Qualche ora più tardi mentre Raniero ordinava l' ennesimo boccale di birra dentro quel bordello Emma sfogava la sua rabbia contro il povero manichino di pezza e legno come se fosse stato il suo più acerrimo nemico. O rivale in amore. No, il singolare non era esatto.
RIVALI. Che prendevano la forma a volte di belle donne, di cortigiane, di ragazzine donate da principi stranieri o ancora si celavano indisturbate sotto forma di fama, potere , orgoglio e possessione.OSSESSIONE. Ossessione, ossessione.Stava diventando questo per lei il suo rapporto quello strano rapporto con Raniero ? Ossessivo, distruttivo e velenoso.
Infliggeva fendenti su fendenti a quel povero manichino che nulla le aveva fatto, lui che non poteva reagire perchè il suo scopo era solo quello di ricevere colpi rabbiosi talmente forti che la spada gli fece saltare un braccio di legno che rotolò per terra.
"Se quel manichino potesse parlare credo implorerebbe pietà mia signora". La voce le era familiare, la riconobbe subito la giovane donna arrabbiata che si voltò ancora con la spada in mano , una mano che stringeva forte l' arma in questione. "SARA??"Scrutò quel giovane viso...pareva provato da violenze e angherie e non potè far altro che provare pena per lei. Pena che subito prese il posto da una totale indifferenza verso colei che un tempo aveva osato troppo e che era stata punita duramente dal suo padrone e il ricordo di quell' episodio le procuro' il voltastomaco.Le si avvicinò puntandole la spada sotto il mento. "Cosa ci fai qui ?Ti avevo detto di andartene per sempre! Perché ti trovi ancora alla tenuta? " La ragazza deglutì ma stranamente non mostrò segni di tangibile paura ma anzi rispose prontamente.
"Il Conte mia signora. Ha mandato i suoi uomini a cercarmi subito dopo la mia partenza. Non ho potuto oppormi, credo sappiate anche Voi che nella nostra condizione di servi poco possiamo fare..." abbassò lo sguardo . Un lampo di disapprovazione attraversò gli occhi di Emma e iniziò lentamente ad abbassare la spada.
"Ma io ti avevo cacciata! E il Conte ne era consapevole... dunque perché sei di nuovo qui? Non per lucidare l' argenteria vero?" Risollevò l'arma contro la ragazzina. "Mia signora dovete ascoltarmi..." - "Non chiamarmi mai più così! Non sono la tua signora!!"
... non...non sono qui per dare disturbo ma per informarvi che il Conte è stato trovato svenuto nel suo..." Emma rise sprezzante . "Dai dillo. Nel suo bordello! Ormai non è più un segreto sai piccola Sara? Dunque?? Provvedete a portarlo alla tenuta dove troveranno il modo per farlo riprendere adeguatamente.Sempre che non ci abbiano già pensato le sue "dipendenti" ...oppure vuoi occupartene tu ? "
Il sarcasmo volava libero nell' aria dopo quella frase. Ed era troppo il suo orgoglio per correre in soccorso di Raniero, non lo avrebbe mai fatto. Aveva ormai preso una decisione e sapeva che non avrebbe arretrato di un passo.Sara tuttavia replicò " Ma mia signora il Conte ha bisogno delle vostre cure amorevoli!"Emma sbalordita scoppiò in una risata sfrenata abbassandosi sulle gambe e guardando la servetta incredula. "Cure amorevoli... " rideva, rideva mentre ripeteva quelle due sole parole che messe insieme le fecero capire quanto fosse stata cieca fino a quel momento.A poco a poco si riprese rimettendosi diritta, osservò la giovane in modo truce , i suoi occhi verdi sapevano trafiggere quanto incantare, ma per la ragazzetta aveva riservato la prima opzione. Il loro bel colore verde assunse un colorito cupo.
Fece cadere a terra con un calcio il fantoccio. ""Di sicuro ti ha mandata il diavolo in persona perchè da quando sei comparsa nella mia vita le cose sono iniziate ad andare a rotoli. Ti consiglio di sparire dalla mia vista se non vuoi fare la fine di questo manichino.
Solo che lui è di legno. Tu no." Aveva fatto in modo di lasciare poca distanza fra loro avvicinandosi parecchio al suo volto così che la ragazzetta potesse afferrare il concetto e tornare da dove era venuta.E così fu, indietreggiò pochi passi arrendendosi e facendo dietro front ritornando ai suoi doveri di serva.
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Rose Nere [PRESTO IN CARTACEO !]
Fiksi SejarahESTRATTO "Emma...perdonami, so che puoi capirmi. Uno come me ....presto otterrò il titolo di conte, io non posso legarmi a te .Vorrei...vorrei..." Emma lo spinse verso il muro costringendolo a guardarla. "Abbi il coraggio Emanuele!!Pronunciale qu...