avere sempre addosso le mani della graziosa servetta e a dirla tutta avrebbe fatto a meno benissimo di lei tutti i giorni, ne aveva fatto a meno per quasi tutta la vita della servitù, e nella tenuta del Conte erano talmente solerti nello svolgere i propri doveri che pareva seguissero Emma come dei cani da caccia, le avrebbero portato anche il cucchiaio alla bocca se solo il loro padrone lo avesse minimamente accennato. " Non ho più bisogno di te, vai ora."La partenza sarebbe avvenuta da li a un' ora circa, Emma era pronta da un paio d' ore buone e aveva cambiato la bella tenuta con qualcosa di più comodo.
I suoi immancabili calzoni con la camiciola lavati di fresco, il loro profumo si sentiva da almeno due miglia, pensò.
Alzando gli occhi al cielo sorrise.
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Rose Nere [PRESTO IN CARTACEO !]
Ficción históricaESTRATTO "Emma...perdonami, so che puoi capirmi. Uno come me ....presto otterrò il titolo di conte, io non posso legarmi a te .Vorrei...vorrei..." Emma lo spinse verso il muro costringendolo a guardarla. "Abbi il coraggio Emanuele!!Pronunciale qu...