Il giorno del loro arrivo a Livorno ,Emma fu la prima persona ad esserne informata ,il capitano stesso scambiò quattro
parole veloci con il mozzo e quindi si apprestò a bussare alla cabina della ragazza. Emma gli regalò un bellissimo sorriso e poi con una sonora pacca sulla spalla esordì " Prima di tutto il mio ringraziamento è doveroso, hai "ceduto"alla mia testardaggine di
donna , per aver cambiato i tuoi programmi di viaggio solo per me . Non dimenticherò mai il gran cuore che possiedi amico mio."
Notò il leggero disagio del Capitano quando lei lo abbracciò per ringraziarlo ma ci rise sù senza mostrarlo ,Emma era
fatta così...ogni gesto era dettato dalla genuina spontaneità che madre natura le aveva
donato.
Non appena il capitano si congedò,restò per un istante immobile ai piedi del letto,dandogli
le spalle ,era così strana la sensazione di leggerezza che provava, che fosse felicità di essere di nuovo a casa?
Si sedette sul bordo del letto ,la felicità si era mischiata nel frattempo all'ansia e all'agitazione...tanto che sentì il bisogno di farsi un po'd aria con una mano per qualche secondo e passeggiare avanti e indietro lungo la cabina.
"Mi devo riprendere,scusami piccolo mio,la mamma è molto emozionata.Sembro un oca giuliva ,diamine !" e nel frattempo diede un occhiata allo specchio ,che le mostrava le guance colorate , gli occhi lucidi e la pelle del viso splendente e liscia. Dopo pochi minuti, si sedette sull piccola poltroncina ed ebbe il sentore di sentirsi più che mai pesante,tonda e gonfia.
Un ultimo sforzo che avrebbe concluso quella piccola avventura sarebbe stato scendere dalla nave e farsi accompagnare a casa , e una volta varcata la soglia della propria dimora tutta l'
ansia e la tensione che provava sarebbero passate in un batter d'occhio,ne era sicura.
Soltanto che nemmeno lei era tanto convinta mentre ci pensava ,sapeva bene d'istinto che ormai sarebbe stata questione di pochi
giorni ed avrebbe dato alla luce suo figlio. Pose fine alle considerazioni che le avrebbero procurato solo un gran mal di testa prendendo il proprio bagaglio e dandosi un ultima sistemata alla veste.
Aprì la porta della cabina e si avviò a passi lenti sul ponte,in cerca di Giovanni.
"Chissà perché ho il leggero sentore che stia ancora dormendo della grossa nel suo
letto!"
Ridendo di gusto poi si voltò per ammirare il porto di Livorno,sempre così animato,e pieno
di colori e in mezzo a tutta quella varietà stringendo un pochino gli occhi vide una sagoma riconoscibilissima.
"Gualtieroooo!"
Il mozzo di casa Lepore era ovviamente giunto in porto prima del previsto pronto ad accoglierla inviato senza dubbio dal fratello di Emma ,
Federico. Era davvero un tipo insolito Federico ,il più alto della famiglia ,con lunghi capelli scuri e ricci ,sempre la battuta pronta e un inesauribile senso dell' umorismo che ad Emma ,quando capitava la giornata storta, dava su i nervi perchè nemmeno in quei momenti lui la lasciava in pace ma anzi ci prendeva più gusto.
Emma salutò Gualtiero con la mano , il braccio teso sollevato sopra la sua testa , e non smetteva di sorridere mentre i suoi occhi radiosi intanto frugavano fra la folla nei banchi del mercato, vicino alla piazza e poi ancora vicino agli ormeggi,chissà se anche
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Rose Nere [PRESTO IN CARTACEO !]
Narrativa StoricaESTRATTO "Emma...perdonami, so che puoi capirmi. Uno come me ....presto otterrò il titolo di conte, io non posso legarmi a te .Vorrei...vorrei..." Emma lo spinse verso il muro costringendolo a guardarla. "Abbi il coraggio Emanuele!!Pronunciale qu...